martedì 22 novembre 2011

Ha da venì Borsone!


E’ incredibile come il mondo, nonostante all’apparenza si sforzi di ripartire, dopo ogni svarione storico, da basi assolutamente logiche, frutto della ponderazione razionale più accurata, sappia poi invece rivestirsi con rinnovata e periodica regolarità di vastissimi soprabiti globali di insensatezza pura.

O perlomeno questo è il modo in cui sembra procedere l’ampio spettacolo planetario, quando dall’esigua balconata della mia ignoranza getto di sotto svagate occhiate, sospeso come sono fra le attonite pareti dell’insipienza comune che avvolge le mie banali opinioni. I fenomeni più bislacchi si possono rimirare, poggiando i gomiti sulla ringhiera di quel punto d’osservazione tutt’altro che privilegiato.

Quand’ero piccolo, c’era il comunismo. E allora pensavo: «…boh, sarà che io sono piccolo e capisco poco, ma ‘sto comunismo, per carità, sì, certo, sarà nato con tutte le intenzioni più buone immaginabili, ma a me mi pare proprio una gran bella boiata coi fiocchi, con tutti i danni che sta portando agli uomini…».

Poi sono diventato un po’ più grande e un bel giorno il comunismo è finito. Si è cominciato ad invocare da tutte le parti il mercato più libero possibile e la grande finanza è divenuta il nuovo sfavillante pastrano posato sulle spalle del mondo. Intendiamoci, non che tali invocazioni siano terminate nemmeno oggi, ma io intanto continuavo a pensare: «…boh, sarà che io sono un po’ più grande e capisco poco, ma ‘sta “finanziarizzazione della realtà”, per carità, sì, certo, si sarà gonfiata in lungo e in largo con tutte le intenzioni più buone immaginabili, ma a me mi pare proprio una gran bella boiata coi fiocchi, con tutti i danni che sta portando agli uomini…».

La cosa più bella poi è che ogni epoca ha i suoi “espertoni”, quelli che sanno “leggere” gli andamenti planetari e ti vogliono persino far bere di averci capito qualcosa. Lo spasso più spicciolo lo si ricava dalla lettura dei giornali. La parte più esilarante è quando pretendono di seguire passo passo le oscillazioni dell’indice di borsa, come se fosse il riflesso fedele di quanto sta avvenendo, minuto per minuto, nel dibattito politico in atto, nel confronto sociale, nelle dinamiche dell’economia reale stessa.

Adesso che sono ancora un po’ più grande, ho deciso di rivelarvi tutto quello che avreste voluto sapere sulla Borsa, ma anche quelle volte che voi insistevate osando a chiedere, nessuno si era mai degnato di rispondervi. E’ inutile che ce la vengano ancora a menare con le analisi raffinate, l’auscultazione attenta dei “rumors”, l’osservazione sagace degli andamenti economici nel concreto.

Le recondite ragioni annidate dietro le dinamiche di Borsa vanno fatte piuttosto risalire ad un vetusto codicillo, già noto alla sapienza filosofico-giuridica degli antichi romani, i quali lo riassumevano sinteticamente con un’eloquente formuletta, atta a cogliere la fattispecie di talune situazioni che si vengono ad innescare nel corso del dispiegarsi ordinario delle forze in atto nell’ambito del “consorzio umano”.

Per farla breve, i meccanismi della Borsa funzionano «ad culum». La conferma del fatto che anche questo bel cappottone surreale moderno posato sulle teste di ciascuno di noi segua la regola aurea individuata dalla sagacia romana secoli or sono, è venuta da una recente indagine condotta dall’agenzia di rilievi statistici e demoscopici «Foofy’s».

Cos’hanno scoperto infatti gli esperti di «Foofy’s»? Da un rilievo su campione significativo, è stato notato che gli speculatori più influenti ed esperti, gli operatori di Borsa capaci di ottenere i più clamorosi successi, sono tutti caratterizzati da un profilo familiare simile. Di età relativamente giovane, sposati, sono solitamente corredati da uno o più marmocchi piccoli a rendere baldanzose le loro serate di felici papà dal portafoglio gonfio. L’esperienza e la professionalità di «Foofy’s» è da sempre basata sulla peculiarità del proprio metodo di studio, solitamente improntato alla più aperta inter-disciplinarietà degli strumenti di ricerca adottati.

