domenica 5 maggio 2013

Il chiaro oltre la siepe

Chi l’ha detto che per trovare una perla bisogna per forza andare a scovarla sotto il cobaltico pelo dei mari tropicali? Va beh, per esempio, l’avrà detto con ogni probabilità Emilio Salgari. Ma lui credo si riferisse più che altro alle perle di Labuam in generale. Se invece si è gente dai gusti perliferi molto più democratici, può succedere di rinvenire un grappolo di perle nel proprio giardino, per dire.

Quando le pretese sono minori, poi le perle arrivano. E neanche una ad una, custodite fra le valve del relativo mollusco, ma proprio a grappoli. Se non ci credete, l’unica cosa da fare è mettersi a potare un arbusto dalle anarchiche chiome sul limitare del proprio giardino. Le perle non serve cercarle. Sarebbe inutile, le loro dimensioni sono talmente minuscole ed il grado di dispersione fra le frasche è così elevato, che difficilmente se ne scoverà una intenzionalmente.

Io di mini-perle ne ho trovate quattordici. Dieci più quattro sferette non meglio precisate, posate indisturbate sulla scorza di un rametto. Mi apprestavo a svellere l’ennesima frasca ipertrofica, quando un piccolo dettaglio ha frenato l’impeto giardiniere della mia mano. Non saprei dire di cosa si trattasse. Presumo siano piccoli bozzoli, ovetti, mini-larve o simili, che hanno a che vedere con il mondo degli insetti.
 

Di espressioni vegetali curiose se ne incontrano svariate, or qui or là, ponendo la dovuta attenzione alla natura. Queste strane entità globulari da me colte, suggeriscono idee sfocianti nella dimensione chimico-meccanica. Nella loro lucidità argentina, ricordano un po’ il contenuto di rotanti cuscinetti anti-attrito, oppure una fuoriuscita mercuriale dal termometro che il discolo recalcitrante alla scuola ha infranto nei suoi bislacchi tentativi di denunziare una temperatura febbrile inesistente. Non sono esenti nemmeno da qualche inquietudine suggerita, quando richiamano alla mente la muta enigmaticità di certi boccioli biologici che ricorrono con frequenza nelle varie pellicole della saga di «Alien».
 
 

Oltre la siepe e le attività potatorie, altre immagini colte in giro.

La mia, mai, sopita passione per i muri antichi mi accompagna ad ogni passo. Qui la vetusta parasta rurale di un muretto di cinta, attraversata da un fascinoso lampo laterizio trasversale, sembra andare a suggere energie geometriche insperate, affondando nel rigoglio del verde indomito di queste lunghe giornate d’acquazzoni. Intitolerei la foto «Partitura mista per erba fresca, vecchio mattone e scrostata poesia».
 
Partitura mista per erba fresca,
vecchio mattone e scrostata poesia

Una lumachina sfocata s’avventura in una traversata titanica per le sue possibilità. Nella sua lucentezza, se ne frega del remoto “divieto di transito” che fa capolino in lontananza. Un giorno forse il mondo sarà delle lumache. Nel frattempo lei la strada l’attraversa. Intitolerei la foto «Traslucide lungimiranze».
 
Traslucide lungimiranze
 
La dimora del ragno ha labili confini, e solitamente ricerca il nascondimento come essenza sua primaria. Il mattino ha colto la filamentosa magione ancora in mutande, infradiciando di rugiadosa evidenza la sua intricata trama. Il ragno in casa sarà rimasto a dormire sino a tardi, per una volta, almeno fino a quando i raggi avranno asciugato la soglia, ad accogliere nuovi succulenti ed ignari ospiti. Intitolerei la foto «L’ascella d’Afrodite».
 
L’ascella d’Afrodite

Una rete di zinco dal disegno atavico incornicia lo sguardo su un’altra ragnatela. Gli steli d’erba paiono esili piloni, sulle cui cime poggia una rete ad attutire le eventuali cadute dei ridotti acrobati di un circo minuscolo. Intitolerei la foto «Vù-vù-vù: Weed Wide Web».
 
