In attesa, quando ritorneranno, di riprendere a seguire il filo di pensieri più elevati e forniti di maggiore velocità concettuale, continuo a trattare le mie questioncelle scaturite raso terra, da elucubrazioni mosse un passo dopo l’altro, in sintonia con le mie camminate campagnolesche.
Ci sono diversi tipi di passeggiatori, ma una delle classificazioni più peculiari si potrebbe impostare sulla seguente distinzione: quelli che camminano tenendo lo sguardo sull’orizzonte, e quelli procedono con gli occhi fissi a terra. A seconda dell’umore di giornata o della situazione meteo al contorno, io appartengo a fasi alterne un po’ a tutte e due le categorie. L’errore da non commettere consiste nel giudicare più degna e più nobile l’una opzione rispetto all’altra. Si possono far scaturire riflessioni di pregio sia praticando una camminata alla cane Fido Milleossequi (ossia: occhi modestamente rivolti in basso), sia producendosi in quella alla Lupo Impavidus de Lupacci (ossia: sguardo fiero a vagliare l’orizzonte nella sua estensione).
Il suolo ed il cielo sono entrambi ottimi narratori.
E’ stato proprio spostandomi a piedi in modalità “ground detector”, che mi sono accorto di una fatterello curioso. Chiamarlo fatterello è assai riduttivo, perché dietro si celano risvolti alquanto sbalorditivi, a ben guardare. Ma quando ci va di mezzo una “poeticizzazione” della realtà, ai miei occhi tutto s’ingentilisce e dunque è soprattutto per questo che mi viene da vezzeggiare il fenomeno con la parola “fatterello”. In pratica, allungando un passo dopo l’altro sull’asfalto che solitamente ospita le mie passeggiate, mi sono accorto della presenza cospicua di gusci di noce frantumati, quasi sempre vuoti, e tutti rigorosamente dislocati sopra la nera striscia bituminosa, oppure spostati pochi centimetri giù da essa.
Quale arcano si celava dietro questo curioso stillicidio “nocivo”? [Piccolo inciso: è bello virgolettare una parola quando se ne stiracchia la forma, per farla meglio aderire al senso che le si vuole conferire (come ho fatto sopra con “poeticizzazione”), ma forse ancor più bello è virgolettare una parola pur lasciandola intatta nella sua forma ufficiale, solo perché se ne altera ironicamente il significato (come ho fatto qui con “nocivo”)].
A cosa era dovuto insomma tutto quel profluvio di involucri di gherigli smarriti sull’asfalto? Non avessi già sentito parlare di questo piccolo “artificio naturale”, la mia curiosità sarebbe rimasta insoddisfatta. Ma si dà il fatto che, non ricordo bene proveniente da dove, mi era giunta già all’orecchio questa notiziola sfiziosa. La discreta semina di noci fracassate sull’asfalto altro non è che il risultato di una sorprendente capacità d’apprendimento della quale sanno dar prova alcuni uccellini. Non saprei dire di preciso se si tratti di gazze, corvi, cornacchie, ghiandaie o di altri pennuti: più probabilmente sono i rappresentanti di una di queste famigliole ornitologiche, oppure di qualche altra, ma fatto sta che con il tempo, questi ingegnosi spiumettanti hanno capito che l’asfalto è duro, e facendovi cadere sopra, con un po’ di precisione e da una discreta quota, l’altrimenti non scalfibile oggetto dei loro desideri mangerecci, si ottiene di far funzionare la strada come un efficiente schiaccianoci. Quello che poi a loro resta da fare, dopo l’impatto, è solo di planare giù e sbafarsi il contenuto dello scrigno in siffatta maniera spalancato.
Fin qui, si potrà obiettare che si tratta in fondo in fondo di un fenomeno da poco. Non nego di possedere in discrete dosi una certa capacità di divertirmi con poco, quindi magari la mia opinione ed il mio stupore in merito potranno probabilmente venir reputati esagerati. Per completezza va allora detto che, nel prosieguo delle mie peregrinazioni, la parte “andarperpensierosa” veramente sorprendente è giunta solo in seguito, quando m’è accaduto di comparare quella strabiliante usanza pennuta, con un patetico scimmiottamento messo in atto riguardo alla medesima, da quei miserabili degli umani. Sempre adagiata sull’asfalto, poco lontana da alcuni gusci di noce, dapprima ho notato infatti una tesserina magnetica di quelle in uso in un parcheggio a pagamento della città. Chissà quale tipo di apprendimento avrà voluto mettere in pratica, mi sono domandato, quel poveraccio che l’ha scagliata a gran velocità dal finestrino della sua auto. Sarà ritornato poi forse indietro per verificare se, da tesserina ormai scaduta, si era tramutata in abbonamento a vita valido per il medesimo parcheggio?
