giovedì 31 marzo 2016

"Un pensiero al giorno" - 8

"Un pensiero al giorno"

8 - A partire dai primi anni '90 (con cospicua prodromica pre-bollitura "thatchereganiana" negli '80), la generale tendenza all'<<americanizzazione>> del mondo ha subito un'accelerazione vertiginosa. Non che si rimpiangano le vecchie realtà di oltre-cortina, ma l'impressione sconfortata è che tutto si sia squilibrato troppo dalla parte di un piatto solo della bilancia.

Alcune delle più inquietanti caratteristiche di tutto il fenomeno, le potremmo riassumere in certi punti chiave, forse un po' troppo sintetici, di sicuro alquanto frettolosi, ma non di meno abbastanza illuminanti per rendere l'idea.

La tendenza generale ci vorrebbe vedere tutti propendere verso un tipo di "etica del cowboy", tratteggiabile anche come prevalenza di una visione della comunità umana, improntata verso un senso preminente di "darwinismo sociale". Detta in termini brutali: sopravvivono solo i più forti e capaci, mentre i deboli e meno attrezzati...beh...che s'inculino...

L'avere è divenuto la dimensione di riferimento predominante, a tutto discapito dell'essere. Il denaro tende a prospettarsi come misura esclusiva di ogni cosa. La gente vive vite in gran parte "commercializzate". La dimensione privata schiaccia quella pubblica. L'esclusione viene preferita alla inclusione.

Tutto questo non va bene. Anzi, lasciatemelo proprio dire: non va un cazzo bene.

Non perché non ci sia assolutamente nulla di valido nei "precetti" di questa tendenza che ho un po' genericamente definito <<americanizzazione>>. Il punto è assai più sottile. E ci riporta alla saggezza degli antichi, ripresa poi in epoca a noi più vicina anche da altri illustri pensatori.

Il punto è che l'essenza della realtà si fonda sull'equilibrio di forze contrastanti. Solo dagli opposti, acconciamente commisurati fra di loro, si può sperare di veder nascere l'armonia e una giusta sintesi (Eraclito, Aristotele, Orazio, Ovidio, Hegel).

Quando uno degli opposti prevale, o addirittura sbaraglia quasi il campo, gli esiti sono storture, ingiustizie a non finire, tensioni smisurate, snaturamento del "reale", e via di questo faceto passo.
Per il momento non se ne vede una fine. Nemmeno il più raffinato analista sociale saprebbe prefigurare quali saranno gli sviluppi futuri. Ma come sempre nella storia, anche questo grande scompenso vedrà un qualche suo riassestamento.

Speriamo che quando sarà, sia nella maniera meno dispendiosa e meno pesante possibile. Che sia almeno una tribù di pellirossa gentili, quella che verrà a dare un'opportuna registrata alla sconfortante piega sociale assunta dall'attuale nostra Terra "cow-boia"...



mercoledì 30 marzo 2016

"Un pensiero al giorno" - 7

"Un pensiero al giorno"

7 - Dev'essere una gran fortuna poter ammirare dal vero un colibrì, un cacatua, un uccello del paradiso. Una soddisfazione incredibile, riuscire addirittura a fotografarli.

Ma non dobbiamo dimenticare che la maggior parte di noi non può dirsi propriamente una Naomi Campbell o un Brad Pitt. Per lo più siamo modesti, seppur sempre dignitosi, impiegati dell'esistenza, ciascuno con le sue piccole-grandi bellezze e momenti di grazia.

Ci sono allora intorno a noi uccellini molto meglio sintonizzati sulle frequenze del nostro essere. L'ordinarietà riserva sorprese insospettate. Si può essere molto belli, anche senza essere modelli o attori. Se si veste la propria forma in misura completa, elegante, piena, la bellezza viene di conseguenza. Bellezza è in gran parte essere consapevoli del proprio posto occupato nel mondo (...questa di sicuro me la rubano per un Bacio Perugina...).

Queste cose ce le può insegnare ad esempio il dottor Piccion Piccionzo, colto bello e pettoruto a becchettare sul sentiero di casa. Ricorda una sorta di notaio, serioso e buffo al tempo stesso. Quasi ci si aspetta che si metta a sciorinare da un momento all'altro una sequela di precisazioni di natura legale, in forma di codicilli ed espressioni forensi tratte dal Codice di Procedura Piccionesca: "...Ad svolazzandum non licet panza impinguare, sed gozzovigliensis satisfatione est maxima pro bono facere in pratibus, atque sollazzevole tempore reservat...".