Ecco dunque che gli acuti analisti di «Foofy’s» non hanno mancato nemmeno in questa occasione di insaporire il mero dato statistico con importanti nozioni incrociate di contorno, derivanti da altri ambiti di studio. In particolare, nel presente caso, dietro consulenza di uno dei massimi esperti a disposizione dell’agenzia per quanto riguarda le conoscenze etnografiche e sulle tradizioni dei popoli, l’esimio professor Rudebaudo Sfillibonzi, è stato riportato alla luce un antico strumento metaforico di origini vagamente Gillipixilandesi. Simile rozza allocuzione viene adottata dai rappresentanti di quell’arretrato popolo, quando sono soliti rivolgersi all’indirizzo di un qualche loro conterraneo a tutti noto per non spiccare di particolare attendibilità, né pratica, né intellettiva.

«…A’t sì scüs ‘me’l cül d’un pütel picén…», usa dire infatti in quelle circostanze il sapido popolano gillipixilandese. Espressione che travasata nella limpida damigiana dell’idioma manzoniano, suonerebbe più o meno: «…Sei degno di fiducia e prevedibile come il culo di un neonato …».

Ora, in che misura la lungimiranza statistica del professor Sfillibonzi ha avuto modo di dispiegarsi in questo particolare ambito d’indagine? Il suo colpo di genio è consistito proprio nell’innestare quella tradizionale sentenza con i dati derivanti dall’analisi conoscitiva condotta sul campo.

Ne è sortito un risultato strabiliante. Si è scoperto che i grandi speculatori vincenti, per addentrarsi fra liane e frasche nella giungla di azioni ed obbligazioni, basano le loro strategie su di un’attenta osservazione dell’attività “micro-sederiale” dei loro infanti. Per dirla con una sintesi veramente stringata, quando ogni giorno valutate sulle pagine dei giornali quegli eleganti ghirigori riflettenti l’andamento cronologico quotidiano dei valori in Borsa, sappiate che il medesimo grafico avreste potuto osservarlo poche ore prima sui pannolini degli affaristici pargoli.

Produzione abbondate: si compra.
Produzione ridotta: si vende.
Produzione notturna a sorpresa: si azzarda il grande colpo speculativo.
Produzione quotidiana a flussi regolari: ci si attiene a mosse moderate.

Questi, assicura il professor Sfillibonzi, sono i misteriosi e più oscuri ingranaggi che azionano il grande carillon della finanza mondiale. Dite che anche lui ci ha pigliato leggermente «ad culum»? Sarà…ma di certo non lo ha fatto né più e né meno di tutti gli altri grandi esperti mondiali di Borsa.

4 commenti:

Vanessa Valentine ha detto...

Ahahahahahah...il primo figlio lo voglio chiamare Rudebaudo, giuro.:)))
Grazie, Gilli, mi fai divertire e in questo momento mi serve un sacco...

Gillipixel ha detto...

@->Vale: eheheheheh :-) dai, Vale, sono proprio contento di essere riuscito a farti fare un sorriso :-) declino però fin da ora ogni responsabilità su una simile sciagura che potrebbe cadere sulla tua futura prole :-D

Ancora tanti abbracci felini benaugurali per la piccola Guinness...

Bacini rudebaudi :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

caro gilly il prof Sfillibonzi forse dovrebbe leggere giocati dal caso di Nassim Nicholas Taleb (http://en.wikipedia.org/wiki/Nassim_Nicholas_Taleb), in codesto tomo (molto divertente per altro) si asserisce che per capire come va la borsa la devi guardare ogni sei mesi, la visione giornaliera serve solo a procurare infarti :-)

baci probabilimente fluttuanti

Gillipixel ha detto...

@->Farly: ma infatti, Farly...questa tua putnuale chiosa non fa altro che confermare la mia tesi: ma cosa ci vengono a pigliare per il culo, facendo come se le variazioni fossero misurabili minuto per minuto, in base ai più svariati accadimenti della giornata...

L'unica cosa che si può dire della borsa è che è borsosa :-) per il resto, concordo, meglio parlarne ogni metà anno :-)

Bacini sfillibonzi :-)