Oggi era domenica.
Ed io ho una mia teoria.
Sul primo fatto siamo tutti d'accordo e ve lo potrei anche dimostrare.
Riguardo alla mia teoria invece temo che saremo d'accordo un po' in meno. Ma quel che è certo: non ve la saprei dimostrare.
Mi ero attardato un po' in piazza verso tarda mattinata, fra le piacevoli chiacchiere con gli amici domenicali, per l'appunto.
C'era una riunione di cavallerizzi, appassionati di Bucefali e Ronzinanti dei giorni nostri, una piacevole invasione di destrieri che hanno allegramente costellato le strade del paese e del circondario con pittoresche impallinature fumanti.
Va beh, chi poi si è ritrovato a pulire non l'avrà presa giù così poeticamente, ma questo è il mio "regno delle parole", voi siete miei ospiti e ci possiamo permettere ogni fantasmagoria narrativa.
Alla fine ho tardiato un po' a rientrare a casa e l'ho fatto prendendo su la strada del viale.
Era ora di pranzo inoltrata ed è stato lì che ho sentito l'energia in atto.
Le strade erano deserte.
Non che usualmente ci sia gran traffico nel mio paesello, ma qualche anima viva in giro la si riesce ad avvistare nelle ore diurne fra i diversi pasti, sia essa appiedata, in auto o inforcante un velocipede.
In quel momento invece ero solissimo sotto l'ampia verzura dei tigli.
E dalle case, attraverso i muri, fendendo gli spiragli degli infissi, promanava una chiara ed evidente forza domestica.
Era l'energia di tutti i pranzi domenicali che erano in atto al momento, che si sommava e si distribuiva per l'etere campagnolesco.
La mia teoria è questa insomma.
Quando gli uomini sono tutti uniti nel compiere un gesto quotidiano comune, quando le loro singolarità si fondono e si rispecchiano, pur senza vedersi, attraverso una sorta di sacralità rituale del dettaglio giornaliero, ne nasce un flusso energetico che fa aumentare il senso di bellezza umana diffuso per il mondo.
Ci sono certi sabati mattina, oppure sabati sera, o ancora domeniche mattina, che se ci state bene attenti ed alzate le apposite antenne di non so quale sensibilità (vi dicevo che è una teoria indimostrabile, per cui anche gli strumenti per misurarla non ve li so dire), potrete sentire che nel mondo un'infinità di gente sta facendo l'amore.
Questa è una cosa che non vi so spiegare, ma la sento. Che poi il più delle volte io non sia della partita ("simpatizzante non trombante"?), è un'altro paio di maniche. Ma la sento.
Qualcosa di simile succede in occasione della finale dei mondiali di calcio, a maggior ragione se capita che l'Italia sia protagonista.
Come dicevo, tutto ciò non lo posso dimostrare ed infatti non ci penso nemmeno.
Per cui mi posso permettere il lusso di aggiungere una postilla ancor meno "confortabile" con qualsivoglia tipo di prova razionale. Ossia, il fatto che questo fenomeno presenti intensi risvolti Joyceiani.
Sì, è così. Il pranzo domenicale dei miei compaesani mi ha fatto capire meglio Joyce. O almeno credo.
Sto leggendo "The dubliners" e in passato ho fatto alcuni tentativi, anche se piuttosto infruttuosi, con l'Ulisse. Ed è questo alla fine, mi pare di aver capito, ciò che Joyce tenta di cogliere: quelle "sommatorie di umano" disperse nel mondo.
Ognuno dei suoi personaggi è nel contempo sia singolo individuo, sia "sommatoria di umano". E' quasi come se Joyce fosse invitato a tutti i pranzi domenicali del mondo, riuscendo a sedersi nello stesso momento a tutte le tavole imbandite possibili.
Ecco, questo mi è parso di capire.
O forse sarà solo colpa della mezza bottiglia di rosso che mi son trincato a cena (sempre sommandomi alla universale "cenità" del mondo).
C'era una riunione di cavallerizzi, appassionati di Bucefali e Ronzinanti dei giorni nostri, una piacevole invasione di destrieri che hanno allegramente costellato le strade del paese e del circondario con pittoresche impallinature fumanti.
Va beh, chi poi si è ritrovato a pulire non l'avrà presa giù così poeticamente, ma questo è il mio "regno delle parole", voi siete miei ospiti e ci possiamo permettere ogni fantasmagoria narrativa.
