venerdì 27 luglio 2018

Amplessi mentali, pensieri coitali


È a tutti familiare la duplicità di senso contenuta nel verbo concepire.

Si usa la stessa parola per riferirsi alla formazione in nuce di una nuova vita, così come allo sviluppo di un’idea, non a caso detta anche “concetto”.

Il linguaggio non si evolve mai a caso e questo apparentamento di termini non può essere fortuito. Perlomeno vi si possono vedere stimolanti somiglianze.

Probabilmente quando un’idea si va formando in noi, al momento non lo sappiamo ancora, non ne siamo consapevoli. Anzi, potremmo anche sospettare che quell’idea nemmeno la stavamo cercando. Si sviluppa dentro, ma la nostra “strada intenzionale” era un’altra.

Ciò che ci guidava era un obiettivo di desiderio e piacere (accomunabile sia al pensare che al fare l’amore), la meditazione e l’amplesso come potenti forme di ricerca di un auto-completamento. In entrambi i casi il compenetrarsi e il lasciar entrare sono requisiti necessari.

Per inciso, sovviene anche la curiosa ambiguità ambivalente contenuta nel verbo “possedere”, se riferito all’atto erotico, dove a ben guardare il “possidente” organo maschile è in realtà stretto “a pugno” dentro quello femminile, presunto “posseduto”.

Allo stesso modo, un’idea la possediamo o ci possiede?

L’analogia prosegue col periodo “di latenza” della gravidanza.

L’idea è ormai concepita, ma verrà al mondo solo in seguito. Qui a dire il vero la metafora zoppica un po': un’idea non nasce poi, dopo un preventivato regolare periodo di nove mesi. Ci salviamo in corner, pensando che anche il parto facilmente non cade con regolarità canonica precisa al millesimo.

Di fatto l’idea si sviluppa occultamente dopo un notevole periodo dalla sua inconsapevole “costituzione in seno”.

Infine nasce, si manifesta a noi e al mondo. Ma anche qui, come nel caso di un figlio, l’idea ci lascia solo per un certo periodo con l’impressione che sia “nostra”. Poi se ne va per le strade della vita, soggetta alle interpretazioni e agli sviluppi successivi propri e altrui.

Compito di ciascuno è capire come il meglio per ogni idea sia il venir concepita e nascere in forma di gesto amoroso, essere accompagnata con intento educativo, e infine venir lasciata andare con profondo senso di libertà.




Nessun commento: