Stanotte ho sognato il mio archetipo erotico. Non so se succede a tutti. O forse sarebbe meglio dire: non so se seduce tutti. Lo spero. Per tutti. Perché l’archetipo erotico, pur essendo una semplice cosa molto complicata, è anche fonte di benessere esistenziale di livello superiore.
Ha a che vedere con lontanissime stagioni dell’attrazione. Epoche dell’infanzia, epoche in cui, intorno al senso del fascino, si cominciavano molto timidamente a gettare piccoli e timidi barlumi di intendimento. In effetti, la cosa riguarda in misura maggiore dimensioni dell’essere che si provano, rispetto ad ambiti dell’esistere che si comprendono.
Il mio archetipo erotico era (ed è) una (allora) piccola amica, da bambini, e poi della prima fanciullezza-adolescenza. Abbiamo condiviso negli anni, e ancora condividiamo, la medesima età. Lei ha sempre vestito con grazia una certa preziosità estetica. La più carina delle diverse classi attraversate. Ed è tuttora una bella donna. La cosa più strana, con gli archetipi erotici, è che suscitano un forte magnetismo fisico-spirituale, ma lo fanno soprattutto ad un livello puramente ideale. Non che la fisicità non c’entri nulla. Anzi, c’entra tantissimo. Ma l’archetipo erotico riguarda più una sorta di inspiegabile “idealismo carnale” non meglio definito.
E’ l’originario “corpo-altro” che ti ha sedotto, ancor prima di sapere a cosa la seduzione servisse o come funzionasse. E’ la persona che ti ha dato per prima la più forte illusione di sapere chi fosse l’altra metà dell’androgino platonico a cui ti trovavi attaccato nei tempi lontani dei tempi, o giù di lì (…in Forrest-gumpiana vaghezza).
Ingrediente fondamentale dell’archetipo erotico è il non aver mai saputo, e il non sapere, come sarebbe andata a finire, se davvero qualcosa con lei si fosse concretizzato. E’ molto importante che tutto sia rimasto ad un grado massimo di potenzialità ideale. Il più delle volte, sarebbe andata male. Nel mio caso, di certo. Tra il mio archetipo erotico e me, non c’era effettiva affinità. Non avrebbe funzionato nella vita vera, immagino. Eppure scorreva fra noi, almeno da parte mia, questa energia intensa e ultra-umana, persa nei remotissimi significati dell’essere primordiale celato nel profondo di se stessi.
Il mio archetipo erotico si è poi fatta, e si fa a tutt’oggi, la sua vita, con la persona che probabilmente era quella giusta per lei nella vita concreta. Non c’è margine per nessun rimpianto o vagheggiata recriminazione: le cose sono andate com’era naturale che andassero. Anzi, credo di poter dire che con il proprio archetipo erotico è meglio averci avuto a che fare solo sul piano ideale. Tentare di abbassarlo a livello di realtà, potrebbe rivelarsi piuttosto rischioso: troppo alte sono le aspettative nutrite, troppo sublimi le dimensioni sfiorate col manto dell’attesa. Un’eventuale concretizzazione delle speranze, si tradurrebbe con ogni probabilità in un tonfo clamoroso.
Forse proprio per tutti questi motivi, l’immagine del mio archetipo si è conservata, nell’immaginario, così ricca di quella purezza erotica del tutto potenziale ed esclusivamente riservata alla sfera del possibile. Tanto che, quando mi viene a trovare in sogno, esplodo nella beatitudine più piena. Quando l’archetipo erotico irrompe sul mio palcoscenico onirico, tutti i muscoli del corpo (uno in particolare) sono pronti in “battiatesca” attitudine. Nell’infingimento sognato, l’intesa col proprio archetipo non si riduce al piano fisico, ma è totale. Quello che i propri muscoli pensano, combacia perfettamente con ciò che le fibre di lei esprimono. Il dialogo è senza limite, l’armonia assoluta. Si sprofonda in uno stato di estasi che traghetta oltre la propria individualità. Il senso di fusione con la spiritualità di lei è fortissimo. Sono attimi d’intensità sconvolgente. Gli aliti sono liquefatti in uno solo. Col mio sorriso sollevo il suo, come lei fa col mio. Gentilezza condivisa pura. Tenerezza, complicità, contiguità, tensione amorosa estrema: tutto in formato eterno.
Altrettanto acuta è però, dopo, la delusione, nei momenti successivi, quando l’acme onirica è ormai scemata. Inutile tentare di richiamare l’archetipo a sé. Nel dormiveglia ormai semi-vigile, ho recitato, detto e ridetto mentalmente il nome e cognome del mio archetipo erotico, come un mantra extratemporale, per rievocarlo ancora per qualche istante, perché facesse ritorno fra i morbidi territori del mio sogno.
Ma a quel punto non c’è niente da fare. Bisogna solo aspettare la prossima occasione, il prossimo capriccio del proprio archetipo erotico. Saranno stati mesi, che non mi veniva a trovare. Le sono molto grato per questa incursione e già attendo fiducioso una sua visita futura, pur senza sapere quando sarà. Il che forse è a sua volta una componente impagabile di tutto questo meccanismo dell’animo dagli ingranaggi molli.
6 commenti:
Certo mi fai sentire il terzo incomodo perciò non ti voglio incomodare e mi ritiro con la certezza di essere stata in passato un archetipo erotico di qualcuno.
Da donna ti rivelo un segreto, a me non ha mai fatto piacere sapere di esserne stata uno.
" Mi chiamano Mimì, Il perché, non so..."
@->Marisa: non ho capito molto il tuo commento, Mari :-) e dire che di solito sono io quello oscuro...ho solo cercato di raccontare un mio sogno...e come sempre cerco di fare, il mio sogno era solo l'occasione, lo "spunto secondario", per condividere col lettore esperienze "universali" che possono essere del lettore stesso...questo blog non è uno spazio di autobiografia...inevitabilmente, un po' è anche quello, ma non è il suo scopo principale...l'ho detto anche altre volte: il mio desiderio è quello di essere letto come uno scrittore, che cerca di indagare delle cose della vita, del vivere...per questo scrivo come Gillipixel, perché la mia persona vera dovrebbe c'entrare il meno possibile...
Non ho capito perché ti dovresti ritirare e dove... :-)
Bacini narrativi :-)
Gilliiiii, stavo giocando!!!
Ho scherzato sul terzo incomodo e poi tra parentesi ho rivelato che quando mi è stato detto di aver animato i sogni di qualcuno a me non ha fatto molto piacere. Tutto qui!!
Bacini equivocati
@->Marisa: Mariiii :-) ...te possino!!! :-) ahahahhaah :-) mi hai fatto fare anche tutta la spiegazione esistenziale :-)...dai, scherzetto riuscito :-)
Mi chiamano Bibò e nemmeno io il perché lo so :-)
Bacini scherzettosi :-)
Obladì, obladà non sai più tu scherzà
@->Marisa:
...La la how the life goes on
In a couple of years they have built
A home sweet home
With a couple of kids running in the yard
Of Desmond and Molly Jones... :-)
Bacini white album :-)
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