Oppure ci raccontano la loro storia due passerotti paffutelli posati sul filo della grondaia. Sembrano i clienti svagati di un bar, assisi al bancone:
"...Veh, Gino...te cosa prendi? Oggi offro io...".
"...Mah...fai un po' te, Berto...tanto io son venuto solo per rifarmi gli occhi con quella passerotta della barista!...".




martedì 29 marzo 2016

"Un pensiero al giorno" - 6

"Un pensiero al giorno"

6 - Stamattina i fiori sono rimasti chiusi. Soprattutto quelli degli alberi da frutto. I bianchi del ciliegio. Quelli di pesco, rosa battistiani. Non si è presentato il sole a carezzarne le testoline per solleticare il loro desiderio di spetalare in lungo e in largo. Le api sono rimaste a letto, fra mini russate a "bzzz-bzzz", sognando prati sconfinati in potenziale melliflua futura distesa.

Non guasta di tanto in tanto ricordarci il substrato naturale sul quale la nostra esistenza si appoggia. Anzi: dentro la quale affonda le proprie radici in misura consustanziale.

La virtualità e l'artificiale hanno occupato territori sempre più vasti. Ma la natura allunga pur sempre le sue propaggini dentro noi e noi continuiamo nella natura.

Ogni giorno adempiamo a numerose esigenze che con la loro immediatezza ci rammentano il contatto diretto, da ciascuno sempre nutrito, con la propria essenza animale, e dunque naturale.

Forse nessun'altra epoca più della nostra si è spinta così vicino all'ipotesi che un giorno tutto ciò possa mutare per sempre. L'artificio radicale occuperà l'intero terreno dell'esistenza? La prospettiva è fonte di non poca angoscia, anche se l'aleatorietà naturale (che è alla fine quanto l'artificio mira a sconfiggere) reca con sé altrettanti patemi e turbamenti.

Nessuno può conoscere i multiformi volti dei tanti domani a venire. Fino ad allora, possiamo continuare ad annusarci un'ascella, grattarci una chiappa (per i più rivoluzionari, mollare pure una scoreggia), poi guardare fuori, quel ramoscello di pesco, e constatare che oggi le api non sono venute...


lunedì 28 marzo 2016

"Un pensiero al giorno" - 5

"Un pensiero al giorno"

5 - La bellezza della lettura è talmente ricca di sfumature che non si finisce mai di scoprirne di nuove. Non solo. In talune circostanze, tali risvolti nascosti sono per paradosso così evidenti, da non averci mai riflettuto prima in misura degna del caso.

Mi sono accorto che quando leggo, nella mente si attiva una sorta di sensore di positività o, a seconda dei casi, di negatività. L'animo si schiera in favore degli aspetti buoni dei significati di ciò che si sta leggendo; oppure alza le attenne di fronte ad argomentazioni nelle quali si trattano oggetti meritevoli di biasimo, riprovazione o anche semplice avversità.

In questo modo, si verifica dentro di noi un continuo "alternarsi di polarità", si attraversa più volte il confine che separa il territorio delle cose buone da quello delle cose cattive (classificate sulla base di un nostro personalissimo e tacito codice, quasi inconscio, sempre attivo su un piano subliminale). Scatta la sintonia nei confronti di un "gradiente di valenze", lungo la cui scala, concediamo al nostro senso critico di scorrere.

Solo in particolari casi di testi dalla pregnanza poetica molto elevata, si smarrisce la nettezza di questo confine, e ci si ritrova nel mezzo della radura della pagina, lieti per una volta di una sorta di disorientamento fertile di sorprese della significazione.

Anche se questo stato non può alla fine durare a lungo: presto avvertiamo il desiderio, la necessità, di tornare a parteggiare, a riassaporare la rassicurante sensazione di stare di qua o di là della barricata di quanto viene raccontato. E anzi, ci viene a noia, o si fa persino fastidioso, quell'autore che non si dimostra all'altezza nel disporre le carte in tavola con la dovuta nettezza.

Si dà poi anche il caso della percezione di una propria inadeguatezza di lettore, di fronte alla complessità di ordine superiore dimostrata da un testo. In un simile frangente, occorre amplificare al massimo l'umiltà dell'ascolto, la propensione a recepire. A patto di avere intuito che il valore di chi scrive valga la pena dello sforzo.

Ed è questo che mi accade, ad esempio, con la lettura dei saggi di Zygmunt Bauman. Uno dei quali, ("L'etica in un mondo di consumatori" - Laterza - 2011) ha ispirato in qualche modo tutta la presente riflessione...



sabato 26 marzo 2016

"Un pensiero al giorno" - 3 (...e Buona Pasqua!!!)

"Un pensiero al giorno"

Cari amici viandanti per pensieri, amiche e sodali tutti delle nutrie...per intanto, Buona Pasqua!!!
E insieme agli auguri, ecco a voi un pensiero-racconto per oggi...

