domenica 23 settembre 2018

Coi sensi tesi


Con fremiti mi turba
una mosca “ronza”
che fa la furba

Mi agita non poco
dialogare
nel mio tono roco

Mi sconvolge il giorno
il minimo neo
sulle cose intorno

Basta una storta
ad un pensiero
che subito precipito
fuor di sentiero

Come un piccolo nuovo Kafka
l’ansia fa presto
a mettermisi in tasca

Mi appendo all’apprensione
come alla liana fa il gibbone
più che pensile
uomo “apprensile”

Sia privilegio
oppure condanna
non ci si orienta
nemmeno Arianna

Perché so scorgere
poi un bel fiore
laddove altri vede
solo passare le ore

Uno strano misto
di giglio-ginestra
in una maglietta
appesa alla finestra

Sento profumo
di glicine puro
anche attraverso
la durezza d’un muro

In un mondo solo fatto
di forza e prestanza
non troverò mai
per me una stanza

Rimango all'aperto
qui respiro la brezza
di una gentile
arrendevolezza

E in quattro rime storte
mi vengo a rifugiare
che le emozioni a gambe corte
un po' sappiano rabberciare

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