Proseguendo, vedo un accendino di plastica, anch’esso abbandonato al medesimo destino riservato ai resti del lauto pranzo dei pennuti. Si sarà trattato in questo caso di un irrazionale tentativo da parte di un altro guidatore di sfruttare l’abbrivio della sua vettura per far scaturire dall’impatto una bizzarra strategia per smettere di fumare?
Continuando a camminare, seguitavo a rinvenire altri oggetti abbandonati e scagliati presumibilmente sull’asfalto sempre sfruttando lo slancio automobilistico. Alla fine ho gettato la spugna dell’interpretazione: mi sono reso conto di capire molto meglio le intenzioni dei nostri amici pennuti, che non quelle dei miei simili a due gambe. E, finora non mi è fortunatamente mai successo, ma non oso pensare quale ipotetica strategia mi capiterà di dedurre mentalmente, la volta che m’imbatterò in un portafoglio vuoto o addirittura in un preservativo usato.
9 commenti:
Meno male che non ti sei trovato nel momento in cui quell'automobilista scagliava l'accendino dal finestrino della sua auto mentre la tua testa era sulla sua traiettoria, altro che interpretazione sui buoni sentimenti di chi oggettivamente è privo del più elementare senso civico.
Per quanto riguarda gli uccellini che usano degli utensili per mangiare, probabilmente sono corvi quelli di cui parli ma ci sono diversi animali che lo fanno.
Le lontre con una pietra rompono le conchiglie, gli scimpanzé usano bastoncini per mangiare le formiche, ecc.
Che meraviglia la natura, ha dato a tutti gli esseri viventi gli strumenti necessari per poter sopravvivere anche nelle situazioni più estreme, solo l'uomo è riuscito a distruggere quasi tutto.
Bacini civici.
Senti, Gilli Konrad (Lorenz), e se invece fosse stata opera di una coppia di innamorati che, fermatasi sul ciglio della strada, ad ammirare il romantico panorama da te ben colto, si fosse messa a mangiare noci in attesa del "poetico" tramonto?
;)
occhi blu, anche se innamorati per me restano incivili...
@->Marisa: era proprio quello il senso della mia ironia, cara Mari :-) è letteralmente incredibile, con tutta la sensibilizzazione che ormai è stata fatta e continuamente si fa, riguardo al pericolo che la natura sta correndo, è incredibile, dicevo, che ci sia ancora gente che getta roba dal finestrino...continuo a non crederci, ma purtroppo devo, perché di rifiuti ce ne sono sempre, sul ciglio della strada... :-(
Immagino che ci siano vari animali che hanno acquisito simili abilità, ma questo modo mi sembra particolarmente spettacolare, per l'ingegnosità e per le modalità che mettono insieme il volo, la valutazione della durezza del suolo, la precisione nel centrare l'asfalto...per me è molto bello :-)
Ah...un'ultima chiosa: Occhi Blu si riferiva alle noci, quindi, se gli innamorati avessero gettato i gusci di quelle, beh, sarebbe stato un inquinamento perdonabile, in quanto biodegradabile :-)
Bacini che son meglio le bestiole :-)
@->Occhi Blu: la tua ipotesi è molto suggestiva, dear OuBee :-) e non si può escludere in assoluto, però, a supporto della mia tesi, c'è il fatto che la semina di gusci di noce prosegue praticamente per centinaia e centinaia di metri...chissà, forse sempre i medesimi innamorati hanno inseguito il tramonto sbocconcellando noci :-)
Bacini in nuce :-)
Vicino a casa mia durante la notte si appartano coppie per fornicare. non sono innamorati, presumo, poiché pare siano prostitute rimorchiate. I preservativi che la mattina disseminano il passaggio sono finanche gialli. E qui, Gilli, tu ci avresti scritto cose turche ;) evviva la natura, abbasso l'uomo innaturale. Baci, naturalmente.
@->Maria Rosaria: davvero, EmRose, ci sarebbero da inventarci storie grottesch-surreali coi fiocchi con uno scenario come quello che mi descrivi :-)
L'uomo che imbratta il mondo è patetico, arrogante e meschino...vien quasi da dire, e l'espressione cade a fagiolo nella fattispecie, che la sua dignità è proprio andata a puttane :-)
Bacini ecologici e eco-rispettosi :-)
Mi piacciono le foto. E tu "Camminatore che vai cercando la pace al crepuscolo ...la troverai."Battiato
@->Ross: grazie, Ross :-) mi fa piacere di averti immaginificizzata con le mie fotine :-) Le ho fatte col cellulare, che ha una fotocamera alquanto scrausetta :-) ma a volte, non è tanto importante la tecnica, bensì l'occhio e come sa cadere sulle cose :-)
Bacini caduti sulle cose :-)
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