Certe volte le ragioni della tecnologia sono veramente misteriose da sondare. Quando si tratta di diavolerie tecnologiche, l’idea di fondo sarebbe quella di fare tutti insieme importanti e necessari passi avanti.
Non di rado invece, confrontandosi coi vari strumenti della modernità, si viene colti dalla tipica illusione del “treno che parte stando fermo”. Lo abbiamo sperimentato un po’ tutti: il nostro treno è in sosta in una stazione, affiancato ad un altro convoglio. D’un tratto ci mettiamo in moto: “…oh là, bene, era ora, che siamo già in ritardo…”. Ma stranamente la carrozza non trasmette vibrazioni, né scossoni o indizi di movimento di sorta. “…Minchia come si sono evolute le Ferrovie dello Stato…” non fai nemmeno a tempo ad iniziare a pensare, quando presto l’arcano si svela da sé: a muoversi era soltanto l’altro treno che, inquadrato con globale copertura nella visuale del tuo finestrino, aveva semplicemente messo in moto, di riflesso, il tuo “mondo” di riferimento del momento.
Sensazioni del genere sono spesso riservate dall’avanzare del treno della tecnologia. E fosse solo tutto lì. Sempre la medesima locomotiva modernista ci fa anche sentire, spesso e volentieri, come calati in qualche modo in una impressione diffusa di “centro-milanesità”.
Se qualche volta vi è capitato di fare due passi in centro a Milano, capirete subito cosa intendo. Metti che parti da casa con tutte le più pigre intenzioni, ti dirigi verso il fulcro della metropoli meneghina con il fermissimo intento di non fare assolutamente niente di utile, giuri e spergiuri che butterai via senza ritegno tutta l’intera giornata nella maniera più vacua e superflua…ma niente da fare. Basta una manciata di minuti d’immersione nel classico milanesiano sottofondo esistenziale del “cur de chì, cur de là” (“corri di qui, corri di là”) ed in men che non si dica, si viene presi dalla frenesia di fare un rogito, aprire una partita IVA oppure, in mancanza di meglio, un chiosco dipinto di viola per la somministrazione di banane split sottotitolate alla pagina 777.
In centro a Milano, insomma, anche andando là con le più rigorose intenzioni di non combinare assolutamente una beata fava, ti ritrovi con l’urgenza assoluta di fare qualcosa e, quasi come diretto corollario, non c’è modo di non sentirsi perennemente in ritardo. Anche arrivando, tanto per dire, ad un appuntamento con 30 minuti di anticipo, ci si sente in ogni caso in colpa per non aver precorso i tempi di almeno un’ora. Introducendo una rima bislacca che immediatamente chiama vendetta (ed anche varie bastonate sulla schiena di chi scrive), si potrebbe dunque dire che “…all’ombra della Madonnina, tutte le cose andavano fatta prima…”.
Una faccenda analoga capita con gli strumenti tecnologici. Compri l’ultimissimo modello di computer perché urge assolutamente realizzare un qualcosa che non ti saresti mai minimamente sognato di fare prima? Passano due giorni e ti senti già di aver mancato l’appuntamento con il destino, seppur d’un soffio, causa l’uscita nel frattempo dell’ultra-recente versione iper-aggiornata, multi-opzionalizzata, extra-accessoriata. Ti abboni al gestore di telefonia mobile più ganzo in circolazione, quello che ti fa risparmiare all’inverosimile, vitto, alloggio, imbiancatura e stiratura compresi nel prezzo? E’ tutto inutile: due minuti dopo, vieni a sapere che un altro gestore, oltre a telefonate illimitate ed sms a valanga, ti trova anche la morosa, ti fa la lista nozze alla Rinascente, riuscendo a spuntare persino un po’ di sconto sulla tariffa mensile.
Ne deriva allora uno strano e paradossale fenomeno. La tecnologia, in teoria somma dimensione di pertinenza dello sguardo rivolto verso il futuro, costringe invece a tenere quasi sempre gli occhi girati in direzione del passato, seppur un passato prossimo, in un interminabile rimpianto dell’occasione perduta.
E’ stato introdotto inoltre da qualche tempo un certo tipo di dettaglio tecnologico che porta un’ulteriore ventata di spaesamento in questo già contraddittorio panorama. Mi riferisco alle tv di ultima concezione, con schermi LCD o al plasma et similia, in abbinamento con il sistema di trasmissione digitale. Cosa capita con queste nuove ribalderie “tecno-illogiche”? Passo senz’altro ad illustrarvelo e ripeto, si tratta di un dettaglio, di un’inezia da nulla, ma nel suo genere piuttosto buffa.
I termini “modernità” e “velocità”, nell’immaginario comune, sono sempre stati considerati praticamente come sinonimi. Cosa non ti combinano invece le nuove tv? Mentre con la mano destra ti spingono per farti fare 10 passi avanti (e ad onor del vero, te li fanno anche fare), con la sinistra ti tirano nel verso opposto, per farne 4 indietro.
