Doveva essere probabilmente la vigilia di Ferragosto del ’13. Quel giorno era successo proprio un bel succeder nulla.
Agosto d’altra parte è il putrescente fra tutti i mesi.
Sprofondato nell’humus soffocante dei suoi giorni afosi, marcisce inesorabile come il seme sottoterra. Agosto è il mese di dopo aver fatto l’amore. E’ la domenica dei mesi. E’ la disperante speranza rivolta alla ciclica rigenerazione del vivere. Dopo agosto, la rinascenza ancor una volta tornerà a stupirci, quando, esausta all’apparenza ormai ogni nostra energia esistenziale, la sua ricomparsa ci coglierà di sorpresa, estenuati ma consapevoli di latenti forze sotterranee incipienti, come un esangue e spossato viandante, nel riprendere i sensi dopo un asfissiante svenimento.
La nobile tribù pellerossa dei Sioux Lakota, nella loro lingua che traeva linfa direttamente dagli accadimenti naturali, lo chiamava «il mese in cui le ciliege diventano nere». Infatti Agosto è troppo maturo. Sotto la pelle tiratissima e traslucida del suo millantato divertimento vacanziero, un debordare incipiente di tumescenza zuccherina spinge, per frangere la superficie con mille spaccature e screpolature. Agosto è giovialità insistente e un po’ forzata, come una prugna congesta e paonazza per essere stata dimenticata appesa all’albero. Basta una bottarella insignificante per avere ammaccature e lividi facili.
Agosto, insieme a Luglio, è un intruso. Tutti gli altri mesi, richiamando la mitologia (Gennaio è per Giano; Marzo, per Marte; Giugno, per Giunone e così via), oppure rimandando al senso numerale (settembre, ottobre), hanno in qualche modo una loro maniera naturale di porsi. Luglio e Agosto sono invece stati incastrati lì dalle prepotenze imperiali di Giulio Cesare e di Augusto. Forse anche per questo Agosto suona sempre stiracchiato, come il sorriso in bocca ad un ricco nababbo. Bella forza: prova te a ridere con le pezze al culo, invece.
Agosto è un mezzo rintronato come me, che non so più ormai se cose simili le ho già scritte e ripetute magari in occasione di altri Ferragosti. Ma va bene lo stesso, fa tutto parte del fecondo, malcelato, rigenerante, marciume agostano.
Agosto, in fondo in fondo, forse non è nient’altro che una trentina di giorni più o meno uguali a tanti altri.
Buon Ferragosto del ‘13, cari amici viandanti per pensieri.
2 commenti:
Effettivamente agosto è un mese triste nonostante le vacanze (o proprio per quelle?), perché è un continuo patire.
Troppo caldo, troppo sole, le scottature, la noia, i kg di troppo, come dici tu è un mese superfluo ma se non ci fosse gli italiani non potrebbero riposarsi dal lavoro (per chi ce l'ha) e rigenerarsi per affrontate il nuovo anno lavorativo.
Il mio agosto è cominciato male ma spero finisca bene.
Buon ferragosto, caro il mio Gillino.
@->Marisa: Tanto per non smentire la tradizione, cara Mari, mi è saltata la connessione e ti rispondo a fatica dal cell #@¥$ :-) buon ferrag a te, spero di risolvere presto. Bacini estivi :-)
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