giovedì 9 aprile 2009

Quando la poesia pesta duro

Perchè quando giro in bici, cuffietta mp3 nelle orecchie e sotto i Nirvana a pistonare come dei magli sonori, mi viene da pensare che anche se andassi a sbattere contro un albero pedalando a tutta birra, la cosa avrebbe comunque i suoi risvolti di potenza poetica?


8 commenti:

  1. brano bellissimo :-)... ecco però secondo me se prendi l'albero, con o senza nirvana, ti fai male... tanto ...

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  2. ahahaahah :-) non temere, Farly...per fortuna è solo una propensione romanzesca quella che mi piglia in quei momenti...ovvero, sulla scia di quella famosa frase di Francesco I: tutto è perduto (cervello, raziocinio e senso della realtà), fuorchè la bici e le ossa, che son salve :-D
    adofarri...veh che bella parolina blogspot, anche se non saprei dire di preciso cosa mi evoca :-)

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  3. adofarri: dialetto delle montagne calabresi, indica la necessità di fare qualcosa con urgenza, anche se controvoglia ;-)

    ruser: suono del russatore discreto dice adesso, che abbia letto il mio desiderio di riposo dalla tastiera?

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  4. ehehhehe: bellissime le tue interpretazioni, Farly :-)
    io aggiungo questa:
    cominsta: nostalgico collettivista che combatte la proprietà privata facendosi i fatti degli altri :-) infatti "insta" sulle scatole :-D

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  5. mi viene da dire: qui sprechiamo forze blogspottose mentre paroleincerca langue...va beh, poi si riprenderà :-)
    budera, imprecazione del buttero maremmano quando scopre che la mozzarella non è di bufala :-)

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  6. da cui anche il noto insulto figlio di butera... ma dai sì ridacchiamo un po' che oggi tra funerali e giornalisti all'apice dello stronzo c'è da piangere...

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  7. @->Farly: già... :-(
    "all'apice" di cosa?...mi è sfuggito l'ultimo vocabolo :-)

    @->Luce: con i Nirvana ci vorrebbe il casco integrale da moto :-)

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