mercoledì 3 dicembre 2014

Save private Potato

La notizia è talmente stupida, che meriterebbe forse solo di essere ignorata. Oppure di essere commentata su un blog sufficientemente stupido come il mio. Tra l’altro, l’argomento va a parare in ambiti alquanto spinosi, da bollino rosso proprio. Per cui spero di essere all’altezza di poterne parlare con il dovuto tatto e il giusto garbo. Può darsi inoltre che si tratti dell’ennesima bufala sbocciata beffarda sugli sconfinati prati dell’idiozia, che internet concima continuamente di nuova sfavillante fertilità. Ma anche il solo fatto che un’idea simile si sia affacciata alla mente di qualcuno, a mio parere è comunque sintomo di un qualcosa di preoccupante.

Dopo le doverose premesse, stavolta lo giuro: se dichiariamo guerra agli Stati Uniti, mi arruolo subito col primo contingente in partenza. La devono piantare di venirsene fuori quasi ogni giorno con questa loro mania di voler plastificare definitivamente l’umanità. E l’esercito in questione si lancerebbe in missione indossando un elmetto caratteristico, istoriato con un emblema piuttosto riferito all’amore, che non alla guerra: un folto triangoletto di pelliccia.

Il fatto a cui mi riferisco lo ha già ampiamente sbeffeggiato Luciana Littizzetto in televisione. Pare che in un qualche laboratorio della “Silicon valley” (Omen nomen? Covo delle teste di plastica?) stiano sperimentando un prodotto destinato al gentil sesso, per far olezzar di pesca appunto il sesso delle gentili donzelle. Si tratterebbe in pratica di una pastiglietta (o qualcosa di simile) da ingerire, che avrebbe la proprietà di annullare completamente l’odore femminile più privato.

Al di là dei risvolti simil-boccacceschi e riderecci che una stramba cosa del genere può suscitare, a ben analizzarla con occhio meno goliardico, vi si possono ravvisare nascosti anche aspetti alquanto inquietanti. Oltre ad essere in primo luogo un insulto alla femminilità, ritengo metta in gioco una vera e propria disumanizzazione del genere homo sapiens.

Cosa rappresentano gli odori del nostro corpo, per noi? Essi sono parte della nostra essenza. Sembra quasi un gioco di parole, del quale però per una volta non è affatto necessario scusarsi. Gli odori contribuiscono a determinare la nostra identità, magari in misura ridotta rispetto alla personalità, al carattere, ai comportamenti e così via. Ma è indubbio che un ruolo importante lo giochino anche gli effluvi personali. Sono forse la componente superstite più importante a tenerci ancorati doverosamente alla nostra natura “animale” di fondo. Ci ricordano quella parte non razionale e non ragionevole di noi, con la quale è sempre necessario fare i conti, dalla quale non possiamo prescindere, pena il tradimento del nostro “quid” più vero e il naufragio in una dimensione esistenziale che non ci è assolutamente consona.

Ma gli odori del corpo fanno da promemoria anche per altre importanti questioni. Ci costringono a non dimenticare mai la fragilità della nostra condizione a questo mondo. L’odore è il linguaggio principale a nostra disposizione, per dialogare con la nostra persona riguardo alle cure che le dobbiamo. L’odore è un potentissimo strumento di comunicazione, innanzitutto con se stessi e poi con gli altri. Sul campo di gioco degli odori personali si disputa la continua e sottilissima partita del rispetto verso se stessi che deve sempre essere riconquistato ogni giorno. Il confine tra autostima è disgusto per sé è talmente sottile e sfumato, che niente meglio della volatilità e volubilità di un odore potrebbe esprimere, col suo continuo pericolo di degenerare in puzza.

Tutto il ragionamento si amplifica poi a dismisura, se si parla degli odori più segreti e personali. Lì si entra addirittura nel mistero dell’alchimia più sconfinata. Essi sono un ingrediente fondamentale dell’intesa erotica. Di una persona, puoi “farti piacere” tantissime caratteristiche, puoi passare sopra a tanti difetti, se il resto dei pregi è in grado di controbilanciare a dovere il bilancio generale. Ma il gradimento dell’odore altrui non te lo puoi dare: o c’è o non c’è. Non è possibile il compromesso.

Gli odori privati sono anche il simbolo olfattivo dell’unicità di quella certa persona. Amiamo una persona perché “è lei”. E solo lei ha quell’odore. Sarà simile a tantissimi altri, ma quella lieve sfumatura di fragranza personale è solo sua, ci parla di quell’essere meglio di mille discorsi. Nell’odore della donna, o dell’uomo, amati o anche solo desiderati, troviamo la consolazione di un porto domestico. Lì è instillata l’essenza del ritorno a casa, c’è il conforto della lontana Itaca per la quale ciascuno di noi “Ulisseggia” smarrito fra i marosi della vita.

Parlando poi da un punto di vista strettamente maschile, a proposito del particolare aroma che questi cosiddetti geni made in USA intenderebbero cancellare, difficilmente riuscirei ad immaginare un atto di disprezzo più grande, verso la donna. Quell’odore “lì” è l’essenza di un incanto. In esso si cela l’arcano fisico più potente e personale che la femminilità possa riservare. E’ per eccellenza l’odore più vero dello sconfinato e sempre inafferrabile senso dell’enigma erotico.

