Permettete una volta tanto uno sfogo da illetterato puro. Più che uno sfogo, forse uno sfigo.
Si può dire che Shakespeare mi ha fatto incazzare?
Va beh, ormai l’ho detto…speriamo si potesse dire…
Per il poco che la conosco, adoro l’opera del genio di Strattofordo Sull’Avone.
Macbeth, Giulio Cesare, Re Lear, Sogno di una notte di mezz’estate, Il mercante di Venezia, Amleto, Le allegre comari di Windsor…tutto molto bello, me li sono letti con gran godimento intellettuale e divertimento vero.
Ero così curioso di esplorare un po' anche i sonetti del Bardo. Allora me li sono procurati.
E, d'accordo, anche qui gran qualità, versi eccelsi e maestria letteraria da vendere, però…dopo una quindicina di sonetti, il vecchio Willy è ancora lì che martella duro sempre sullo stesso argomento, ti frange proprio in mille minuzie il tegumento scrotale, a forza di dargli dentro di maglio con la storia che se non hai avuto un figlio la tua vita rimarrà per sempre inutile, sprofonderà nella dimenticanza, si seccherà come un frutto avvizzito, e così via.
Ora, va bene, caro Giacomino da Strattofordo, lo abbiamo capito, con un figlio era forse meglio. Ma vogliamo passare a dire qualcosa di diverso o continuiamo a crogiolarci nell’auto-fustigazione fino all'ultimo straccio di sonetto?
Confido che nel proseguire la lettura dei sonetti, cambierà anche la suonata, ma intanto questa peculiare insistenza mi ha fatto tornare alla mente un fatto alquanto molesto che mi succedeva da ragazzino.
Quando capitavano visite di parenti a casa, oppure si andava a nostra volta a trovare familiari più o meno lontani in geografico o in consanguineo senso, sbucava sempre fuori un simpaticone di uno zio, o una matronal-matriarcale di una zia, che immancabilmente mi rivolgeva la fatidica domanda: “…E tu…ce l’hai la morosina?...” (ndt: la fidanzatina).
Io che di fidanzatine ne trafficavo sempre ben poche, e che per soprammercato avevo anche la sfiga supplementare di essere uno sbarbatello gentile e rispettoso, dovevo ogni volta incassare lo scorno del celibato precoce, e abbozzando due bofonchiamenti indecifrabili, mi affossavo nel colpevole rossore, uscendone come il nipotino strambo della situazione.
Ma adesso che l'insistenza shakespeariana sul tema della progenie mancata mi ha fatto lievemente tracimare la bile, voglio prendermi una piccola vendetta a posteriori, anche riguardo a quella mini tortura subita nei giovanili anni del mio passato “sfigore”.
Capisco solo ora che l’esser stato un ragazzino educato, fu tutto un ozioso errore, una perdita di tempo. E solamente ora, anche grazie alla tangenziale circostanza shakespeariana, ho raggiunto l'illuminazione necessaria a capire la risposta che avrei dovuto dare: “…Caro zio, dolcissima zia: ma vattela a prendere nel culo, te e quella gran vacca della morosina!!!...”.
6 commenti:
Oddio i gianduiotti!!!!
Li voglio.
Leva i sonetti, le carampane impiccione, le morosine zoccole e tutto il resto appresso ed esci i gianduiotti (e nessuno so farà male :-* )
Ahahaha :-D Galeotto fu il gianduiotto :-) Devi sapere, dear Cincia, che in quel vasetto stavano non propriamente dei gianduiotti, ma se possibile, qualcosa di ancor più libidinoso: la crema ai gianduiotti :-) che è una specie di Nutella, ma potenziata in fatto di goduria cioccolatosa :-) come potrai immaginare, è durata un batter di ciglio :-) e ora il vasetto glorioso è ricettacolo di altrettanto buoni confetti, acquistati senza bisogno di aspettare matrimoni, battesimi, fidanzamenti, ecc...per cui, anche in questo senso, tutto il discorso torna :-)
Ti stimo!
:-) mi sento ben stimato :-)
!...ti frange proprio in mille minuzie il tegumento scrotale..."
IO TI AMO.
E amo anche la Cincia, sì.
Escilo, 'sto gianduiotto!!
Ahaha :-) grazie Ade, vi amo anch'io :-) Gianduiotti per tutte :-)
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