Ci sono lunghi momenti che non è bello niente di quello che penso. Ogni singola idea sciapa e piatta, lo scivolare lungo il fiume a bordo d’un elucubrare divenuto chiatta, al contempo distratto dal lisciarsi indolente di una chiappa. La mente rimbomba allora di parole, suoni quasi inutili come aria da masticare. Ognuno crede di aver capito come funziona il mondo e sotto sotto lo vorrebbe andare a spiegare a ciascun altro. Quei poveretti…non sanno cosa si perdono! Ma è solo l’inganno dei mille intimi specchi a inebriarci dei suoi riverberati riflessi, e si rimane nella propria convinzione salda, rassicurante di preziosità, e disperante d’un incomunicabile nucleo. Ci si consola lasciando fluire echi interiori di un monologo cantilenante, familiare come un sapore masticato all’ennesimo biscichio. Oh santi numi dell'autoconvinzione, ridonatemi presto l'immersione nella brulicante culla dell’obliante persuasione! Fatemi soggiornare, bello erotizzato, sul solatio terrapieno, alla gran sagra dei perdifiato. No, no, non sto parlando della pseudo gioia d’una diluita foia equivocata a scaccia-noia. Parlo di Eros l'eterno curioso, che per sapienza in ogni dove il naso vuole ficcare. Il caro vecchio buon “non-sapere”, unico vero tesoro con gelosia da custodire. Avanti dunque miei gloriosi eroti! Si proceda armati soltanto di quanto andremo a scoprire. E pur muovendosi ad uno ad uno su mille sentieri a vicenda inconsapevoli di quelli altrui, ci rassicuri al nostro fianco l’alito ansante, goloso e caldo del vicino di cammino, anche lui (meglio se lei) rapito dal remoto lumicino dell’abbacinante mistero lontano.
2 commenti:
eppure , lo sai,la vita è tutta qua. nessun mistero da svelare e da agognare. Purtroppo
La vita è la cosa più sopravvalutata che abbia visto in vita mia :-) lo so, Anto, la speranza è forse follia pura...ma almeno un po' ci si distrae :-)
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