venerdì 20 luglio 2018

Una solitudine troppo rumorosa (1977)


Ho letto “Una solitudine troppo rumorosa” (1977) di Bohumil Hrabal, autore cecoslovacco (perché così andava il mondo ai tempi…).

È un libro difficilmente catalogabile, e infatti non ci penso nemmeno a farlo.

Raccontato in prima persona dall’addetto a una pressa che compatta rifiuti di carta di ogni tipo.
Nell'inesorabile tritatutto passano anche tanti libri, che la voce narrante vede passare come un flusso di vita dal quale cerca di salvare i pezzi più pregiati.

Negli anni finisce per rimpinzarsi la casa di un moloch libresco, sotto cui rischia continuamente di rimanere travolto e schiacciato, a letto mentre dorme, quando siede sul water e in ogni angolo della casa.

Da questa trama minimale scaturisce un monologo interiore sulfureo, surreale, paradossale, iperbolico, picaresco, crudele e poetico al tempo stesso, che è anche in trasparenza un ritratto della vita sotto la cappa del regime cecoslovacco sovietizzato.

I libri hanno sempre capacità evocative inopinate, e tra le altre cose a me questo libro ha suscitato insospettabili immagini.

Mi ha ricordato l’idea del mondo “oltre cortina di ferro”, per come ce la potevamo formare in mente guardando nelle tv in bianco e nero degli anni ’70 le  trasognate avventure dal gusto “burocratese”, del serafico e ineffabile Gustavo (Gusztáv, serie ungherese di cartoni animati brevi, realizzati tra il 1961 e il 1977 da Pannonia Film Studio).

Ma soprattutto, per lo stile narrativo, il dipanarsi del testo mi si è parato dinnanzi in corso di lettura con l’impatto di un quadro di Jackson Pollock.

Le frasi sono come frustate di vernice schioccate sulla pagina, sgocciolature all’apparenza disordinate, ma di fatto inquadrate in un complesso disegno generale (non a caso, il testo era nato in origine come poema in versi liberi, di cui conserva ancora l’eco delle “andate a capo”).

È un libro che può essere letto nella prospettiva dei crudi fatti narrati, oppure in senso figurato-metaforico, e a mio avviso questa seconda strada risulta di certo le più potente.

4 commenti:

CirINCIAMPAI ha detto...

Mi hai indotto un bisogno.
Così,di prima mattina.
Buona giornata!

Ade ha detto...

Interessante. Lo segno!

Gillipixel ha detto...

Spero che se lo leggerai, non ti deluda, Cincia :-) le vie ai libri sono sempre così personali...però, indurre un bisogno alla Cincia di prima mattina, beh...ha un qualcosa di magico per me :-) grazie :-)

Gillipixel ha detto...

Nel caso, spero ti piaccia Ade, grazie :-)