3 - Il mattino era ancora acerbo. Troppo presto per alzarsi, troppo tardi forse per spennellare di nuovo le ciglia sopra riserve di sonno fresco. Sul fianco preferito, mi sono messo a uovo. E dentro me, ho trovato la sorpresa di uno dei più bei sogni.

C'era gente per casa, ospitavo persone. Nella cangiante multiformità onirica, erano in parte amici noti, in parte interessanti sconosciuti, mutanti senza confine gli uni negli altri, individui singoli e plurali al tempo stesso. 

Uno di questi si erge in mezzo alla stanza, producendosi in una fascinosa dissertazione giuridica. Parla ch'è una meraviglia rimanere in beante ascolto. Non avevo mai saputo di amare tanto leggi, commi, articoli e codicilli.

Nella mutevolezza sognante, mi ritrovo ora coricato su un divano senza confini, vicino a un'altra persona. È inequivocabilmente donna, ma con tratti del tutto singolari. Il corpo vasto, accogliente: un paesaggio anatomico, immenso di fiducia e ospitalità. Ne sono attratto fortemente. La chioma corta, irregolare al massimo, una sarabanda anarchica e giocosa di ciocche ribelli.

Si rotola scherzando sul divano, ma lo fa con una sequenza di gesti sacri. L'aria fra noi è una calamita densa. Nel suo avvoltolarsi sensuoso non si cura di lasciar scoprire piccoli scampoli di innocente nudità. Sento la sua contentezza, nell'atto di farsi guardare. La sento perché le nostre rispettive percezioni si vanno facendo un sentire fuso in uno.

Emergono lampi di seno, scorci di ventre, buffamente guarniti di una leggera peluria. I rotolamenti si fanno un vortice dall'abbraccio sempre più vasto e caldo. Vengo infine assorbito dal suo flusso e mi ritrovo a mescolarmi in morbidezze impellicciate di tenero.

Non è più solo donna, ormai. È animale umano. È cielo, vento, boccate di cibo delizioso, libri, sorriso, la canzone perfetta, il più bel film mai visto, fiati, odore, risate, flutti di fluidi. È la melodia che non lascia dubbio, l'armonizzazione senza una nota fuori posto. È la bellezza suprema della libertà d'esser brutti, l'amarsi a fondo sino all'ultimo difetto, il per ogni errore, un godimento sgorgato dal nulla che insieme formiamo. È tutta l'intimità che si può!

Arriva il risveglio. Mi accorgo che sto brancicando solo l'aria. La scia dell'estasi mi scodinzola ancora qualche momento sotto al naso. Soltanto un sogno, alla fine. Ma valeva la pena di tutto il disincanto.
Un interrogativo però s'è fatto largo, quando mi sono riavuto: questa era mora e giunonica; l'altra mattina, slanciata e castana...niente niente, sono un gran straccia-lenzuola gigolò da sogno?!?!?!


"Un pensiero al giorno" - 2

"Un pensiero al giorno"

2 - Cercavo un cartoncino, dentro una vecchia carpetta piuttosto grande.

Fra fogli e altri ritagli cartacei, è saltato fuori un puzzle fatto tempo fa. Una veduta della baia di Rio de Janeiro (...giusto per saperlo). Era stato messo nella carpetta "a panino", tanto per tenerlo unito, perché non mi andava di incorniciarlo e tutto il resto.

Alcune tesserine (non molte) si erano staccate in blocco, infrattandosi nella piega del carpettone. Così, trovato il foglio che cercavo lì dentro, prima di richiudere quel tascone cartonato, mi sono messo a suturare la piccola ferita.

Da un po' meditavo sull'eventualità di procurarmi un nuovo puzzle da fare. Vedendo questo vecchio, per un attimo mi sono detto che invece di spendere soldi per un altro, avrei potuto guastarlo e ricomporlo.

Ma poi ci ho pensato un attimo e ho capito che non era il caso. Quel puzzle mi è apparso d'un tratto come un amore antico, o un'amicizia passata, ormai sfioriti. Inutile sarebbe tentare di disfarli, perché le loro trame rimarrebbero impresse indelebilmente nell'animo.

E anche qualora si riuscisse, non sarebbero più ricomponibili con lo stesso incanto. Nemmeno incorniciarli, con tanto di vetrinetta o plexiglas davanti, si rivelerebbe quella gran trovata. Non si farebbe che congelarli, incensati in una monumentalità paralizzante, a soffocarne ogni bellezza del ricordo.

Meglio che il puzzle rimanga lì, libero di rivivere nel tascone della memoria, con l'agio di perdere qualche tesserina, da poter rimettere a posto, immaginando così modi più felici in cui potrebbe essere andata...