Alla fine ho tardiato un po' a rientrare a casa e l'ho fatto prendendo su la strada del viale.
Era ora di pranzo inoltrata ed è stato lì che ho sentito l'energia in atto.
Le strade erano deserte.
Non che usualmente ci sia gran traffico nel mio paesello, ma qualche anima viva in giro la si riesce ad avvistare nelle ore diurne fra i diversi pasti, sia essa appiedata, in auto o inforcante un velocipede.
In quel momento invece ero solissimo sotto l'ampia verzura dei tigli.
E dalle case, attraverso i muri, fendendo gli spiragli degli infissi, promanava una chiara ed evidente forza domestica.
Era l'energia di tutti i pranzi domenicali che erano in atto al momento, che si sommava e si distribuiva per l'etere campagnolesco.
La mia teoria è questa insomma.
Quando gli uomini sono tutti uniti nel compiere un gesto quotidiano comune, quando le loro singolarità si fondono e si rispecchiano, pur senza vedersi, attraverso una sorta di sacralità rituale del dettaglio giornaliero, ne nasce un flusso energetico che fa aumentare il senso di bellezza umana diffuso per il mondo.
Ci sono certi sabati mattina, oppure sabati sera, o ancora domeniche mattina, che se ci state bene attenti ed alzate le apposite antenne di non so quale sensibilità (vi dicevo che è una teoria indimostrabile, per cui anche gli strumenti per misurarla non ve li so dire), potrete sentire che nel mondo un'infinità di gente sta facendo l'amore.
Questa è una cosa che non vi so spiegare, ma la sento. Che poi il più delle volte io non sia della partita ("simpatizzante non trombante"?), è un'altro paio di maniche. Ma la sento.
Qualcosa di simile succede in occasione della finale dei mondiali di calcio, a maggior ragione se capita che l'Italia sia protagonista.
Come dicevo, tutto ciò non lo posso dimostrare ed infatti non ci penso nemmeno.
Per cui mi posso permettere il lusso di aggiungere una postilla ancor meno "confortabile" con qualsivoglia tipo di prova razionale. Ossia, il fatto che questo fenomeno presenti intensi risvolti Joyceiani.
Sì, è così. Il pranzo domenicale dei miei compaesani mi ha fatto capire meglio Joyce. O almeno credo.
Sto leggendo "The dubliners" e in passato ho fatto alcuni tentativi, anche se piuttosto infruttuosi, con l'Ulisse. Ed è questo alla fine, mi pare di aver capito, ciò che Joyce tenta di cogliere: quelle "sommatorie di umano" disperse nel mondo.
Ognuno dei suoi personaggi è nel contempo sia singolo individuo, sia "sommatoria di umano". E' quasi come se Joyce fosse invitato a tutti i pranzi domenicali del mondo, riuscendo a sedersi nello stesso momento a tutte le tavole imbandite possibili.
Ecco, questo mi è parso di capire.
O forse sarà solo colpa della mezza bottiglia di rosso che mi son trincato a cena (sempre sommandomi alla universale "cenità" del mondo).
23 commenti:
Beh, un indizio in più a favore della tua teoria: io preferisco di gran lunga vedere un film in tv che in DVD: anche se non è come il cinema mi dà comunque l'impressione di partecipare ad un rito collettivo. Il DVD mi fa sentire un po' sperduta.
be' grazie, avevo sentito questa bella atmosfera che l'altra metà chimera viveva, chissà se a te ha fatto bene il film di tarantino che mi sono vista stasera (m'è piaciuto un sacco!!) :-) comunque diventando semi-seria ti racconto un po' di gente che la pensa come te (oltre a me): in un racconto di Philip Dick (do androids dream of electric sheep?) si dice che ciò che distingue l'uomo dall'androide è l'empatia. sottoscrivo, poi c'è la teoria sistemica (G. Bateson ad esempio) e alla fine quelli che lo dicono da più tempo, cioè i buddisti. i pranzi domenicali, le partite, il qualsiasicosa è sempre parte di un insieme connesso, di una mega-chimera che alla fine siamo tutti noi ... :-) bacio
"flusso energico di uomini": ottima osservazione...
ottima domenica di riflessione e vita!
la mia è volata letteralmente... con solo alcuni sprazzi di felicità e novità, ma è meglio di niente...
