domenica 6 luglio 2014

L'oltre-senso sale in cattedra

Il dormiveglia mattutino è uno dei passaggi della giornata mentalmente più fecondi. Quei momenti di languore pre-veglia, durante i quali si indugia ad altalenare da una suggestione sognata all'altra, rappresentano una fase fondamentale della nostra “operatività esistenziale”, erroneamente scambiata per un periodo inutile, insensato,vacuo. Al contrario, il dormiveglia mattutino dovrebbe essere elevato al rango di materia scolastica fondamentale. Bisognerebbe insegnare, cominciando fin dai bambini, a vivere al meglio quelle fasi del giorno così ricche di attività interiore.
Purtroppo, al dormiveglia mattutino sono associati due ostacoli molto forti: uno è dato dalla indecifrabilità che accompagna la materia mentale associata (che ne è anche il pregio, si badi bene); l'altro viene dall'estrema difficoltà di fissare nella memoria la ricchezza incredibile di quei contenuti. Si sente spesso parlare dell'inaudita entità dell'energia che potrebbe essere estratta dalla forza dei fulmini, se solo si riuscisse in qualche modo ad incanalarne l'immane possanza. Un discorso analogo potrebbe valere anche per l'inestimabile patrimonio di bellezza onirica che ogni mattina in fiore, va irrimediabilmente perduto nei milioni di letti di milioni d'individui dormiveglianti.
Spesso ho pensato di adottare una qualche strategia sistematica per riuscire a condurre in porto alcuni ricordi validi, traendoli superstiti da quella lussureggiante marea di stimoli dalla natura così variegata e plurivoca. Ma la cosa ha sempre finito per apparirmi alquanto stridente, rispetto al compito. Come sarebbe possibile infatti pensare d'imbrigliare la libertà assoluta? O cercare di dare un qualche ordine logico alla fantasmagoria dell'illogicità pura? Un qualsiasi tipo di “misurazione”, che si pretendesse d'introdurre, in virtù della propria stessa natura “ordinatrice”, finirebbe per guastare sul nascere il felice spirito “anarchizzante” insito nell'oggetto “di studio” in questione.
Mi sono sempre accontentato allora (forse sbagliando) di lasciare che il caso facesse il suo corso. Ritenendomi soddisfatto, le poche volte che un briciolo di quel preziosissimo materiale riesce ad affiorare alla superficie della vita conscia. Com'è successo qualche mattina fa, con l'alba ancora  in fasce, quando fra un'immagine di sogno e l'altra, sono riuscito a cogliere alcuni scampoli di una specie di lallazione interiore semi-poetica, ed ho trovato la forza di liberarmi dalle inesorabili blandizie delle alitose sirene del sonno, scendere dal letto ed andarli ad annotare con la matita su un pezzetto di carta.

A giornata inoltrata, ho poi riletto quelle righe che, pur avendo smarrito buona parte dell'energia onirica originale, si conservavano ancora dense di caro e familiare mistero. Dicevano così:

Che oggi le cose,
bene o male,
un sorriso,
le cose te lo rendono...

10 commenti:

ross ha detto...

L'indifferenziato può diventare parole?Si.La poesia

Gillipixel ha detto...

@->Ross: mai commento così breve disse così tanto, cara Ross :-) cogli infatti un aspetto interessante: se queste immagini, parole, materiale onirico vario, ci giungono alla fine in una forma più o meno "leggibile", vuol dire forse che sotto serpeggia un magma d'illogicità inconscia ancor più profonda? Il punto è che in qualche modo, per poter tradurre quella serie di stimoli super-sotterranei, abbiamo bisogno di fissarli in uno dei nostri linguaggi...questo mi fa ripensare anche ad un interessante filosofo americano, Charles Sanders Peirce, che diceva che proprio tutta la nostra realtà è fondata sul "linguaggio", inteso in senso generalissimo, come codice di simboli ai quali assegnamo un senso...

La poesia, sì, è un buon ambasciatore di sogni, non c'è dubbio :-)

Bacini fra le cicale :-)

Marisa ha detto...

