mercoledì 17 febbraio 2010

Flagellatus modaiolus simplex


Oggi volevo parlare di un particolare tipo umano: il “flagellato dalla moda”.
Trattasi di individuo folgorato, in un determinato periodo della propria vita (preferibilmente una qualche fase della giovinezza), dal modo di vestire, di portare i capelli o le scarpe, tipico di quel momento storico.
Fin qui niente di strano, è un’esperienza che si può dire comune praticamente a tutti.
Tuttavia, la peculiarità per la quale il “flagellato dalla moda” si distingue è il suo essere rimasto irrimediabilmente istoriato dall’indelebile marchio modaiolo dei suoi tempi. Parlando ancor più “tecnicamente”, passando cioè alla precisa definizione scientifico-antropologica di questo archetipico soggetto, è possibile pronunciarsi in questo modo: dicesi “flagellato dalla moda” quel rappresentante dell’umanità destinato a portarsi addosso vita natural durante le conseguenze permanenti cagionate dalla “sindrome della vecchia Fiat 850”.

Non so se vi è mai capitato di vedere un’automobile fine anni ’60 – inizio ’70 (o anche primissimi ’80), circolare per le strade di oggi. Per la pienezza dell’effetto, l’ideale sarebbe la Fiat 850. Ma fanno la loro porca figura anche una bella 600, o una 128, una 127 (specialmente se “Rustica”), una Ritmo, o addirittura un’Alfetta. L’impressione che queste auto datate trasmettono sfilando in mezzo alle loro nipotine odierne, figlie della galleria del vento e portatrici orgogliose di forme compattate e condensate, è esattamente quella di vecchie zie della motorizzazione. Con le loro squadrate sagome prismatiche, non proprio spigolose ma quasi, con la loro struttura a componenti analiticamente ben distinguibili, le antiche quattroruote sembrano ormai oggetti di design del mesozoico, se affiancate alle vetture di adesso, con le loro linee integrate e perfettamente sintetiche a priori (Kant come Giugiaro…).
A volte, mi basta pensare che solamente pochi decenni fa esistevano dettagli “isolabili” come il paraurti metallico tutto cromato, o il deflettore del finestrino, per cappottarmi sul posto dallo shock spazio-temporale.
Ecco insomma, un po’ in tutto questo consiste la “sindrome della vecchia Fiat 850”, ed il “flagellato dalla moda” ne è la vittima per eccellenza.

Un clamoroso “flagellato dalla moda” è il “cofanato anni ’70-’80”.
Questo prototipo umano è talmente spettacolare da ispirare persino tenerezza. A cavallo di quei due contorti decenni iniziati a secco di petrolio e terminati sotto i mattoni berlinesi, il cofanato non era ancora consapevolmente tale, bensì si presentava come un giovane virgulto “de la Buena Esperanzia” (…d’Escobar). Fosse egli fan dei Metallica, di Sandy Marton o di Toto Cutugno, l’imperativo di chioma era uno solo: zazzera folta e fluente, con disordinato effetto brezza tropicale su “macchio selvaggio”.
Gli anni trascorsero tuttavia, le mode sfiorirono, ma “il nostro”, improvvido, non se ne avvide. O meglio, non volle avvedersene, rimanendo fatalmente avvinghiato alla sua cara immagine chiomata dei bei tempi andati. Nel frattempo però la dimensione sociale del nostro eroe era cambiata, e un ruolo medio da impiegato modello aveva spazzato via le sue vecchie velleità da «Gran Ribelle Assoluto», all’epoca insignito addirittura del supremo ordine discotecaro dei «Fedeli di Bernarda».
Magari si era pure sposato, intanto, ed erano nati pargoletti, una prominente panzetta aveva rimpiazzato l’addominale che fu, ma la beneamata chioma non la voleva mollare. E fu così che per salvare la capra dei tempi nuovi ed i cavoli delle chiomate rimembranze, l’ex rivoluzionario “multi-crinito” mi cadde vittima del più borghese degli “in-cofanamenti”. Non potendosi più permettere un torrente di ciuffi a cascata libera e sparsa, sulle spalle e intorno al viso, si ritrovò un bel giorno sulla testa un pacchianissimo casco di Dart Vader senza un pelo fuori squadro, col malinconico orecchio ammainato a mezz’asta sotto la quinta di un allineatissimo parafango di capelli, simbolica nemesi storica che perennemente gli ricorda la virulenza della “sindrome da Fiat 850”.

