mercoledì 10 febbraio 2010

Enunciati e felici


Non so se a qualcuno di voi è mai successo di essere perfettamente “definito”.
Intendo: avere il privilegio di venire “narrativamente” circoscritto con una precisione sintetica mirabilmente lucida ed inequivocabile. Due, tre parole, o poco più, che colgano la vostra essenza in misura perfetta, senza lasciare fuori dettagli superflui, senza tirare dentro fronzoli ridondanti. Parole che con finezza millimetrica dicono chi siate, quale porzione di universo occupiate.
A me è successo.
Oh, non che sia la fortuna più grande del mondo: c’è di meglio, senza dubbio. Ma se vi capiterà, poco ma sicuro, mi saprete dire che si tratta di una piccola soddisfazione.
Quando sono stato “enunciato”, uno dei particolari che ho trovato più simpatici è stato nell’autore della definizione: mio fratello.

Normalmente è un tipo di poche parole, mio fratello. Ma anche io lo sono, quando si tratta di esprimersi a voce; è solamente quando mi ritrovo sotto le dita una tastiera che divento logorroico (si dirà “graforroico”?).
Va detto che Gillipixiland, in generale, è un paese di “giocolieri di parole”. Mica dei geni, intendiamoci, non voglio millantare meriti infondati…basta dire che fra i gillipixiani rientro pure io, ed ogni possibile dubbio è fugato.
Però, e non saprei dire come mai, la gente che qui è cresciuta finisce per intessere un rapporto creativo con il linguaggio. Non so se è per via della nostra struttura dialettale, non so se è per quello che mangiamo, non so se è per il clima, certe volte talmente infausto da stimolare la ricerca di altri percorsi verso sbocchi esistenziali paralleli, che fra gli stupori della lingua sappiano magari innescare più felici congiunture.
Non che siano chissà quali poeti o fini dicitori, i gillipixiani. Sono invece attenti spigolatori di finezze linguistiche. Magari lo fanno più per un moto istintuale dettato dalle bizzarrie del vivere nelle quali spesso s’incappa da queste parti; magari in tanti casi non saranno gente colta; ma sono ad ogni modo parlanti scaltri, segugi del paradosso verbale, dell’inceppo semantico, che fa scattare lo stupore linguistico-concettuale.

Gli esempi sarebbero numerosi, ma ne citò uno per tutti, forse il più acuto ed allo stesso tempo ricco di colore espressivo, che io abbia sentito.
Risale grosso modo alla seconda metà degli anni ’40, per cui ovviamente lo riporto per sentito dire dalla leggenda popolare. Eravamo attorno al periodo del “Partito dell’Uomo Qualunque” di Guglielmo Giannini, e naturalmente anche a Gillipixiland questa proposta politica riscosse la sua porzione di consenso, con tanto di rappresentante locale del movimento, infervorato e fiducioso che esso avrebbe cambiato l’Italia, come sono soliti fare con regolarità impeccabile tutti i partiti politici (…l’ultima frase conteneva una vena sottile di satira…si era capito?).
Il genio linguistico si rivelò durante un convegno pubblico, tra l’altro non di carattere politico. Ovviamente il nostro sostenitore di partito era nascostamente già stato fatto oggetto della ferocia goliardica e “perdigiornista” dei filosofi da bar più taglienti. Ma fu durante quella riunione che si sfiorarono le vette della salacità più elevata. Ed il verbo si fece talento per bocca di un grande dicitore, che prendendo la parola, solennemente proclamò: «…il “tal dei tali” dice di essere un “Uomo Qualunque”, ma in fondo è solamente un “uomo qualsiasi”…».

Torniamo però alla definizione di me, coniata da mio fratello. Per imbrigliare in un breve detto la mia personalità banale, ma a suo modo intorcinata, serviva un’espressione sicuramente paradossale. Ma si fa presto a dire paradosso. Son buoni tutti a promettere una freddura sporca, per poi cavarsela maldestramente con l’immortale battuta anni ’70: «…’na bèla merda in frigo!!!…».
Per cogliere un’«essenza» e definirla, bisogna prendere in mano le parole, soppesarle, tastarle, sentire dove c’è ruvidità concettuale e dove scivolosità sonora. Bisogna possedere i tempi delle frasi, sapere che sillabe ed idee trasportate dalle medesime, formano un ritmo concatenato ed inseparabile. Bisogna cogliere il lampo di un’intuizione, che possa aprire possibili echi di espressioni consimili, però forgiate e piegate nella propria fucina della significazione, fino a far assumere alla nuova locuzione la sagoma e la coloritura di senso desiderate.