Bah...Rio de Janeiro non mi era mai sembrata così malinconica...


venerdì 25 marzo 2016

"Un pensiero al giorno" 1

"Un pensiero al giorno"

1 - Chissà se uno scrittore (o anche molto più semplicemente un umile "scrivente") ha a disposizione un numero limitato di cose belle da dire nei propri testi messi sulla pagina. Esiste forse un archivio ideale per ciascuno, speso il quale, non restano che briciole di sostanziale afasia estetica. Non importa se questo serbatoio sia vasto, o medio, o ridotto (quello di Tolstoj doveva essere sterminato; quello di Salinger, preziosissimo, ma molto più circoscritto).

Una regola simile potrebbe valere per tutto: un amante (o un'amante) avrà nel suo arsenale un quantitativo prestabilito di occasioni in cui sarà all'altezza di fare l'amore in misura degna; un giocatore sarà capace di giocare partite brillanti, ma solo per un dato numero di volte...e così via, un po' per ogni frangente della vita...

Il segreto è continuare a fare come se la volta conclusiva non dovesse mai giungere. E aver fiducia nell'energia rigenerante attraverso cui ogni forma di espressione di sé, si riformula e si riplasma. Confidando sempre nel fatto che, se lo vogliamo, nel nostro intimo, siamo sostanzialmente entità infinite. Però bisogna aver la forza di volerlo...appunto...
Per non tradire la nostra infinitezza. È a lei, che lo dobbiamo...


"Le città invivibili" (Speciale "Gran finale Prima media") 96-100

"Le città invivibili" (Speciale "Gran finale Prima media")

96 - Nel paese degli Scappellati Modici, si manifesta la propria reverenza con scoprimenti di capo molto circoncisi...

97 - Nel paese della Carta D'Igienicità, viene rilasciato uno speciale tesserino di riconoscimento riservato solo agli stronzi...

98 - Nel paese dei Sacrificati, vengono tributati alti onori ai grandi amanti, mentre si disprezzano gli Scarsificati...

99 - Nel paese della Patoncia, sono molto apprezzate le donne dalle spiccate qualità orefiche...

100 - Nel paese della Falda Fregnatica, tutti gli uomini si tuffano a capofitto in ogni pertugio umido del terreno...


giovedì 24 marzo 2016

"Le città invivibili" 91-95

"Le città invivibili"

91 - Nel paese della Sciacalgia, nessuno osa approfittare delle sfortune degli altri, perché gliene deriverebbe un intenso dolore lombare che prende anche tutto giù per una gamba...

92 - Nel paese dei Desiderisi, nascono di continuo bambini pieni di aspettative e speranze, ma purtroppo, appena raggiungono l'adolescenza, vengono inesorabilmente presi per il culo senza pietà...

93 - Nel paese degli Invideosi, schiere di vecchietti e pensionati s'imbruttiscono il pomeriggio seguendo alla tv storie truci di omicidi, con morbosi dettagli sciorinati senza riserbo...

94 - Nel paese della Prudenza, le relazioni sociali vengono vissute spesso all'insegna della "grattitudine"...

95 - Nel paese degli Odontotecnici, passano nottate intere a fare ascesso selvaggio, poi portano giù il canino al guinzaglio a fargli fare pipì e se incontrano qualcuno andato in bianco, lo incoraggiano: "...Su col molare!..."...



mercoledì 23 marzo 2016

"Le città invivibili" 86-90

"Le città invivibili"

Nonostante la tragica giornata di ieri, le Città Invivibili non vogliono interrompersi.

Perché nel loro piccolo, sono una voce di ironia, di devozione alla bellezza, e dunque alla tolleranza e all'amore...Perché il gioco è uno dei più alti valori di civiltà...perché la civiltà sta dalla parte della vita e non da quella della morte...

Per tutti questi motivi, le Città Invivibili non stanno zitte...

*******

86 - Nel paese dei Giocolieri, il passatempo preferito dalla gente è scommettere su eventi già accaduti; questo fatto suscita la massima ilarità fra gli abitanti del confinante paese dei Sobbonitutti...

87 - Nel paese degli Aerosol, in qualche modo la nozione di traffico terrestre si complica e si intreccia col concetto di relazione amorosa, perché la maggior parte della popolazione è costituita da aviatori scapoli...

88 - Nel paese dei Duodeni Esasperati, dopo aver nutrito a lungo per sei volte la propria doppia speranza, gli abitanti del luogo hanno ottenuto una dozzina di deni...

89 - Nel paese dei Rincocerettonti, vive un tipo di pachidermi suonati e particolarmente irsuti, la cui molestia viene placata garantendo loro frequentazioni assidue al locale centro termale, dove godono di sauna, idromassaggio e completa depilazionte...

90 - Nel paese delle Suppellettili, puoi trovarti di continuo davanti agli occhi schiere di arrampicatrici di giacigli...



martedì 22 marzo 2016

"Le città invivibili" 81-85

"Le città invivibili"

81 - Nel paese dei Macilenti, per i viriloidi fracassoni, il massimo modello di vita da emulare è il bradipo...

82 - Il paese degli Infestanti è flagellato da una perniciosa forma di baldoria perenne, aggravata e continuata...

83 - Nel paese delle Elezioni Anticipate, al vedele i maschi che si allapano pel tempo, le femmine sollidono a tlentadue denti...

84 - Nel paese dell'Autonomia, la gente si sposta soltanto su macchine a noleggio...

85 - Nel paese dei Nativi Digitali, si racconta che i bambini nascano tutti sotto i cavi ethernet, ma i più smaliziati fra i piccini, chiedendosi il perché delle loro chiavette o piccole prese USB, intuiscono già che nella faccenda deve c'entrare qualcosa la scheda madre...


lunedì 21 marzo 2016

"Le città invivibili" 76-80

"Le città invivibili"

76 - Nel paese dell'Erudizione Precoce, una buona idea "viene" sempre in mente molto prima...

77 - Gli abitanti del paese dell'Incontinenza, secondo una loro particolarissima concezione geografica, non credono che esistano l'Europa, l'Africa, l'Asia, le Americhe e l'Oceania...

78 - Nel paese del Sexofono A Tradimento, se suoni al campanello di un palazzo, l'inquilino ti risponde all'eccitofono chiedendoti: "...Chi ex?..."...

79 - Nel paese dei Superflui, tutti gli abitanti sono dotati di straordinari poteri completamente inutili: c'è Tedioman, l'uomo in grado di annoiarsi alla velocità della luce; Tenderwoman, la donna che si commuove persino leggendo i minuti di cottura sopra la scatola della pasta; ci sono poi i Fanatici Quattro, l'Uomo Assegno In Protesto, la Donna Inservibile, l'Uomo Bagno, Flash Ingordon, Nylon-Man...e Burp!...

80 - Nel paese della Bile Responsa, il sindaco Straordi Mario incarica spesso l'assessore Pina Coteca, di inviare il capo dei vigili Al Gino Pectoris, a bacchettare il preside delle scuole medie, Silla Dario, perché sovrintenda con maggior solerzia sull'operato dei bidelli, Cancel Lino e Scopet Toni, i quali regolarmente incolpano di ogni magagna l'alunno Claustro Tobia, che a sua volta, quando rientra a casa, sgrida sempre il suo cagnetto Bobyna...


Le muse di Kika van per pensieri: Na Young Wu – La principessa e il rospo

La rubrichetta “Le muse di Kika van per pensieri” prosegue al seguito dell’excursus di Kika nel mondo delle fiabe. Oggi Kika si occupa della favola della principessa e del ranocchio. In particolare poi, applicherà le sue magie di moda a un’interpretazione di questo soggetto realizzata dall’artista coreano Na Young Wu.

Come la scorsa volta, la mia parte sarà limitata solo all’indagine fisiognomica. Ho trovato tre mezze somiglianze, che forse messe assieme ne fanno una intera. Sono tutti personaggi che avevo già utilizzato per questo gioco, ma nessuna regola alla professionalità del detective fisiognomico di ripetersi.

Ecco il primo volto:


Si tratta di Milena Vukotic, la celebre Pina di fantozziana memoria, ma anche stimatissima attrice teatrale.

Il secondo volto:


Questa è la più piccola delle Goggi, Daniela.

E infine, l’ultima somiglianza:


Abbiamo qui Cristina Ricci, enigmatica attrice americana.

Anche oggi la concisione l’ha fatta da padrona, ma in qualche modo ci siamo tenuti in allenamento con l’arte del paragonare visi. Ora tutti sul blog di Kika, a vedere come ha riabbigliato la principessina, per prepararla in modo speciale al bacio da dare al beneamato rospetto.

domenica 20 marzo 2016

“Wasting time” - 2

“Wasting time” - 2

Viviam vite
d'apparato

Funzionari in
buono stato

Dal fetal
Sino al fatale
Chieder senso
poco vale

Giusto il fiato
di una rima
consumata
senza 
stima.

Bolscevica, dolce amica,
col destino fra le dita,
vieni, andiamo su quel prato,
dove nessuno s'è mai amato.


"Le città invivibili" 71-75

"Le città invivibili"

71 - Nel paese dei Fattucchieri, apprezzano molto la pipa caricata con tabacco, misto a foglioline triturate di marijuanucchiera...

