Nello scrivere una frase, talvolta lo scrittore si commuove: assapora i piccoli, impercettibili, movimenti fatti dalla sua lingua nel pronunciare tacitamente le parole calanti in lento sciabordio sulla pagina; e immagina come quei sillabici guizzi, si rifletteranno uguali sulla lingua del lettore, nella traslazione di un lunga risonanza ritmica, ultra-fisica, extra-spazio-temporale, posta oltre qualsiasi specificazione biografica, biologica e di identità...
Parole per un desolante lunedì di gennaio
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Inizia la seconda presidenza Trump con vecchi falsi amici, alcune parole
nuove e altre riesumate
1 giorno fa
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