quanto manca al prossimo weekend? troppo!!! O_O
buon inizio settimana ^___________^
@->Rose: è vero, anche la tv è un canalizzatore non indifferente di flusso energetico umano :-)
e purtroppo questo fatto spesso è sottovalutato, oppure viene malamente sprecato con trasmissioni insulse...è un peccato...Grazie del commento :-)
@-Farly: bellissimi gli spunti di approfondimento che mi hai portato, Farly, grazie a te...e...ecco cos'era quell'energia che sentivo ieri sera e mi faceva venir voglia di mazzolare il terzo reich :-D
Bateson l'ho incontrato varie volte nel mio percorso universitario e mi ha sempre affascinato col suo pensiero...niente...ciao e bacini :-)
@->Pupottina: il week-end è *sempre* troppo lontano, e passa *sempre* troppo in fretta :-)
In genere la domenica la malsopporto...non sto qui a scomodare Leopardi e tutta la letteratura dedicata al tema :-)
però capitano piccole perle domenicali, che riescono a risaltare di più, perchè di solito sono disperse nel sottofondo grigino di questa giornata :-)
Grazie Pupottin, quando mi passi a trovare è sempre una gioia :-)
Buon inizio week a te :-)
Che pensieri originali che hai. Per il suono delle stoviglie che proviene dalle case mi procura una duplice sensazione. da una parte un senso di sollievo perxhè la vita scorre senza grandi traumi e nello stesso tempo anche un senso di oppressione( perchè scorre allo stesso modo? )
E poi del sabato sera... non ci penso mai mi sembra che quando non ci sono io in mezzo il sesso non debba esistere. Egoista vero?
@->Antonella: credo che l'ambivalenza di tante sensazioni sia una dimostrazione indiretta che la parte principale di ogni disegno ce la mettiamo sempre noi, Anto :-)
Voglio dire, lo stato d'animo corrente è fondamentale per tratteggiare quanto ci proviene delle circostanze esteriori...in questo modo, la ripetitività della gente a pranzo può anche risultare opprimente, certo...e ti dirò, anche io, se penso al sesso senza di me, mi viene da dire: "...begli amici che siete! Invitare una volta, no eh?..." :-)
Quel che rimane è un'energia che si propaga, poi bisogna vedere in che stato d'animo ci coglie...
Grazie della visita :-)
mi hai ricordato le domeniche che ho trascorso per trenta anni nel mio paesello. ormai oggi non sono più come allora e se devo essere sincera mi mancano molto. lo struscio, le chiacchiere in piazza, sempre le stesse facce, i pranzi nuziali digeribili in tre giorni... la domenica spesso lavoro, e mi capita di mangiare a mensa, però mi immergo con il pensiero nella collettività e credo mi basti.
bacio
aaahhhh! dimenticavo! ma che gatto meraviglioso è quello nella foto? :))
@->Maria Rosaria: :-) sì, EmRose, il paesello riserva piccole perle, anche se poi ha pure i suoi difetti...sono contento di averti rievocato il tuo :-)
la città presenta diversi modi di "esplorazione spirituale" :-)
Se uno sa interpretare di volta in volta, può scovare fuori pepite di bellezza sociale sia nell'uno sia nell'altro ambiente :-)
Il miciotto quivi istoriato è un semi-ospite di casa mia :-) zonza intorno e ogni tanto gli si dà qualche mangiarino :-)
sta rimettendo su la pellicciotta folta post-estiva ed è proprio in gran forma :-)
sono completamente d'accordo con te...ma ritengo anche che spesso si tratta di un'energia proveniente da tanti piccoli circoli chiusi in cui è difficile entrare se non ne fai già in qualche modo parte... Come se ci fosse una sacralità inviolabile data dalla presenza di alcuni, e solo quelli, elementi...non credi?
@->Luce: è un'ipotesi affascinante, Luce...
ma credo (e non ne sono sicuro :-) che era un po' anche quello che volevo dire io: non si tratta di addentrarsi più o meno all'interno di questi "circoli", ma solamente di sentirne fluire l'energia tutto intorno...
sono sensazioni vaghe, certo, alle quali poi ciascuno può appiccicare un pezzetto della sua sensibilità...
se ti riferivi invece alla chiusura di certi ambienti di paese, beh, pure quella esiste ed è uno degli aspetti delle piccole comunità che meno le nobilità...