72 - Nel paese dei Buchi Seri, le persone si comportano con una gravità di forza talmente elevata che a nessuno scappa mai nemmeno una scoreggia...

73 - Il paese degli Archibugi è perennemente in guerra con il paese vicino dei Mitraglieri: il muro che li divide al confine viene sorvolato di continuo da "dardi bugi" e da raffiche di mitra in ritardo di 24 ore, scagliati dall'una e dall'altra parte...

74 - Nel paese dei Giustificati, tutti gli uomini vivono contenti insieme alla donna della loro vita...

75 - Nell'ufficio anagrafico del paese dei Monotoni, sorgono spesso confusioni e fraintendimenti, perché tutti i nuovi nati maschi vengono chiamati Toni...



sabato 19 marzo 2016

"Le città invivibili" 66-70

"Le città invivibili"

66 - Nel paese dei Cotonati, le mamme partoriscono vispi bimbetti già bell'e pronti per interpretare videoclip musicali in stile anni 80...

67 - Nel paese del Bue Muschiato, si coltivano campi di velluto, usando aratri di seta e mietendo con falcetti di tulle un particolare tipo di grano lanoso, stipato poi in granai di taffetà...

68 - Nel paese dei Fifosi, non ci sono mai problemi di ordine pubblico dentro o nei pressi degli stadi, perché gli sportivi vivono la passione per la squadra del cuore con estremo timore...

69 - Nel paese di Superstizione, non vedono molto di buon occhio Superscaione e Supersempronione...

70 - Nel paese dei Micragnosi, hanno dovuto chiamare dei migranti dal paese confinante dei Megagnosi, per evitare che l'economia locale andasse in malora...



venerdì 18 marzo 2016

"Le città invivibili" 61-65

"Le città invivibili"

61 - Nel paese dell'Umitidà, vige una forma di completo assistenzialismo naturale garantito dall'UMI, ente pubblico preposto a stimolare la distribuzione gratuita di rugiada pecuniaria...

62 - Nel paese della Marmotta, gli scultori locali son specializzati nella creazione di opere realizzate anche in oniciotta, ceramicotta, cartapestotta, gessotto, stuccotto e bronzotto...

63 - Nel paese dell'Areola Mediocritas, è impossibile trovare reggiseni per taglie forti o extra piccole, e per di più non si diventa saggi nemmeno col seno di poi, del quale, fra l'altro, le fosse son rigorosamente vuote...

64 - Nel paese delle Autoclave, il concetto di guerra è sconosciuto, perché la prima volta che gli antenati primitivi di quel popolo provarono a darsi battaglia, ciascuno cominciò a menar terribili mazzate sul proprio cranio, e da lì arguirono che non era cosa...

65 - Nel paese del Firmamento, per l'impossibilità di chiudere qualsiasi contratto, dato che tutti li siglavano con nomi falsi, si è pensato di suggellare gli accordi scritti assestando in calce ai documenti una bella botta di sottogola, appositamente inchiostrato...


giovedì 17 marzo 2016

"Le città invivibili" 56-60

"Le città invivibili"

56 - Da che mondo è mondo, gli abitanti maschi del paese degli Elidi-Una-Dopo-Ci, ambiscono a maritarsi con le femmine giovani del paese di Abbondanza Superficiale...

57 - Nel paese dei Gattopoldi, sono molto diffuse la specie felina dei Leoguari e quella dei Giapardi, mentre è quasi estinta la popolazione locale dei Giantopi...

58 - Nel paese dei Fermenti, è severamente vietato praticare la boxe, dopo che i pochi incontri disputati si conclusero con numerose fratture di mani e polsi...

59 - Nel paese dell'Ippocrisia, la persone affrontano le difficoltà economiche parlando d'altro, e rimanendo ciascuno fermamente in sella al cavallo dei propri pantaloni...

60 - Nel paese dei Selfacci, le strade sono "infase" da "cente" tutta presa nel ritrarsi in autoscatti belluini...



mercoledì 16 marzo 2016

"Le città invivibili" 51-55

"Le città invivibili"

51 - Nel regno dei Droni, lo scettro monarchico ormai da diverse generazioni passa da un rappresentante all'altro della Dinasdia dei Ravvreddadi...

52 - Nel paese dei Goldoni, è diffuso fra la gente un particolare concetto di erotismo incentrato sullo spirito sportivo e sulla gratuità...

53 - Nel paese di Semiramide, conoscono la storia dell'antico Egitto soltanto al 50% e per loro il più celebre faraone si chiamava Metàkamon...

54 - Nel regno del Tivo, il motto del dongiovanni di turno è "...lava, preserva e attua!..."...

