E' stato un inizio ottobre Van Goghiano per me.
Ascoltando sul lettorino mp3 il podcast della bellissima trasmissione di Radio2 "Alle otto della sera", nella serie dedicata alla vita di Vincent (raccontata da Giordano Bruno Guerri), ho pedalato a lungo sulla mia bici, assorbendo le incredibili vicende di questo infelicissimo uomo che ha vissuto disperatamente con il solo desiderio di trovare una strada di sopportazione al senso di infinito che gli opprimeva l'anima.
Ed oggi alla radio, in macchina, più inopinata di un vortichio stellare, questa canzone, come curiosa coincidenza di bellezze...
Starry, starry night.
Paint your palette blue and grey,
Look out on a summer's day,
With eyes that know the darkness in my soul.
Shadows on the hills,
Sketch the trees and the daffodils,
Catch the breeze and the winter chills,
In colors on the snowy linen land.
Now I understand what you tried to say to me,
How you suffered for your sanity,
How you tried to set them free.
They would not listen, they did not know how.
Perhaps they'll listen now.
Starry, starry night.
Flaming flowers that brightly blaze,
Swirling clouds in violet haze,
Reflect in Vincent's eyes of china blue.
Colors changing hue, morning field of amber grain,
Weathered faces lined in pain,
Are soothed beneath the artist's loving hand.
Now I understand what you tried to say to me,
How you suffered for your sanity,
How you tried to set them free.
They would not listen, they did not know how.
Perhaps they'll listen now.
For they could not love you,
But still your love was true.
And when no hope was left in sight
On that starry, starry night,
You took your life, as lovers often do.
But I could have told you, Vincent,
This world was never meant for one
As beautiful as you.
Starry, starry night.
Portraits hung in empty halls,
Frameless head on nameless walls,
With eyes that watch the world and can't forget.
Like the strangers that you've met,
The ragged men in the ragged clothes,
The silver thorn of bloody rose,
Lie crushed and broken on the virgin snow.
Now I think I know what you tried to say to me,
How you suffered for your sanity,
How you tried to set them free.
They would not listen, they're not listening still.
Perhaps they never will...
Ascoltando sul lettorino mp3 il podcast della bellissima trasmissione di Radio2 "Alle otto della sera", nella serie dedicata alla vita di Vincent (raccontata da Giordano Bruno Guerri), ho pedalato a lungo sulla mia bici, assorbendo le incredibili vicende di questo infelicissimo uomo che ha vissuto disperatamente con il solo desiderio di trovare una strada di sopportazione al senso di infinito che gli opprimeva l'anima.
Ed oggi alla radio, in macchina, più inopinata di un vortichio stellare, questa canzone, come curiosa coincidenza di bellezze...
Starry, starry night.
Paint your palette blue and grey,
Look out on a summer's day,
With eyes that know the darkness in my soul.
Shadows on the hills,
Sketch the trees and the daffodils,
Catch the breeze and the winter chills,
In colors on the snowy linen land.
Now I understand what you tried to say to me,
How you suffered for your sanity,
How you tried to set them free.
They would not listen, they did not know how.
Perhaps they'll listen now.
Starry, starry night.
Flaming flowers that brightly blaze,
Swirling clouds in violet haze,
Reflect in Vincent's eyes of china blue.
Colors changing hue, morning field of amber grain,
Weathered faces lined in pain,
Are soothed beneath the artist's loving hand.
Now I understand what you tried to say to me,
How you suffered for your sanity,
How you tried to set them free.
They would not listen, they did not know how.
Perhaps they'll listen now.
For they could not love you,
But still your love was true.
And when no hope was left in sight
On that starry, starry night,
You took your life, as lovers often do.
But I could have told you, Vincent,
This world was never meant for one
As beautiful as you.
Starry, starry night.
Portraits hung in empty halls,
Frameless head on nameless walls,
With eyes that watch the world and can't forget.
Like the strangers that you've met,
The ragged men in the ragged clothes,
The silver thorn of bloody rose,
Lie crushed and broken on the virgin snow.
Now I think I know what you tried to say to me,
How you suffered for your sanity,
How you tried to set them free.
They would not listen, they're not listening still.
Perhaps they never will...
11 commenti:
sa proprio di inizio autunnale....
Lanciata alla massima velocità a ritroso nel tempo, eccomi in terza media a ballare un lento e singhiozzare sulla spalla del mio brufoloso cavaliere!
:-*
Maffy: eh già, come non essere d'accordo, Maffy? Ti dirò tuttavia, questo inizio autunno è stato per me parecchio malinconico, ma sentir narrare della vita di Vincent, pur tristissima e super-tragica, mi ha infuso un senso di serenità...oh, son ben strani i viandanti per pensieri :-)
@->Rose: ehehehhe :-) lo ammetto, Rose: è stato proprio un colpo basso :-)
Ed eccomi là anch'io, alla stessa festa, però seduto nell'angolino con l'aranciata in mano, che non riesco a socializzare :-D
@->Rose: va beh, dai...sono stato il solito pessimista prima...forse non sarebbe andata proprio così...forse avrei avuto in mano un bicchiere di chianti :-D
lacrimuccia su una delle mie canzoni preferite sin dalla più tenera età...
Van Gogh aveva una sindrome bipolare come la mia zia, una sofferenza inaudita per chi se la vive. però quella sua vita tremenda ha prodotto delle cose meravigliose
@->Farly: non volevo toccare tasti dolenti, Farly...ho terminato oggi l'ascolto di quella serie su van Gogh...molto bella, è stato un evento di questi miei giorni...un bacino :-*
E' la prima volta che la sento e non riesco a levarmela dalla mente... La canticchio in continuazione. Anche per me è stato un inizio di autunno parecchio malinconico (anche se con una parentesi viaggesca di 5 giorni) ed è come se cantare starry starry night mi aiuti a buttar fuori i pensieri negativi.
Starry starry night... nanananana...
Ciao Gil
@->Scodinzola: ti dirò, Scodi, che anche per me è stata una mezza scoperta questa canzone, anche se forse l'avevo già sentita, però non l'avevo più ben presente...sono contento se ti fa un po' compagnia...
Cerchiamo di non essere tristi, dai :-) o almeno ci proviamo :-)
Ciao, Scodina :-)
che comunicativa dai lavori di questo grande e sfortunato artista!
alle feste io in quell'angoletto speravo che nessuno mi chiedesse di ballare... :|
bacio, caro gil
@->Maria Rosaria: io invece a volte, nel mio angoletto, adottavo una tattica: mi immergevo in una conversazione fittissima con un amico "fidato"...lo sceglievo appositamente del tipo "asociales atipicus" :-) sono quei tipi che parlano molto, parlano con tutti, ma molto bizzarramente non se li fila nessuno :-) un vero "materasso di salvezza" per il timido immerso nella folla :-)
eehhehehe...però, potrei scriverci uno scrittino su questo tema :-)
Grazie della visita, EmRose :-)
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