Riassumendo i due concetti, ti posso dire che con la mia pigrizia solipsistica ho fatto parte di ben pochi gruppi :-) di solito, nel solo gruppo a cui mi aggrego ci sono io e me stesso :-) e a volte sento che siamo già anche troppi :-)
ma mi piace comunque andarpepensieri in libertà anche su questi temi :-)
Grazie di essere passata di qui :-)
Mentre leggevo mi sembrava quasi di vederti camminare, magari con un passo un pò strascicato (si può dire?), apparentemente assorto nei tuoi pensieri. Molto suggestivo.
Visto che non ami la compagnia "di solito, nel solo gruppo a cui mi aggrego ci sono io e me stesso.." meno male che sei diventato un blogger!
Ebbé caromio, noi siamo solo parte del tutto.
Mica hai scoperto niente neh!:))
@->Scodinzola: ciao Scodi!!! Benritrovata!!! Mah, non è che non ami la compagnia...diciamo che la devo prendere a piccole dosi e molto spesso ne ho davvero bisogno, credimi...poi a volte faccio il "fenomeno" con sparate da esistenzialista della domenica :-) ma so apprezzare la bellezza dello stare insieme (con le persone giuste però :-)
Strasciato credo si possa dire :-) ma il mio passo non è propriamente così...sono sempre stato un pigro discretamente atletico :-)
Ciao Scodi, grazie del tuo commento sempre delicato come il buffetto dato da una zampotta di micio :-)
@->Dipòk: ciao Dipòk :-) no, non è che pretendo di scoprire nulla...figurati, dopo 2500 anni di filosofia, quasi 2 secoli di storia dell'arte e una ventina d'anni di Processo del lunedì, cosa vuoi che scopra io di nuovo? :-)
E' solo il piacere di stupirmi insieme a voi che mi fa scrivere queste mie piccole riflessioni :-)
Grazie della visita...ultimamente ho commentato poco da te, mi sento pigro di mente :-) ma mi rifarò :-)
Già.. un cestista con passo strascicato.. che gaffe! Ma neanche le mani in tasca?
Grazie per le tue risposte... mi viene quasi da fare le fusa!
Buffetto
@->Scodinzola: ehehhehhe :-) nessuna gaffe, Scodi :-) forse esteriormente non lo do tanto a vedere, ma spiritualmente il passo "strasciato" mi si attaglia perfettamente :-) e poi, purtroppo le scarpe da basket le ho dismesse da un po', per via della mia schiena bizzosa :-(
Va beh...niente...
grazie di questo nuovo buffetto Scodinzo-gattesco :-)
Non so tutta questa energia degli altri ... mi rende ansiosa. Mi dico: e il mio turno.. cavolo....
@->Antonella: infatti, Anto...anche io spesso mi sento spettatore, più che attore energizzato :-)
alla fine, anche senza tutta quell'energia, mi accontento se ogni tanto ho un po' di serenità, che già non è roba da poco :-)
Però devo aggiungere che con il termine "energia" usato in questo brano non intedevo tanto una specie di "fattore forzuto", non so come dire...energia qui per me vuol dire un "quanto" di dote umana: può essere anche la calma, la consapevolezza, il sapersi auto-osservare, il raggiungimento di livelli di saggezza dell'anima...ecco, non so, mi sa che alla fine, fra il mio scrittino e tutte le risposte ai commenti, ho fatto su un bel casino :-) ma credo che vada bene così lo stesso :-)
Grazie Anto per il tuo commento doppio :-)
uhmm scusa mezza chimera posso fare una 'nticchia di polemica? piccola piccola...
@antonella: che intendi con quando viene il mio turno? star lì a respirare l'energia del mondo è già il tuo turno, è già, o dovrebbe essere già, parecchio nutriente :-)
@->Farly: prego, prego, facci pure, chimera mia parte prima :-)
Se Antonella vorrà dire la sua in proposito, ne sarò ben lieto, ma nel frattempo volevo dire una mia piccola considerazione: se un po' la conosco ormai dalle cose che scrive, Antonella è un'anima vulcanica e sempre in evoluzione, quindi le sue parole io le ho interpretate come dettate dalla sua naturale irrequetudine continuamente assetata di vita...
e direi che non è certo l'energia che le manca e tanto meno deve aspettare quella degli altri :-)
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