"Un pensiero al giorno"
Cari amici viandanti per pensieri, amiche e sodali tutti delle nutrie...per intanto, Buona Pasqua!!!
E insieme agli auguri, ecco a voi un pensiero-racconto per oggi...
3 - Il mattino era ancora acerbo. Troppo presto per alzarsi, troppo tardi forse per spennellare di nuovo le ciglia sopra riserve di sonno fresco. Sul fianco preferito, mi sono messo a uovo. E dentro me, ho trovato la sorpresa di uno dei più bei sogni.
C'era gente per casa, ospitavo persone. Nella cangiante multiformità onirica, erano in parte amici noti, in parte interessanti sconosciuti, mutanti senza confine gli uni negli altri, individui singoli e plurali al tempo stesso.
Uno di questi si erge in mezzo alla stanza, producendosi in una fascinosa dissertazione giuridica. Parla ch'è una meraviglia rimanere in beante ascolto. Non avevo mai saputo di amare tanto leggi, commi, articoli e codicilli.
Nella mutevolezza sognante, mi ritrovo ora coricato su un divano senza confini, vicino a un'altra persona. È inequivocabilmente donna, ma con tratti del tutto singolari. Il corpo vasto, accogliente: un paesaggio anatomico, immenso di fiducia e ospitalità. Ne sono attratto fortemente. La chioma corta, irregolare al massimo, una sarabanda anarchica e giocosa di ciocche ribelli.
Si rotola scherzando sul divano, ma lo fa con una sequenza di gesti sacri. L'aria fra noi è una calamita densa. Nel suo avvoltolarsi sensuoso non si cura di lasciar scoprire piccoli scampoli di innocente nudità. Sento la sua contentezza, nell'atto di farsi guardare. La sento perché le nostre rispettive percezioni si vanno facendo un sentire fuso in uno.
Emergono lampi di seno, scorci di ventre, buffamente guarniti di una leggera peluria. I rotolamenti si fanno un vortice dall'abbraccio sempre più vasto e caldo. Vengo infine assorbito dal suo flusso e mi ritrovo a mescolarmi in morbidezze impellicciate di tenero.
Non è più solo donna, ormai. È animale umano. È cielo, vento, boccate di cibo delizioso, libri, sorriso, la canzone perfetta, il più bel film mai visto, fiati, odore, risate, flutti di fluidi. È la melodia che non lascia dubbio, l'armonizzazione senza una nota fuori posto. È la bellezza suprema della libertà d'esser brutti, l'amarsi a fondo sino all'ultimo difetto, il per ogni errore, un godimento sgorgato dal nulla che insieme formiamo. È tutta l'intimità che si può!
Arriva il risveglio. Mi accorgo che sto brancicando solo l'aria. La scia dell'estasi mi scodinzola ancora qualche momento sotto al naso. Soltanto un sogno, alla fine. Ma valeva la pena di tutto il disincanto.
Un interrogativo però s'è fatto largo, quando mi sono riavuto: questa era mora e giunonica; l'altra mattina, slanciata e castana...niente niente, sono un gran straccia-lenzuola gigolò da sogno?!?!?!
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