L’idea di anticonformismo è materia da trattare con grande cautela e, allo stesso tempo, un tema piuttosto interessante su cui riflettere.
Magari ce ne potremmo altamente fregare di un’idea, qualcuno obietterà, e continuare a vivere come sempre. Cosa sarà mai? Per un’idea…
D'accordo. Se non fosse che le idee influenzano i comportamenti e l'atteggiamento della gente. E con la gente, dobbiamo averci a che fare tutti. Ogni giorno. Essendo tra l'altro ciascuno di noi a sua volta “gente” per qualcun altro.
Come sempre, quando si tratta di idee, tutto è retto dalla imponente impalcatura della filosofia.
Nell’antica Grecia, culla della nostra tradizione filosofica, dopo il fulgido periodo dei grandi sistemi di Platone e Aristotele, si visse una fase di crisi del pensiero.
Il “dubbio” venne assunto come guida principale del ragionare, fino a diventare “sistematico” con gli Scettici, esponenti di una scuola filosofica che reputava lecito dubitare sempre e in ogni caso, di tutto.
“…Non esiste nessuna verità…” proclamavano incautamente gli Scettici, senza infatti rendersi conto che se nulla è vero, doveva essere “non vero” anche ciò che loro dicevano.
Gli Scettici mettevano il piede nella tagliola da loro stessi posata nel sottobosco del pensiero.
Simili attorcigliamenti logici capitano anche con la questione dell’anticonformismo e della trasgressione.
Viene infatti da chiedersi: oggi è più trasgressivo quel tizio che sniffa cocaina e tira al mattino sovraccarico come un Tir pieno di lingotti di ghisa, o quell’altro che si addormenta il sabato sera alle dieci in poltrona, con un libro in mano e il gatto sulle ginocchia?
Osservando il tema da altre prospettive: sono strepitosamente ridicoli certi spot, ad esempio di automobili, che fanno leva sul senso di esclusività, distinzione, e originalità, di cui godrai una volta venuto in possesso di questo o quell'altro modello di quattroruote.
Esclusività garantita a te, e a milioni di altri che abboccheranno, e che poi tutti insieme, si ritroveranno “come le star”, esclusivamente a bordo del loro esclusivo modello, a tirarsi degli esclusivi “cancheri” a vicenda, imbottigliati in un esclusivo ingorgo metropolitano.
Da questi rapidi cenni faceti, deduciamo come, a mandare in crisi i paradigmi dell’anticonformismo e della trasgressione, sia stato proprio l’avvento moderno di modi di vivere continuamente calati nella dimensione di massa.
Oggi Jim Morrison e Sid Vicious si sballerebbero con la tempestina in brodo di dado, vedendo in giro quanti drogati ci sono.
Tutto questo, non per mettere in piedi la solita ritrita invettiva in lode dei bei tempi andati.
La società di massa ha il suo fascino e tanti aspetti positivi.
Ma è importante, a mio avviso, conservare la capacità di “tirarsi ogni tanto di lato”, rispetto alle situazioni in cui siamo calati, e osservarle come se le stesse vivendo un altro.
Di colpo, ne coglieremo tutto il ridicolo, le stonature e gli stridori del paradosso. E un tocco di sana ironia ci aiuterà poi a correggere la rotta, nella consapevolezza permanente della nostra imperfezione “militante”.
E se ve lo dico da uno dei pulpiti “più di massa” che oggi si possano immaginare, ossia una pagina Facebook, forse, ma forse, vi potete davvero fidare.
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