venerdì 19 luglio 2013

Black bumble-bee

 
Esisterà un «Bombo fans club»? Se ci fosse, mi iscriverei subito, tentando magari la scalata alla carica di segretario, se non addirittura a quella di presidente. Ho già parlato in altre occasioni di questo simpatico animaletto, cugino grasso delle api, e mi ero divertito a fermarlo in alcune immagini fotografiche. Bisogna però precisare in che modo lo si può definire simpatico. Di certo il bombo non è il tipo di bestiola da scegliere come animale da compagnia. Non ce lo vedo buono buono con guinzaglio e pungiglioneruola (è il corrispettivo della museruola), mentre ce lo portiamo appresso durante lo struscio serale lungo il corso principale in centro.
 
Non va mai dimenticato che al di là del suo aspetto pacioso da compagnone ronzante, sotto sotto si nasconde sempre un discreto punzonatore di tenere carni umane. Per cui, simpatico sì, ma a debita distanza, è piacevole osservarlo quando capita di coglierlo alle prese con pistilli e corolle di fiori. E non è aggressivo, se lo si lascia in pace.
 
Le altre volte lo avevo fotografato nella sua forma più tradizionale, il più classico dei bombi a striature gialle con cucuzzolo posteriore bianco pellicciato. Non mi sarei mai aspettato dunque la sorpresa di alcuni giorni fa, quando, inseguendo distrattamente le movenze di un’ordinaria apetta zonzosa alle prese con le sue impollinazioni di prammatica, mi sono trovato di fronte il gioiello dei bombi, la gemma più preziosa della famiglia bombardoni: niente meno che un luccicante bombo nero extralusso. Il tulipano nero dei bombi.
 
 
Che esistesse in versione completamente nera, non lo sapevo nemmeno. Però ho capito subito che non si trattava di un calabrone. Quelli sono tosti, sono aggressivi. Come avrebbero sicuramente detto in termine tecnico i dignitari di corte all’epoca del Re Sole, i calabroni son degli “spaccaculi” («…les calabronnes sont spacacül tres terrible…»). I calabroni ti arrivano vicino con un volume di ronzaggio che già da solo mette paura e sembrano dire: «…bzzz-bzzz, lasciami perdere che sto già incazzato, bzzz-bzzz, e ti pianto due dita di pungiglione bene in fondo…».
 
Questo che ho incontrato io, invece no. Era placido, si gustava appieno le sue impollinate, volava zonzoso e giulivo, con un volo ampio e delicato, non come il calabrone, che è ficcante già nelle sue planate arrembanti. Questo invece non faceva per niente paura. Anzi, sempre fermo restando il fatto di lasciarlo stare in pace a sbrigare le faccende sue, emanava un’aura di elegante bonarietà. Tutti sintomi bombeschi genuini, insomma.
 
 
 
Indagando un po’, ho scoperto poi che tra bombi normali e questi neri neri, non si tratta propriamente della stessa famigliola in senso stretto. I primi si chiamano proprio Bombus Pascuorum, mentre questi nero carbone sono esponenti dell’Ape legnaiola. Depongono infatti le uova ricavandosi lo spazio dentro ceppi di legno tenero, tanto che da questa caratteristica deriva anche il loro nome scientifico, Xylocopa violacea, dal greco “xylos” (=legno) e “kopto” (=tagliare). Violacea poi, perché hanno le ali lucide e cangianti, con riflessi tendenti per l’appunto verso il viola (e son contento che anche da uno dei miei scatti, questa caratteristica sia stata colta). Ha anche un nome per gli amici, e sarebbe Gavarone, ma confonderlo col calabrone è un grave errore entomologico.
 
 
 
Per me rimane ad ogni modo un bombo nero. Rispetto al cugino a strisce, è più serioso e carismatico, ha meno peluria, ma è pelosetto quanto basta per rimarcare le sue forme buffe ed eleganti ad un tempo. In una cosa poi è esattamente identico a suo cugino: anche se dalle foto non si evince, perché sarebbe stato necessario un filmato, vi garantisco che usa immergersi dentro al calice del fiore con la stessa voluttà e senso della piacevolezza dimostrati dal bombo tradizionale. Anzi, forse, rispetto al cugino, il bombo nero in questo è ancor più appassionato: quando si trova a capofitto immerso dentro il fiore, e l’ho visto proprio coi miei occhi, scodinzola nel vero senso della parola, assesta dei graziosi colpetti vibratori col posteriore, inequivocabile segnale dello spasso impollinatorio che si sta godendo in quegli attimi.
 
 



 
 
Tra le altre cose, ho letto che si tratta di una cosiddetta “ape solitaria”, ossia di un tipo che si fa i fatti suoi, non è gregaria come l’ape classica da miele. Questo, dal mio punto di vista, è un aspetto bello del bombo nero. Inoltre, questo piccolo miracolo di nerezza zonzosa utilizza il pungiglione davvero in rarissime circostanze, bisogna proprio farlo incavolare parecchio, prima che arrivi a questi estremi rimedi. E anche quando, la sua puntura, rispetto a quella di altre api, presenta una tossicità bassissima. Il più è il male della sforacchiata, ma non ci sono conseguenze di più ampia gravità.
 
Insomma, cosa pretendere di più da un giretto in giardino con la macchina fotografica in mano?
 


4 commenti:

Marisa ha detto...

Mah, a me non convince molto, se lo vedessi nel mio giardino forse mi farebbe un po' senso, al contrario del bombo classico a strisce.
Ma se piace a te va bene lo stesso anche se preferisco di gran lunga i miei due felini.
Bacini a strisce.

MR ha detto...

A me invece è simpatico, almeno da quanto scrivi, Gilli. Certo è che non lo avrei mai notato se tu non ne avessi scritto su un post. Avrei pensato ad un moscone... Gea lo mangerebbe volentieri. ;)

Gillipixel ha detto...

@->Marisa: io lo conosco "di persona", cara Mari :-) e ti garantisco che al di là dell'aspetto un po' minaccioso, è un bonaccione fatto e rifinito :-) lui bada solo ai suoi fiori e a patto di non dargli noia, non fa male proprio a nessuno...e poi il suo volo è proprio aggraziato, e la nera livrea luccicante ne fa una bestiolina davvero elegante :-)

In ogni caso, il bombo strisciato è molto più rassicurante, sono d'accordo :-)

Poi, sulla superiorità estetico-morbidosa dei felinotti, non ho nulla da dire :-) ma i felinotti sono i re degli animali, non c'è paragone, non c'è nemmeno gara :-)

Bacini bombi-classici :-)

Gillipixel ha detto...

@->Maria Rosaria: sì, sì, cara EmRose, simpatico lo è davvero :-) poi questo particolare tipo di fiori su cui l'ho colto nelle mie foto, ne mette in risalto al meglio le movenze gentili :-) prima posa le zampette sullo sportellino inferiore, questo si abbassa e il black bombo si tuffa a capofitto nella beatitudine pollinesca, con tanto di scodinzolio di gradimento :-) è un piccolo spettacolo a vederlo :-)

Ehehehehheheh...la immagino Gea che si trova davanti questo strano ronzante giocattolo :-) diventerebbe matta e farebbe mille scorribande :-)

Bacini bombati :-)