Il titolo di Lina-Wertmulleriana misura già la direbbe lunga, anche se non spiega tutto.
Il giuoco delle perle di vetro è il tema attorno a cui s’impernia la narrazione dell’omonimo romanzo di Hermann Hesse. Ma di cosa stiamo parlando nella sostanza? A volerla dire in breve si tratta di un atteggiamento culturale, di una predisposizione conoscitiva, di un'attitudine all'ascolto trasversale ad ogni forma del pensare e del sentire, di un auto-plasmarsi psicologico sulle affinità profonde comuni a tante dimensioni del reale.
Possono una sinfonia di Mozart o un bacio appassionato raccontarci la medesima sensazione? Un teorema di geometria sa evocare stati interiori simili a quelli che conseguono a certi “entusiasmi filosofici”? È possibile riconoscere in una persona cara la stessa “struttura affettiva" sperimentata in un film o in un grande romanzo?
Tutte le espressioni della realtà sono imparentate con ogni tentativo di tradurle in termini umanamente condivisibili. Vi sono architetture dell’animo che fanno da paradigma comune a tante dimensioni del conoscere. È un miracolo mirabile quando ci succede di coglierle, anche solo per una fuggevole intuizione.
Questo può portarci magari a scoprire che tener ordine in cucina, lavare i piatti, sono azioni assimilabili per armonia organizzativa a quanto richiesto al grande manager.
Non sempre è facile entrare in sintonia con tale vibrazione globale. Occorre rimanere sempre curiosi e aperti al suo flusso. La chiave di lettura si appalesa spesso all’improvviso, come una piccola folgorazione, anche se non la sapremmo dire.
È a quel punto che “…le luci ci guidano a casa e ci accendono le ossa, e qualcuno o qualcosa proverà a rimetterci in sesto…”.
[“...Lights will guide you home
And ignite your bones
And I’ll try to fix you…”
“Fix you” (2005) – Coldplay]
4 commenti:
E niente. Stavo per lasciarti un commento intelligente e poi ho visto il disegnino a fianco e mi sono chiesta se, per caso, tu sia stato folgorato proprio in quel momento lì, tanto delicato. E ho riso. Che vuoi farci, vollimi bene così.
Ti voglio tanto benissimo bene, Ade :-) perché sei una delle poche persone se non l'unica che ha "apprezzato" il mio disegnino, al quale tengo molto :-) e del quale vado fiero, come attivo rappresentante della nobile categoria del lettor-cag.nte, pratica capace di illuminare circa queste e tantissime altre epifaniche rivelazioni :-)
L'Ade sa apprezzare l'arte, in tutte le sue manifestazioni :D
:-D
Posta un commento