Molto interessante l’opera scelta da Kika per questa puntata della sua rubrica di “moda & pittura”, che con gran piacere accolgo e traspongo nella mia contro-rubrichetta gemellata “Le muse di Kika van per pensieri”. Il quadro di oggi, un olio su tela del 2011, s'intitola “Prima che i galli cantino”. L'autrice è una giovanissima artista di origini pugliesi, Ilaria del Monte (Taranto, 1985). Per una volta dunque possiamo parlare di energie artistiche presenti, attive, pulsanti ed attuali, e questa è sicuramente una cosa molto bella.
Non esistendo un apparato critico di rilievo riguardo alla giovane pittrice pugliese, come nella puntata scorsa mi limiterò a riportare alcune impressioni personali sulla sua opera, da puro osservatore incuriosito.
Innanzitutto, una piccola osservazione generale: il fatto che un'artista di oggi si affidi all'espressività figurativa, dopo che l'astrattismo s'è imposto come linguaggio quasi preminente nella contemporaneità, mi pare già una dichiarazione d'intenti degna di nota e a suo modo una scelta “coraggiosa”.
La poetica di Ilaria del Monte s'immette chiaramente lungo il nobile sentiero della grande tradizione surrealista. Osservando non solo l'opera in questione, ma anche altri lavori, si possono rintracciare numerosi rimandi suggestivi al fare artistico di diversi grandissimi autori del '900. Le atmosfere trasognate messe in gioco da Ilaria del Monte richiamano a tratti Salvador Dalì (Figueras, 1904 - 1989), René Magritte (Lessines, 1898 – Bruxelles, 1967), Balthus (Parigi, 1908 – Rossinière, Svizzera, 2001) e persino (anche se molto più vagamente) certe sfumature di Marc Chagall (Vitebsk, 1887 – Saint-Paul-de-Vence, 1985), oppure ancora rievocano luminose angosce quotidiane alla Edward Hopper (Nyack, New york, 1882 – New york, 1967).
Non esistendo un apparato critico di rilievo riguardo alla giovane pittrice pugliese, come nella puntata scorsa mi limiterò a riportare alcune impressioni personali sulla sua opera, da puro osservatore incuriosito.
Innanzitutto, una piccola osservazione generale: il fatto che un'artista di oggi si affidi all'espressività figurativa, dopo che l'astrattismo s'è imposto come linguaggio quasi preminente nella contemporaneità, mi pare già una dichiarazione d'intenti degna di nota e a suo modo una scelta “coraggiosa”.
La poetica di Ilaria del Monte s'immette chiaramente lungo il nobile sentiero della grande tradizione surrealista. Osservando non solo l'opera in questione, ma anche altri lavori, si possono rintracciare numerosi rimandi suggestivi al fare artistico di diversi grandissimi autori del '900. Le atmosfere trasognate messe in gioco da Ilaria del Monte richiamano a tratti Salvador Dalì (Figueras, 1904 - 1989), René Magritte (Lessines, 1898 – Bruxelles, 1967), Balthus (Parigi, 1908 – Rossinière, Svizzera, 2001) e persino (anche se molto più vagamente) certe sfumature di Marc Chagall (Vitebsk, 1887 – Saint-Paul-de-Vence, 1985), oppure ancora rievocano luminose angosce quotidiane alla Edward Hopper (Nyack, New york, 1882 – New york, 1967).
"Abito" - Ilaria Del Monte - 2012
"Anime sospese" - Ilaria Del Monte - 2012
"Interno giorno" - Ilaria Del Monte - 2012
"L'addio" - Ilaria Del Monte - 2012
"Le uova sul comodino" - Ilaria Del Monte - 2011
La dimensione richiamata è con evidenza quella del sogno e dell'apparente insensatezza onirica. I fantasmi dell'inconscio sono i veri protagonisti di queste tele. I riferimenti agli illustri maestri del surrealismo (e non solo), a mio modesto parere vengono assunti non nel senso di banali citazioni, ma sono rielaborati in una sintesi del tutto personale che sfocia in un discorso felicemente originale. Volendo coniare una piccola frase che condensi in qualche modo il senso del fare pittorico di questa giovane pittrice, mi verrebbe da dire che la sua ricerca si muove verso una consapevolezza del fatto che i più grandi misteri del sentire umano si celano paradossalmente sotto la luce del sole.
La luminosità è il tratto d'unione più peculiare di queste opere e non a caso molto frequente è il riferimento a fonti di luce (finestre, porte, cieli azzurri), che sono al contempo anche intensi simboli di una comunicatività rivolta verso dimensioni ulteriori. Insomma, come sempre mi ha fatto un gran piacere scoprire un'artista nuova, e ancora una volta grazie a Kika, naturalmente.
La luminosità è il tratto d'unione più peculiare di queste opere e non a caso molto frequente è il riferimento a fonti di luce (finestre, porte, cieli azzurri), che sono al contempo anche intensi simboli di una comunicatività rivolta verso dimensioni ulteriori. Insomma, come sempre mi ha fatto un gran piacere scoprire un'artista nuova, e ancora una volta grazie a Kika, naturalmente.
Eccoci adesso giunti alla parte che mi compete, ossia la piccola indagine fisiognomica, alla ricerca di una somiglianza fra il volto della donna ritratta nel quadro, ed i tratti di un noto personaggio femminile dell'attualità. Stavolta mi son voluto rovinare. Dal momento che si dice spesso che solo i cretini non cambiano mai opinione, e siccome avevo dichiarato che mi sarei limitato ad una sola somiglianza per volta («...un colpo solo...», come Robert de Niro nel film “Il cacciatore”), provvedo immediatamente a smentirmi e vi rifilo non una, non due, ma bensì tre somiglianze al prezzo di una.