Vù-vù-vù:
Weed Wide Web



13 commenti:

farlocca farlocchissima ha detto...

foto meravigliose! perfette per salutarti in questo passaggio-ritorno dopo tanto tempo ;-)

bacini anni ottanta

Gillipixel ha detto...

@->Farlocca: ma grazie, cara Farly, mezza chimera principale nostra :-) che piacere grande riaverti nei commenti :-)...son proprio contento :-)

Bacini chimerici :-)

Marisa ha detto...

La perfezione della natura si rivela nelle piccole cose che da sempre sanno incantare.

Gillipixel ha detto...

@->Marisa: sono d'accordo, cara Mari, belle le tue parole...c'è tanto da imparare ad osservare i fenomeni della natura, soprattutto quelli in apparenza insignificanti...è una scuola di vita continua che abbiamo sotto agli occhi, basta prestare un po' d'attenzione...

Bacini incantati :-)

Occhi blu ha detto...

se te piaze i muri veci, caro el me Gilipix, ti gà da far un gireto a Venessia, vecio mio!
magari quando sarò tornada che te porto in giro mi!
bazi e struchi
;-)

Occhi blu ha detto...

belle foto, Gilli Gilletto!
e ... se tentassi una carriera come fotografo?
prova a partecipare a qualche concorso! e, magari, unisci una tua poesia (potresti inaugurare un genere nuovo: photo & poetry)!
:-)

Gillipixel ha detto...

@->Occhi Blu: i muri veci ze propia bei, benedèta OuBee e quei de Venessia ze 'na meraviglia :-)

So che fa molto trombonesco :-) ma mi autocito un po': scrissi ed iconografai già sull'argomento più di due anni fa:

http://andarperpensieri.blogspot.it/2009/11/muri.html

Grazie per il tuo simpatico e continuo sostegno, dear OuBee :-) photo & poetry è bellissimo :-)

Bacini senza muri :-)

Occhi blu ha detto...

no gò ancora eto el to post (dao smartfon no riesso)!

te par, Gili Gileto, che se so to amiga no te giuto?
:-)
no farme dir na paroassa, ciò!
no posso assarte nel buio oltre la siepe ...
;-)

Gillipixel ha detto...

@->Occhi Blu: no ghè prèssia, benedéta OuBee :-) e no dir le paroasse, che no sta ben a le bèle fioè :-)

(...miiiii :-) il mio veneziano deve suonare come una specie di Frankenstein linguistico :-)

Leggi pure con calma, dear OuBee
:-) tanto la lumachina non scappa...al limite, la riprendi dell'altra parte della strada :-)

Bacini venessiàn :-)

Occhi blu ha detto...

ti si bravo a parlar venessian, ti si bravo a fotografar (a foto in question a zé a più bea), ti si bravo a scriver, cossa te manca, Gili Gileto?
ti sa che de tuti i bloger che conosso ti zé el più inteigente e culturà?
eh, sì, vecio mio, dizemo pan al pan e vin al vin: ti, Gilipics, ti zé el più genio de tuti e mi no fasso sconti a nessun, ti gà capìo?
secondo mi ti gà da butarte fora! e ora butate, Gili, aldeà dea siepe, me racomando!!
;-)

Gillipixel ha detto...

@->Occhi Blu: tròpa grassia, tròpa grassia, benedèta OuBee :-) no stèmo esagerar: mi son soltanto un modesto scoregiòn dè campagna :-)

Grazie, dear OuBee :-) mi dici sempre cose troppo belle :-)

Bacini fra la siepe e il cielo :-)

Occhi blu ha detto...

no, vecio mio, mi no parlo tanto par parlar e sopratuto mi digo queo che penso sensa tanti pei sua lingua!
se ti, Gilipics, ti zé genio ti zé genio! nol zé un me merito ma el zé tuto tuo!
forsa e corajo, dai!
butate! butate fora, Gili, aldeà dea siepe e del cieo!
stame bén!
:-)

Gillipixel ha detto...

@->Occhi Blu: grassie, grassie, benedéta OuBee :-) te me fà sentir come un personàgio de Stan Lì :-)
Un po' come l'Omo de fèro o spaider mèno :-)

Varda 'n po' qua cosa te gò catà fòra:

http://books.google.it/books?id=58tFAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false

Super-bazìn :-)