Caro Gilli, è ormai un anno che non mi godo più quel momento dolce di risveglio graduale che ti permette di pianificare la giornata o di essere investita da una di quelle idee geniali con le quali affrontare questo o quel problema.
Ahimè, il mio dormire da un anno ad oggi è pari la sera ad un vero e proprio svenimento e poi ad un brusco risveglio perché tutte le mattine alle 5,30 il mio gattone di 6 chili e mezzo mi salta addosso sul letto, spesso sullo stomaco, svegliandomi di soprassalto e miagolando lagnosamente per avere da mangiare.
Come uno zombie io mi alzo, riempio le due ciotole e cambio l'acqua con gli occhi semichiusi perché spero di ritornare a letto e riaddormentarmi. Invece, immancabilmente appena tornata a letto i miei occhi si spalancano e mi sveglio del tutto, così mi alzo, spalanco le finestre e faccio uscire i gatti in giardino dove mi gusto la mia dietetica colazione nella totale quiete mattutina.
Beato te che puoi... :-)

Gillipixel ha detto...

@->Marisa: ehehehheeh, va beh Mari dai, però le soddisfazioni micesche ti ricompensano del sacrificio :-) ...oppure, potresti far cambiare le abitudini dei pranzetti a Wolfi, ma immagino che non sia così facile :-)

D'altra parte, la mattina presto non è l'unico momento adatto alle rielaborazioni inconsce del dormiveglia...si possono o cogliere anche in occasione di pisolino pomeridiani e piccole sieste varie...per cui, credo ci sia modo di rimediare :-)

Bacini di 6 chili e mezzo :-)

Kika ha detto...

Bellissima!!
Valeva proprio la pena alzarsi dal letto, se il rischio era quello di perdere nella memoria questa poesia.
Sottoscrivo il tuo discorso, anche a me capita che l'alba sia foriera di pensieri/idee illuminanti (ma anche il dormiveglia prima del sonno...). Da quando l'ho capito tengo sempre un taccuino e una matita sul comodino, insieme alla mia fida piletta a energia solare, così che qualunque ora o grado di sonno sia non mi devo neanche alzare ;) A volte un momento così mi rende più di una giornata di lavoro (siccome faccio un lavoro creativo e la creatività, si sa, segue i suoi percorsi: puoi chiamare le idee finchè vuoi, ma quelle sono come i gatti, vengono quando vogliono loro :)

Una curiosità sulle immagini che hai messo nell'articolo: sono io che ci vedo dei volti stilizzati, o è proprio quello che volevi intendere? E sono foto fatte da te?

Kika ha detto...

Ecco, una puntualizzazione a proposito del mio accenno ai gatti: giuro che non avevo ancora visto il commento di Marisa :))

Gillipixel ha detto...

@->Kika: grazie Kika :-) sì, sono davvero momenti incredibili per la loro fuggevolezza e insieme per la preziosità...per ora non ci sono ancora riuscito a fare una cosa sistematica, con tanto di taccuino e matita :-) ma sto attento a cogliere questi momenti...poi spero di ricordarli...

Le foto le ho fatte io, certo...e, sì, l'intento era proprio quello di evocare dei sorrisi velati :-) però ho un po' truccato le carte, perché come avrai capito, sono tutte formate da due foto sovrapposte in trasparenza :-)

Però, le ho fatte tutte io, sia gli originali, sia le sovrapposizioni dei medesimi :-)

Bacini in trasparenza :-)

Gillipixel ha detto...

@->Kika: ah...dimenticavo :-) buffa la coincidenza felina involontaria con il commento di Marisa :-) il paragone è azzeccatissimo: i gatti sono un po' come l'inconscio, quello che vuoi tu, mica lo fanno mai :-)

Bacini inconsci felini :-)

Kika ha detto...

Ribadisco allora i miei complimenti, sono foto molto originali e suggestive, nel loro prestarsi a più interpretazioni: si accordano perfettamente al tema dell'inconscio che affiora :)

Gillipixel ha detto...

@->Kika: grazie Kika :-) le ho scattate un po' per divertimento, senza pensarci tanto...sono uscito con la macchina fotografica con l'idea di scovare dei tratti antropomorfici negli oggetti e ho trovato questi vecchi elementi della mia casa vecchia, che poi ho ripensato abbinati fra di loro :-)

Bacini antropomorfici :-)