55 - Gli abitanti del villaggio del Mutuo Soccorso, sono spesso presi di mira da quelli del vicino paese di Scherzonia, che notte tempo si recano a sabotare i cartelli all'ingresso della confinante cittadina, cambiando la scritta in "Sorduo So' Vvvolato"...


martedì 15 marzo 2016

"Le città invivibili" 46-50

"Le città invivibili"

46 - Nel paese di Sarabanda, tante bimbe nascono dotate della capacità innata di suonare tromba, trombone, clarinetto, grancassa, bombardino, saxofono e basso tuba...

47 - Nel paese di Fucile, gran parte degli abitanti sono ex stati sudamericani, che hanno ceduto l'incarico agli abitanti del confinante paese di Facile...

48 - Nel paese di Erogato, l'adagio popolare più diffuso così recita: "...Andava meglio quando miagolavamo peggio..."...

49 - Nel paese della Baldanza, va per la maggiore una compagnia di ballerini etnici provenienti dall'isola di Skroton...

50 - Nel paese dei Sovrani, il sistema di welfare è talmente evoluto che esiste persino una particolare figura di tutori della fortuna degli abitanti...



lunedì 14 marzo 2016

"Le città invivibili" 41-45

"Le città invivibili"

41 - Nel paese dei Leopoldi, la gente ama abitare in casette chiamate zoopoldi e la specialità più diffusa sulle tavole per il pranzo della domenica è l'antilopolda...

42 - Nel paese della Sostanza, l'amministrazione locale ha messo ha disposizione una grande camera pubblica per tutte le persone che si sentono in pericolo...

43 - Nel paese dell'Idromele, prima di togliersi di torno, il medico si munisce di pinne, fucile e occhiali...

44 - Nel paese dei Palombari, si disputano accanite sfide a poker fra ex supervisori di rapina e imbroglioni professionisti: tutti naturalmente reggono le carte facendo il pesce in barile...

45 - Nel paese dell'Eritema, rappresenta motivo di grande orgoglio aver svolto in passato il mestiere di composizione scritta...



domenica 13 marzo 2016

“Wasting time” - 1

“Wasting time” - 1

Alla festa di Carnevale
suonava musica bitonale.
Il medico della peste,
uno sporcaccione agreste.
Apprensione, gran tormento,
io non vedo, io non sento…


"Le città invivibili" 36-40

"Le città invivibili"

36 - Nel paese della Ritenzione Idrica, i vandali, i grafomani, gli imbrattatori tutti, lo scrivono su ogni muro: "W la diga!"...

37 - Nel paese delle Burionette, paradossalmente sono graditi soltanto gli spettacoli di Mariottini...

38 - Nel paese dell'Opulenza, hanno un concetto molto fastoso della pesca ed è assai fiorente il commercio di pesci obesi...

39 - Nel paese della Retro Marcia, il giorno della festa nazionale si festeggia con tradizionali parate a sedere scoperto...

40 - Nel paese della Gommapiuma, di tanto in tanto vengono liberati in cielo storni di saggi uccellini specializzati nel cancellare frasi fatte e luoghi comuni...



sabato 12 marzo 2016

"Le città invivibili" 31-35

"Le città invivibili"

31 - Nel paese di Dove il Dente Duole, dare a qualcuno del "figlio di lingua" è un grave insulto...

32 - Sul Monte di Venere, si gode di una vista magnif...ehm...stupenda; anche se ultimamente il barba-rismo edilizio flagella pure quel luogo, con un'invasione di villosette a schiera soprattutto nelle peli-ferie, dove tra l'altro la vita si è fatta molto più peli-colosa...

33 - Nel paese della Torrefazione Ferroviaria, un settario gruppetto di abitanti si è arroccato nella parte alta del locale castello, e difende coi denti la ricetta del vero espresso...

34 - Nel paese Tal dei Postali, trovi lavoro soltanto se sei raccomandato con ricevuta di ritorno...

35 - Nel paese del Sottovuoto Spinto, si pratica molto volentieri anche la pastorizzazione a luci rosse...


venerdì 11 marzo 2016

"Le città invivibili" 26-30

"Le città invivibili"
26 - Nel paese dell'Affettazione, per le strade si aggirano schiere di nipoti dallo sguardo inquietante, con un coltellaccio in pugno...
27 - Nel paese dei Pastulati, colazione, pranzo e cena non si discutono...
28 - Il paese dei Ribelli sostiene da anni una complicatissima causa legale contro la confinante nazione dei Ribrutti...
29 - Nel paese della Grafica, i vecchi, d'inverno davanti al camino, favoleggiano ancora della mitica "enne": la favolosa Quarta Lettera Mancante...
30 - Nel paese dei Superbi, in molti fanno i gradassi con i Super-C e con i Super-D, ma basta che si presenti un Super-A, e subito abbassano la cresta...



