lunedì 8 luglio 2013

Per me la Champions League…



Per me la Champions League
si chiamerà sempre Coppa dei Campioni.

I giocatori titolari avranno sempre
sulla maglia
solo numeri da 1 a 11.

1 sarà sempre il portiere
2, sempre il terzino destro
3, sempre il terzino sinistro
4, sempre il mediano
5, sempre lo stopper
6, sempre il libero
7, sempre l’ala destra
8, sempre la mezz’ala sinistra
9, sempre il centroavanti
10, sempre la mezz’ala destra
11, sempre l’ala sinistra.

Dal 12 in su, saranno sempre panchinari.
Il 12 sarà sempre il portiere di riserva.

Metti che uno volesse giocare col 99 sulla maglia:
avrebbe sempre 87 possibilità in meno di entrare
in campo, rispetto al numero 12.

Se una squadra vorrà schierare più di 2 giocatori stranieri,
si dovrà sempre iscrivere al campionato estero della
stessa nazione degli stranieri più numerosi presenti nella formazione.

I difensori potranno sempre passare indietro
la palla al portiere, che potrà raccoglierla con le mani.

Le partite di campionato si giocheranno sempre,
tutte, alla domenica pomeriggio, in contemporanea,
con orario d’inizio che potrà variare fra le 14 e 30,
d’inverno, e le 16, in primavera.

Se qualcuno proporrà di giocare alle 12 e 30,
i giocatori avranno sempre il diritto di andargli
a tirare dei calci di punizione sul culo, 
e poi tornare negli spogliatoi
ad aspettare che vengano le 14 e 30.

Le partite di coppa si giocheranno sempre
il mercoledì sera, con orario d’inizio fra le 20 e 30
e le 21, fatte salve piccole differenze di fuso.

Il campionato inizierà sempre
fra fine settembre e inizio ottobre
e finirà al massimo ai primi di giugno,
ma di regola più verso fine maggio.

La tv parlerà sempre di calcio
solo fra sabato sera e domenica sera.
Ne parlerà anche al mercoledì, con le coppe,
ma il resto della settimana ne parleranno solo gli amici al bar.

La passione per il calcio sarà sempre
una grande passione e verrà intesa
come tale: una passione, appunto.

Chi parlerà di “fede calcistica”
avrà sempre diritto al
trattamento sanitario obbligatorio
periodico, passato gratuitamente dalla mutua.

Nelle scuole, ai bambini, fin dalla prima elementare,
verrà sempre ricordato che una volta un calciatore,
durante un’intervista, ad una domanda
sul titolo di studio conseguito, rispose:
«…Mi mancano 5 anni al diploma di ragioneria…».



6 commenti:

Marisa ha detto...

Per me è arabo!

Gillipixel ha detto...

@->Marisa: eheheheheheh :-) hai ragione, Mari, mi scuso con te e con tutte le care lettrici, che poi credo siano la maggioranza...sono stato ingiusto a scrivere 'sta roba sul calcio, di cui giustamente alle donne non può fregare di meno, rivelandosi come in tante occasioni molto più intelligenti degli uomini :-)

L'intento era proprio quello di relativizzare il valore del calcio: dovrebbe essere una passione e invece è stato tramutato in un'ossessione senza limite, assurda per certi versi...tutte le cose che ho elencato, si riferiscono a dettagli, più o meno tecnici, di come il calcio era fino a qualche anno fa...li ho scelti più che altro a livello simbolico, ma questi dettagli sono stati mutati ed esasperati, per fare del calcio l'attuale delirio che è divenuto, nel nome dei soldi e dell'istupidimento generale...

Ed è un peccato, perché il calcio di per sé sarebbe un gioco molto bello, ma ne hanno fatto una mostruosità...

Ecco, era solo questo...adesso spero sia un po' meno arabo :-)


Grazie per tutti i tuoi ultimi commenti, Mari...sei sempre tanto carina :-)

Bacini a-calcistici :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

io so che certi giorni si è autorizzati a delirare quanto si vuole perché son giorni di celebrazione ;-)

baci celebrativi in difesa

Gillipixel ha detto...

@->Farlocca: eheheheheh :-) è giusto, cara Farly: ognuno dovrebbe aver diritto al suo quarto d'ora di sano delirio certificato e autorizzato, semel in anno...altrimenti poi succede quel che succede: tutti delirano sempre, ogni giorno dell'anno :-)

Grazie, half a kimer of mine :-)

Bacini ricorrenti :-)

MR ha detto...

Idem! Anche per me è arabo nonostante qualcosa mi ci raccapezzi viste le imposizioni di padre e fratello. Simpatico, come sempre, Gilli!

Gillipixel ha detto...

@->Maria Rosaria: grazie di aver letto lo stesso, EmRose :-) non so davvero cosa mi abbia pigliato, con questa invettiva calcistica :-)...il calcio era più un pretesto, che non il tema fondamentale...il tema era la decadenza connessa a tanti fenomeni della nostra società...si esaspera, si esaspera, nel nome dei soldi, mentre il soggetto a cui tutti quei soldi ruotano attorno, si svuota, s'impoverisce esistenzialmente...

Niente, era questo, più che altro :-)

Bacini palla al centro :-)