La mia prima opzione è la seguente:
La mia prima opzione è la seguente:
Chiedo scusa, ma non lo faccio apposta a ricadere ancora sul volto di una protagonista della politica. Si è trattato di una pura casualità, dettata dalla forza fisiognomica del volto, che nella fattispecie appartiene alla ex-ministro Nunzia De Girolamo.
La seconda alternativa è invece questa:
Si tratta dell'attrice americana Mary Louise Parker, un volto che mi ha sempre riservato dosi massicce di fascino, sin dalla prima volta che ebbi modo di ammirarla come protagonista del bellissimo film “Pomodori verdi fritti alla fermata del treno” (1991).
E per chiudere in bellezza (è proprio il caso di dirlo), ecco il terzo esito della mia investigazione di volti:
Ovviamente altri non è che la nostra Sabrinona nazionale (e cosa ve lo dico a fare, sempre sia lodata), reduce dalle tante soddisfazioni regalate ultimamente all'Italia tutta, con il suo bel contributo all'affermazione negli Oscar.
Per concludere, la prima somiglianza credo sia la più efficace, ma anche le altre due sono significative, perché contribuiscono a suggerire quelle porzioni di energia somatica che nella fattispecie sfuggono al volto dell'ex ministro dell'agricoltura.
Anche per oggi e tutto, cari amici. Ricordandovi di passare dal blog di Kika, per scoprire le sorprese che ci ha riservato nell'abbinamento fra vestiario del soggetto dipinto e accessori vari colti dal mondo della moda, vi do appuntamento alla prossima puntata di “Le muse di Kika van per pensieri”.
4 commenti:
Nemmeno io conoscevo questa giovane pittrice, ma già mi piace molto! Si sente tantissimo l'influenza del surrealismo nei suoi dipinti, un surrealismo però rielaborato in chiave femminile e anche, assieme, molto moderna ma rivolta anche al passato.. insomma, controversa come solo le opere surrealiste sanno essere. Mi fermerei ore a guardare dipinti di questo tipo!
Azzeccata la tua prima scelta fisiognomica :D ci avrei visto anche un'Angelina Jolie, in qualche modo.
@->Friedenlinde: ciao, Frida :-) sì, questa giovane pittrice è stata anche per me una bella scoperta, naturalmente grazie a Kika, che va sempre a scovare curiosità molto interessanti del mondo dell'arte...il fascino di questi qaudri onorico-surreali è proprio quello che dici: all'apparenza tutto è chiaro, limpido, sotto la luce del sole...ma in realtà sprigionano un enigma, che ti cattura e ti spinge ad osservarli a lungo, senza mai giungere ad una soluzione del mistero...un meccanismo davvero affascinante, che Ilaria Del Monte sa fare suo in misura molto personale...
Mi fa piacere che tu abbia apprezzato la mia indagine fisiognomica :-) la tua opzione angelina jolie non era male, non mi era venuta in mente...avendo fatto un po' questo gioco ormai diverse volte, ho visto che fa scattare meccanismi strani, all'interno del nostro sistema di "recupero mnemonico", se così si può dire...ti parte una sorta di scandaglio visivo ideale, un po' come quando fai "cerca" su un disco del pc :-) poi ti affiorano alla mente stralci di tratti somatici :-) devi fare una ricostruzione estetica, ed emerge il volto che sembra più somigliante...ma a volte ha solo pochi dettagli, mentre altri particolari appartengono ad un altro volto, e così via :-) è un esercizio molto curioso e suggestivo...
Ciao Frida, grazie della tua visita, sempre gradita :-)
Bacini surreali :-)
Questa volta non hai potuto far ricorso a precedenti illustri in fatto di critica artistica, ma proprio per questo possiamo apprezzare in tutto e per tutto la tua ottima analisi su Ilaria Del Monte! Bravo davvero! Mi è piaciuta in particolare questa osservazione: "la sua ricerca si muove verso una consapevolezza del fatto che i più grandi misteri del sentire umano si celano paradossalmente sotto la luce del sole". E la luce, le "fonti di luce" che dici presenti nei suoi quadri... è proprio vero.
Per stare in tema, questa giovane pittrice merita un futuro luminoso!
Tra le fonti che hai citato ad Hopper non avevo pensato, ma hai proprio ragione.
Venendo ai volti...
...le politiche (e i politici) sono assidue sui nostri teleschermi, magari anche per vicende poco edificanti... ma i loro volti ci restano impressi, c'è poco da fare.
Le prime due somiglianze le trovo eccezionali, la Ferilli forse un po' meno ma nel terzetto ci può stare anche lei ;)
@->Kika: eheheheh, grazie della gentile analisi, cara collega Kika :-) devo dire che questa indagine fisiognomica è stata una delle più divertenti e soddisfacenti :-) a volte il volto ti si ilumina direttamente nel repertorio di ricordi, lo vai a verificare ed è proprio vero :-) sì, diciamo che ho voluto un po' strafare :-) la somiglianza fondamentale era la De Girolamo, le altre erano corollari in più...
Hopper mi è venuto in mente per le atmosfere un po' attonite, non so come dire :-) per quel senso di azioni o situazioni tutte svolte alla luce del sole, ma pur sempre così misteriose e sospese in lieve filo di angoscia...anche la nostra giovane pittrice sa catturare quelle sfumature...
Ancora grazie, Kika, e alla prossima sfida incrociata :-)
Bacini ex-ministeriali :-)
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