Col tempo rimesso un po' per il bello, possiamo tornare ad aprire le finestre, e insieme all’arietta gradevole, torna un super classico di stagione: la gravitazione universale “moscata”.
Non si è mai capito bene perché, ma se hanno a disposizione una stanza tiepida e luminosa, con un bel lampadario appeso al centro, stai sicuro che le mosche inizieranno a ruotarci attorno, in instancabili orbite da mini satelliti entomologici.
Così subito noi umani, giù a pensare: ma che fesse queste mosche a girare sempre in tondo così.
E poi tronfi del nostro antropocentrismo, magari saltiamo sulla bici, o saliamo in auto, oppure ci incamminiamo semplicemente, ma in ognuno di questi casi, mantenendoci sempre fedeli a un logicissimo e razionale moto rettilineo.
Ma hai visto mai che le mosche abbiano ragione?
Per risolvere il dubbio, non c'è forse un modo più semplice e immediato che osservare la realtà. O meglio, il succo della realtà.
Se lo facciamo, considerando in particolare gli estremi dell'infinitamente piccolo e quelli dell'esageratamente grande, constatiamo che in effetti nella realtà ogni cosa ruota in riferimento a qualcos'altro.
Nel minuscolo, gli atomi sono costituiti da piccoli centri detti nuclei, sferette solari in miniatura, attorno a cui girano certe particelle-satellite, dette elettroni (sbalorditivo tra l'altro pensare come il diametro dell’intero atomo sia centomila volte quello del nucleo).
Sul fronte opposto, nell'immenso, satelliti ruotano attorno a pianeti, pianeti attorno a stelle, stelle attorno a centri di galassie, e così via, forse l’universo stesso ruota attorno a un suo centro che fa da perno ad altri universi, vai a sapere…
Insomma, gli atomi sono micro sistemi solari, mentre gli smisurati complessi astronomici sono sistemi atomici spropositati, e noi, siamo ancora così sicuri di essere più furbi delle mosche?
Pensateci bene, anche nel mondo di ogni giorno tutto ruota.
Basta innamorarsi, e ruoteremo attorno a una persona; leggiamo un libro, ecco ancora che ruotiamo attorno al fascino delle pagine, della storia contenuta, della bellezza assorbita; ascoltiamo qualcuno e ruotiamo attorno alle sue parole; parliamo noi, e chi ci ascolta ruota attorno al nostro dire; mangiamo un succulento piatto, e ruotiamo attorno alla fame, alla golosità, alla pietanza stessa; e via di questo passo.
La cosa più sorprendente avviene però col tempo. Siamo tanto convinti della giustezza e ragionevolezza del procedere in linea retta, da ritenere anche il nostro “spostarci” lungo il tempo lanciato in una simile direzione.
Sembra quasi stupido porre la questione: noi, nel tempo, scorriamo diritti come fusi, non ci sono dubbi.
E se invece, anche attorno al tempo, noi ruotassimo?
È vero che, nella sostanza, indietro nel tempo non si può tornare, ma allora cosa sono quelle continue vampe di consapevolezza infantile, o di consistenza adolescenziale, che di continuo sperimentiamo e riassaporiamo, come se non fosse trascorso nemmeno un secondo dall’attimo in cui provammo certe emozioni da bambini o da ragazzi?
Com'è che basta una canzone o un ricordo intenso, per rivivere tutto pari pari?
Non sono, tutti questi, null'altro che modi diversi di ritornare allo stesso punto della nostra orbita di rotazione intorno al tempo?
La prossima volta che becco uno sciame satellitare di mosche attorno al lampadario, chiedo informazioni…
3 commenti:
Adesso, però, mi dici anche come si fa a togliersi Gimmy Fontana che ti ronza nelle orecchie!
Ti prego, liberami.
PrimaPrima di scrivere il post hai trovato l'antidoto vero???
Ahahahahahaha :-))))))))) ebbene sì, l'antidoto è...Johnny Rubinetto :-)))))
Ohhh, mondooooo, soltanto adesso io ti guardo!!! :-)))))
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