martedì 25 giugno 2019

Sentirsi il nulla di un tutto...


Per ogni minimale goccia di questa linfa di tempo che mi scorre dentro, stasera, un universo esplode lontano dentro diecimila altri universi, ed è ogni cosa un moltiplicarsi di infiniti assorbiti dentro ad altri infiniti, germoglianti l’uno nell'altro nella globale pastura vivificante dell’amore totale.

Niente ha senso e, ciascun dove, e ogni qual quando, risplendono limpidi, laddove la contraddizione sconfinata del tutto non è mai stata così chiara, perfetta, logicamente ineccepibile.

Abbracciamo la vastità del paradosso per aggrapparci al sentirci vivi, unico dato che conta ormai.

Entrando nel mondo, abbiamo pianto, originario marchio di fabbrica di una bramosia d’esistenza che continuamente ci respinge.

Anche.

Dolore e gioia sono così dannatamente appiccicati vicini, un velo talmente sottile, a separare la disperante euforia, dall’inabissarci a pupilla asciutta nelle densità della meraviglia.

Tienimi immerso in te, mia ancora dell’adesso…in questo momento, di questo tempo, sperduto nell’oceano dell’inafferrabile, sei tu sola capace di accendere un prezioso lumino sui marosi d’ogni “incomprendibile” cosa.

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