La fulminea celerità del cambiatore di canali, da quando è stato inventato il telecomando, è sempre stata un’immagine simbolo, nell’ambito di una delle leggende più luminose della modernità. Lo stesso idolo supremo della frustrazione moderna assoluta, il ragionier Ugo Fantozzi, immortalò questo concetto in alcune delle scene più memorabili della sua ineguagliabile saga.
Ecco che le nuove tv, allora, demoliscono inspiegabilmente questo mito assoluto. Uno arriva a casa tutto preso dal vortice della velocizzazione vissuta per le strade, negli uffici, nei luoghi pubblici vari, e non vede l’ora di prolungare la droga di quella frenesia realizzando il nuovo record mondiale di cambiata di canali…e invece no! Si ritrova fra le mani quella pappamolla di telecomando novello che, seppur super-tecnologizzato, in combutta con sua sorella tv all’ultimissimo grido, ti concede un cambio di canale con ritmi talmente blandi da risultare graditi semmai ad una placida famigliola di bradipi teledipendenti.
Quante volte, preso nel flusso dell’orgasmo cambiatorio, mi è successo di voler ritornare immediatamente sui miei passi, per cogliere al volo una frazione d’immagine maliarda che mi aveva catturato l’attenzione, oppure un frame malandrino che si era tirato dietro un retrogusto di curiosità inappagata, ed ho dovuto invece capitolare fra le grinfie della lentezza inesorabile dei modernissimi cambiacanali…
Coi tempi geologici di questi telecomandi lumaca, quando finalmente sei riuscito a riportarti sul canale che t’interessava, stai bello fresco: l’emittente ha già fatto in tempo a finire 3 trasmissioni e a mandare in onda due valigie di pubblicità.
Ecco allora che, rivolgendomi ai sommi sapientoni progettatori di iper-avanzate stramberie tecnologiche assortite, mi sento di lanciare un monito (o forse addirittura anche un monitor…sulla loro schiena però, magari di quelli belli sostanziosi di una volta, con tanto di tubo catodico e 20 chili di concretezza…).
Mi sento di rivolgere loro una richiesta, una prece, una supplica, una petizione: a ridatéce er telecomando a cambio immediato!!!
Se dobbiamo stare al passo coi tempi, vogliamo starci fino in fondo, tutti belli e precisi, in perfetta sintonia fantozziana con il “Tutto” modernizzante, lanciati senza freni verso i luminosi orizzonti del progresso irrefrenabile.
12 commenti:
Ciao Gillipiiiiiiiiiixxxxxxxx!!!!!!!
Ti stavo aspettando, sai?
Ti rispondo per punti dall'"intelligentone" (smartphone):
1) quando vai a MI avvisa, no? ci si può incontrare a metà strada (anche se non so ancora da quale metà parti tu) e fare due chiacchiere di persona ...
2) non pubblico più post perchè costretta da cause contingenti (se ci vediamo ti spiego)
3) come stai? hai novità (sai cosa intendo)??
4) e con il cuore come va (sai anche qui a cosa mi riferisco) ??
Ciao, Gilli Gilletto, che, anche se non mi faccio vedere sempre da te, ti leggo sempre con infinito diletto!
Tu sei sempre il mio "poeta di campagna" preferito, nonché blogger-genius in attesa di uscire allo scoperto (a proposito, anche se non ci credi, grandi novità per il tuo segno che è anche il mio ascendente!).
oops! dimenticavo (lapsus freudiano):
5) tra le "disgrazie" che mi sono capitate da Pasqua in poi, c'è anche questa: non c'è più il mio "amore peloso" (cfr. blog), il mio birbo-barbo, il mio cucciolo ...
ho pianto tanto tanto!!
:-[
ERRATA CORRIGE:
(non "amore peloso")
Merlino
P.S. non ti ho augurato buon Primo Maggio perché non so se per te lo sia (per me no!)
;-)
@->Occhi Blu: ciao, dear OuBee :-) grazie per il mini-profluvio di commenti e cosette varie che mi hai scritto :-)
Mi spiace un sacco per il tuo cucciolo :-( sono dispiaceri grossi, lo so per esperienza felina, purtroppo...
Non ho novità di sorta da segnalare, su nessun fronte...si vivacchia come si può, tenendo sempre presente che, come dicono i Depeche Mode, "...everything counts..." :-)
Per Milano è parecchio che non passo, mi riferivo più che altro a reminiscenze pregresse :-)
Mi spiace anche che scrivi poco ultimamente...spero tu possa riprendere presto...
E nonostante tutto, è stato un primo maggio simpatico, dai...
Bacini dagli occhi blu :-)
Bacini dagli occhi bluuuuuu???????????
Ecche è?!?!?!