Le muse di Kika van per pensieri: Mulan


Le muse di Kika van per pensieri in versione ridotta, questa settimana. Per motivi di tempo, in questa occasione sono riuscito a fare solo l’indagine fisiognomica. 

Inseguendo i suoi giochi di prestigio fiabeschi e modaioli, Kika è approdata stavolta nelle estreme contrade orientali, con la leggenda cinese di Mulan, in particolare portata alla notorietà pochi anni orsono dal cartone animato Disney.

Ecco i due volti che mi è sembrato di poter equiparare all’opera scelta oggi da Kika:


Questa è la cantante Nada, in due immagini d’annata.

Ed ecco l’altra quasi-sosia:



Abbiamo qui la showgirl (o soubrette, come si diceva un tempo) Flavia Vento.

Per oggi vi saluto, scusandomi per la concisione e ricordandovi che, come sempre, sul blog di Kika potete scoprire le sue sempre sfavillanti invenzioni di moda applicate alla figura del celebre personaggio favolistico di oggi.



giovedì 10 marzo 2016

"Le città invivibili" 21-25

"Le città invivibili"

21 - Nel regno del Gerundio Ignoto, indossano lo stesso paio di mutande per sempre...

22 - Nel reame del Chi-La-Fa-L'Aspetti, hanno formato speciali squadre di soccorso, col compito di irrompere nelle case a far rialzare dai water le persone, che altrimenti rischierebbero di trascorrere lì il resto dei loro giorni...

23 - Nel paese delle Strade Ferrate, vive un particolare tipo di asino che non deraglia, ma emette il suo verso tipico in codice binario...

24 - Nel paese De Li Mortacci, chi ha i capelli neri non ha diritto di parola...

25 - Nel paese dell'Orografia, le casse comunali sono sempre in dissesto, perché gli uffici spendono una fortuna in inchiostro...



mercoledì 9 marzo 2016

Tortorina

La tortora...che tenero animaletto. Avevo già parlato di lei tempo fa.
La tortora è l'eleganza col vestito grigio, la bellezza ordinaria dispiegata nel suo essere in fondo un uccelletto così speciale.
Di recente sono riuscito a fermarla in due piccoli scatti. Ho fatto appena in tempo a coglierla in posa frontale, che quella cara marpiona mi ha subito beccato, intento ad armeggiare col trombone del teleobiettivo. Subito si è girata dandomi le spalle, ha sollevato la zampetta sinistra e, nella migliore tradizione "svicolonesca", mi ha lasciato con un palmo di naso, proclamando: "...Svicolo tutto a mancina!!!...".


"Le città invivibili" 16 - 20

"Le città invivibili"

16 - Nel paese dell'Audioguida, solo Audio ha la patente...

17 - Nella valle dei Bunga-Love, fanno l'amore soltanto in piccole casette di legno...

18 - Lungo il litorale della Sec'Onda, il mare è sempre piatto...

19 - Nel paese di Campa Cavallo, nessuno vuol fare l'assessore al verde pubblico...

20 - Gli abitanti di Filobus nutrono una morbosa passione per i torpedoni e sono in perenne conflitto col confinante popolo dei Cacciatorpedinieri...


martedì 8 marzo 2016

"Le città invivibili" 15

"Le città invivibili"

15 - Nel paese di Sempronio, nessuno ti capisce quando dici "mai"...


lunedì 7 marzo 2016

"Le città invivibili" 14

"Le città invivibili"

14 - Gli abitanti del paese di Sobborghi si chiamano Sorragazzi...



domenica 6 marzo 2016

"Le città invivibili" 13

"Le città invivibili"

13 - Nel villaggio dei Maritozzi, massima aspirazione di ogni uomo è trovarsi una bella mogliettozza, o mal che vada, una moglie tozza...



sabato 5 marzo 2016

"Le città invivibili" 12

"Le città invivibili"

12 - Nel paese di Dintornia, è un disonore abitare in centro...



venerdì 4 marzo 2016

"Le città invivibili" 11

"Le città invivibili"

11 - Nel regno del Diarreo, ogni volta che fanno tanta cacca si sentono doppiamente in colpa...


giovedì 3 marzo 2016

"Le città invivibili" 10

"Le città invivibili"

10 - Nel villaggio della Nervosetta, non sei nessuno se non ti affigli alla locale società segreta di incalliti litiganti...



mercoledì 2 marzo 2016

"Le città invivibili" 9

"Le città invivibili"

9 - Nel paese degli Insufficienti, viene concessa la cittadinanza soltanto a dieci decine di abitanti, e tutti di cognome fanno Insuffi...