Ed è stato dunque più o meno con queste modalità, che quella volta mio fratello diede la definizione di me di cui ancora adesso vado più fiero in assoluto.
Proprio la volta che, “enunciandomi”, di me sentenziò: «…beh, lui…lui è “diversamente normale”…».



8 commenti:

Marisa ha detto...

Non ricordo di essere mai stata "appellata" o "definita" se preferisci, forse lo hanno fatto a mia insaputa e ad essere sincera, una definizione credo mi starebbe stretta.
Sono così umorale da non essere facilmente catalogabile, oppure no?
Il tuo "diversamente normale" però racchiude un mondo di definizioni.
Bravo va al fratellino...

Gillipixel ha detto...

@->Marisa: ehehehehe, grazie anche da parte del fratellino, Mari :-) in effetti è difficile definire chiunque...ed è bello così, è bello che ciascuno evolva e si ampli nella sua spiritualità e nella sua concretezza verso sempre nuovi aspetti della propria personalità...
Bacini diversamente felici :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

Cara mezza chimera, finalmente ho un po' di tempo per leggere e dar retta all'anima.... settimana durissima ma bella :-)
fai i complimenti a tuo fratello ha dato una definizione di un'intera categoria umana assolutamente spettacolare!!! mi sa che è proprio perché sei diversamente normale che ti voglio bene .... me la rivendo me la rivendo questa. abbracci chimerici
ps. la canzoncina è una settimana che l'avevo in testa. mi piace tanto ...

ANTONELLA ha detto...

una definizione luminosa e da l'idea che anche tuo fratello deve essere una persona illuminata.

Gillipixel ha detto...

@->Farly: ehehheh :-) grazie, Farly, lieto di saperti impegnata ma con soddisfazioni anche :-)
Grazie anche da parte di mio fratello, e...la diversa normalità direi che è proprio una base ottima sulla quale volersi bene :-) è un territorio comune su cui nutrire un feeling reciproco, e chimericamente con te mi ci trovo spesso su questo piano :-)
La canzoncina è una di quelle subdole subdole, vero :-) nel senso che non è che sia un capolavoro, per carità...ma ti si insinua e si autocanta nella mente, e non la scacci nemmeno pensando ad un potenziale Emilio Fede docente di giornalismo :-D
Bacini e luftballons :-)

Gillipixel ha detto...

@->Antonella: grazie Anto...è proprio così quando accade di incappare in una frase, una locuzione, che colgono un senso prezioso dell'esistenza: ci sembra di avere a che fare con qualcosa di luminoso...bello :-) Illuminazione d'altra parte è anche il termine orientale che indica un'elevazione spirituale di una certa complessità, anzi, di una certa totalità, se mi si passa la contraddizone :-)...forse ogni definizione o piccolo passo di saggezza quotidiano che compiano attraverso il linguaggio, rappresentano una piccola fiammella in più che andiamo ad aggiungere al camino del nostro animo :-)
Grazie ancora di essere passata, di aver letto e commentato, Anto...insieme di cose che mi danno sempre gioia :-)
Bacini metapoetici :-)

falecius ha detto...

Tiro ad indovinare, sei del veneto interno? Quanto a quel tipo di creatività lingustica che descrivi, il massimo nella mia esperienza viene dal Bellunese, dal Vicentino, e da certe parti del Veronese...
(anche la Bassa verso Rovigo non schrza, devo dire).

Gillipixel ha detto...

@->Falecius: eheheheheh, ciao Falecius, benvenuto da queste parti e grazie del commento...uhm, no, non sono veneto...scusami, non è per fare il misterioso, però la filosofia alla quale mi sono sempre attenuto per il mio blog (anche se "filosofia" è parola molto grossa :-) è di non rivelare più di tanto del mio io nel mondo reale :-)
Quindi spero di non sembrarti sgarbato se non ti rispondo con tanta precisione...diciamo che sono ubicato in qualche punto lungo il corso del Grande Fiume :-) più verso l'Emilia diciamo :-) tra la via Emilia ed il West :-)
Ciao e grazie ancora della graditissima visita :-)