Ti gà i oci blu anca ti?!?!?!?
Naaaaaaaaa ...
Te l'ho detto per empatia: sapevo che avresti compreso il mio dolore!
Secondo te, caro Gillifelix, i nostri amici canidi e felini hanno un'anima?
Mi spiace tanto che tu non abbia novità!!
:-[
Speriamo in tempi migliori e che le buone previsioni paolofoxiane per te si avverino presto !
:-)
E l'ammmoooreeeee?????
Non c'è più ... ??
Ti sa che so curiosa, no??
:-)
Anyway, whenever you go to Milan, please tell me!
:-)
@->Occhi Blu: eheheheh, no, dear OuBee, non ho gli occhi blu...devi sapere che ormai i bacini che mando a corredo di ogni risposta, si sono personificati, hanno assunto una loro identità indipendente, sono liberi di andare per il mondo da soli :-) ma essendo essi da sempre mutevoli, proteiformi, adattabili e modellabili alle circostanze argomentative nelle quali si ritrovano sbaciucchiare, può capitare che una volta abbiano gli occhi blu, un'altra nocciola, e un'altra ancora che siano di foggia austro-ungarica :-)
I cagnetti e i micini hanno un'anima? Eh, mica piccola come domanda...di certo dentro di loro ci sono tesori esistenziali inestimabili, che spesso noi umani ci ritroviamo ad invidiare, perché a noi poveri esseri de-pellicciati, dentro quella forma interiore così pura e cristallina che solo loro sanno coltivare, non è dato di poter accedere...
Bacini proteiformi :-)
ehm... ehm...
Sono fuori tema se riprendo il tema del tuo post o devo parlare di palle di pelo, di amori e di primi maggi?
:-) scherzo Occhi blu!!! :-)
Allora, io sono stata a Milano, avevo un concerto alla Scala e di giorno bighellonavo per il centro nell'appagante sensazione di non avere null'altro da fare che bighellonare e mai mi ha preso la frenesia di aprirmi la partita iva (ahahhaha) o di mettermi a correre.
Ma se Milano ti fa questo effetto, mio caro amico, mi chiedo che cosa ti capiterebbe se ti trovassi a Shibuya o Shinjuku i quartieri centrali di Tokyo dove fiumane di gente si intrecciano per le grandi strade con ordine e in rigoroso silenzio, camminando di corsa con la loro cartella piena di documenti in mano?
Un ragazzo di campagna come te si perderebbe, chissà?
Comunque sarebbe una bella esperienza, garantito!
Per quanto riguarda gli altri due argomenti, anch'io ne sono vittima quanto te e mi preoccupa molto di più il mal da computer che mi ha preso da un paio d'anni in qua.
Bacini tecnologici.
@->Marisa: ehehehhehe, no problem, cara Mari, qui tutti i temi sono ben accetti :-) dalle palle di pelo alla metafisica aristotelica :-)
E' vero, chissà cosa combinerei in centro a Tokyo :-)...come minimo, farei 3 rogiti in giapponese, che non sarebbero male :-)
La tecnologia, da un punto di vista teorico, nasce con scopi nobili, ma poi ha delle conseguenze pratiche inattese e talvolta bizzarre su di noi...credo che ognuno avrebbe piccole o grandi avventure personali da raccontare su questo argomento :-)
P.S.: come sta Maria Rosaria? E' un po' che non scrive sul blog...per cortesia, falle un saluto da parte mia, quando la vedi, grazie...
Bacini in centro a Tokyo :-)
Caro Gilli, viviamo giorni di alta tensione e la voglia di scrivere scarseggia, come vedi nemmeno io scrivo volentieri. Saluterò per te M.R. è le dirò di passare da te.
@->Marisa: grazie Mari, mi farà tanto piacere se le porti il mio saluto...capisco che la voglia di scrivere sia molto bassa, date le circostanze...un grande abbraccio a tutte e due...
Bacini speranzosi nonostante tutto
eeheeeeh se vieni a Roma, come scendi dal treno ti assale un desiderio feroce impellentissimo e imprescindibile di non fare una beneamata minchia... ma per poco, poi cominci a camminare, naso per aria o quasi e non smetteresti più ;-)
Sai che con il rivenditore mac ho un patto? lui mi avverte se sta per uscire un modello nuovo, così se ho bisogno di cambiare macchina compro a prezzo stracciato quello vecchio :-)
Bacini progressivi e futuristi
@->Farlocca: Roma è formidabile anche per quello, cara Farly :-) nonostante sia caotica pure lei e si sia presa addosso un fardello di modernità molto grande, ha mantenuto le sue vibrazioni a misura d'uomo, ed è questo che ne fa una città stupenda :-)
Fortissimo l'accordo con il fornitore mac :-) così freghi la frenesia tecnologica e sei sempre avanti sui tempi :-)
Bacini all'avanguardia :-)
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