Insomma, cari americani…quando volete, siete anche capaci di cose nobili. Ma state veramente fiaccando all’inverosimile, con questa mania di voler appiattirci tutto il bello della realtà. Già avete impestato il mondo con la vostra fissa di monetizzare ogni cosa…e il fast-food…e il liberismo selvaggio…e il reaganismo…e le risate fasulle nei telefilm…ce le siamo bevute tutte, queste vostre belle perle, storcendo più o meno fortemente il naso.

Adesso però non veniteci a togliere anche il sano, genuino e mai abbastanza lodato odore della fi…della fioritura di fragranza femminea. Sarebbe davvero troppo. E nel frattempo, in via precauzionale, lo dichiaro fin da ora. Il giorno in cui ogni donna avrà fra le gambe una pesca, mi dimetterò ufficialmente dalla razza umana. Andrò a chiedere “asilo razziale” ai gatti, ai maiali, ai ghiri o alle talpe: e fra di loro almeno potrò continuare a godermi in santa pace il mio diritto di odorare di me stesso.



4 commenti:

Vanessa Valentine ha detto...

Bravo, Gilli!! Parole sante, ultrasante!:-D
Una di quelle notizie che, davero???!!! ,ti mettono al tappeto...
Personalmente adoro l'odore degli uomini, anche dopo una bella corsetta, anche aprendo la borsa del calcetto...perché tanti si fanno problemi con la propria animalita'!?
È unica..
Ma lo saprai, gli americani hanno paura dell' intimità. .figurati se accettano gli odorini nel menù. .;-)sesso igienico,sterile ed efficiente..nei film si fanno la doccia prima,dopo e durante!!:-D
Vabbe' dai, prendiamola come la solita bufala...pesca, poi, ma dai, mica è Arbre Magique!:-D

Gillipixel ha detto...

@->Vale: già me li vedo, Vale, gli ispettori di Standard & Spuss che vanno in giro ad annusare la gente, proclamando: ti degrado a puzzone BBB- con outlook negativo
:-D

La cosa strana poi è che questi americani, alla fin fine, sono un popolo alquanto triste che si difende "simulando entusiasmo" (cit. Freak Antoni :-) e noi, dovremmo prendere lezioni da loro?...bah... :-)

Per molte cose, saranno all'avanguardia, ma per quanto riguarda questioni di "equilibrio interiore" lascino pure perdere che non è il loro pane :-)

Bacini al naturale :-)

Kika ha detto...

Ti stringo virtualmente la mano, hai ragione su tutta la linea (compresa la tua sacrosanta conclusione :) Come inno di battaglia nella marcia contro gli USA plastificatori potremmo utilizzare "Profumo" della Nannini, che già negli anni '80 lamentava "con tutte quelle essenze che ti dai non so chi sei non sudi mai sei sempre più lontano..." A suo modo denunciava la spersonalizzazione (e la morte dell'erotismo) causata dalla frenesia di nascondere ogni odore personale. Addirittura fino al punto che dici, poi! E i feromoni dove andrebbero a finire?! Annegati in un frappe' all'aroma pesca E100qualcosa (che magari per qualcuno è pure nauseante)?
Si cerca di far leva sulla mania dell'igiene e sul timore di inadeguatezza delle donne (specie le giovanissime e più insicure), quando invece sarebbe molto meglio lasciar fare alla natura e a quel paio di elementari regole di igiene...
Ps: è vero anche quello che dice Vanessa, non ci avevo mai fatto caso ma nei film americani si fanno sempre docce su docce in quei frangenti! Nei thriller può essere un espediente per far succedere qualcosa a chi sta nella doccia (o all'altro, mentre quello nella doccia non si accorge di nulla) e va be', ma invece succede in qualsiasi genere di film... è proprio abitudine alla "purificazione" (c'entrera' col puritanesimo?) ;)

Gillipixel ha detto...

@->Kika: mi fa piacere di averti trovata d'accordo sulla mia "tesi", Kika :-) ora, questo di cui ho dissertato, alla fine è un dettaglio un po' stravagante, se vogliamo, ma in generale gli Stati Uniti sono un paese molto contraddittorio, diciamo che incarnano tutte le contraddizioni della modernità...sono a loro un modo una nazione grandiosa, ma anche molto fragile, dal punto di vista socio-psico-spirituale :-)

Non è neanche giusto fare i taleban-conservatori estremisti :-) il progresso ha portato miglioramenti degli stili di vita che per fortuna che ci sono...ma è sbagliato voler cancellare i tratti di collegamento con le nostre radici più naturali...una parte di noi è istintuale, si muove per sentieri inconsci...questa sortita di voler mutare in pesche le patate :-) anziché quello pubblicizzato, a me sembra avere un odore molto preciso: l'odore della paura di se stessi...che poi va verso altre preoccupanti derive, come il giovanilismo coatto, il mito della bellezza patinata e plastificata, e così via...


Direi che la scelta di Profumo della Nannini è perfetta, non ci avevo pensato :-)

Il puritanesimo c'entra molto con gli USA...basti ricordare la teoria fondamentale di Max Weber, che vede nello spirito protestante il nucleo della cultura capitalista moderna e di conseguenza principalmente di quella americana...così, alla lunga, ci rientra anche la fobia per lo sporco fisico, che rifletterebbe lo sporco morale...insomma, un mix micidiale per sbiellare in tutta gloria :-) infatti, non a caso, negli USA gli psicofarmaci vanno via come il pane...

Boh...niente, forse mi sono allargato troppo, per essere partito da un semplice odore :-) ma a volte certi significati più complessi, si nascondono nelle cose più banali...

Bacini profumini :-)