Troppi esempi si potrebbero poi citare di flagellati celebri, che si farebbe notte.
Come non ricordare il “martire delle Adidas Tampico”, che sempre dai mitici anni ’70 non si è mai più levato dai piedi le sneakers bianche (“i scàrp del tènis”, per dirla Jannacciamente…), forse perché non si è accorto che nel frattempo qualcuno gli ha levato da sotto il cavallo dei Levi’s la sua Vespa 125 Primavera?
Oppure ancora, degnissimo di nota è il “trauma facciale da ascolto degli Oasis”, una forma più recente ma non meno perniciosa di flagello, che ha lasciato tantissime persone sfigurate nel sembiante, con ciuffi lisci appiccicati e leccati, a sciabole cadenti sulla fronte, e gli occhialoni scuri da mosca indossati anche quando fa un nuvolo da boia.
Assolutamente non trascurabile è anche l’attempato “portatore di coriaceo borsello”, sul quale non mi pare nemmeno giusto infierire troppo, anche per rispetto all’età ed al fatto che «in quel capannello…lui solo lo avrà in budello…e gli altri, in finto bue…» (Cit.).

Se tanto mi dà tanto dunque, viene alfine da chiedersi in quale misura verranno flagellati fra qualche anno i ragazzi modaioli di oggi. Si ritroveranno forse un bel giorno, magari ormai amministratori delegati fatti e rifiniti o responsabili di rinomate holding della cicca frusta, ad indossare cravatte con giacche appositamente aperte sul di dietro, per lasciare abbondante adito di mostrarsi alla carraia del culo facente sempiterno capolino dai pantaloni a vita bassa?



7 commenti:

farlocca farlocchissima ha detto...

la sindrome dell'850 in effetti è assai diffusa nelle tue zone. mai come nei tuoi paraggi vidi densità elevate di zampe d'elefante sormontate da giubbetti avvitati su panzette e ancor più su capello alla rod stewart acconciato a coprir l'incipiente calvizie.... bellissimi, guai a togliermeli :-) altro luogo denso sono le facoltà scientifiche, ricche di figli dei fiori ed eterne giacche di velluto anche con 40 gradi... facci un giretto che meritano .... besos modaioli

Gillipixel ha detto...

@->Farly: miiiiiiii, hai ragione Farly :-) dimenticavo proprio i prototipi più eclatanti: i figli deflorati :-D...però, a parte tutta l'ironia possibile, credo che alla fine questa sindrome ottocentocinquantesca tocchi un po' ciascuno di noi :-) tutti abbiamo mantenuto un nostro vezzo del passato, per piccolo che sia...mi riprometto di sondare le facoltà scientifiche per un aggiornamento antropologico :-) Bacini e surysi (lo dice blogspot :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

ohooo a me dice maker blogspot: mi tocca fare un nuovo commento.... comunque ci sono periodi in cui la sindorme dell'850 si mimettizza di nuovo nella moda più attuale. qualche tempo fa alcuni accessori e vestitini tenuti nell'armadio non si sa perché da 20, erano super-trendy... be' anche il lavoro delle tarme di intonava bene al gusto vintage :-D insomma se l'850-tista è paziente finirà sempre con il ri-sincronizzarsi con il tempo attuale ...

Gillipixel ha detto...

@->Farly: la tua integrazione di commento mi ha fatto venire in mente una gioiosa metafora, Farly :-) la moda è come una giostra che gira e gira...se uno scende un attimo vestito come si trova, e poi aspetta un giro, risalendo al momento opportuno, ha già il guardaroba giusto giusto per l'occasione :-)
Ecco, l'850-tista è invece uno che continua a cannare i giri :-D
Uhm...a me blogspot dice topha...sarà un qualcosa di simile alla phatonza?...ma no, ma cosa vai a pensare!!!...La phatonza è una fata un po' in sovrappeso :-D

Bacini phatati :-)

Marisa ha detto...

o Gilli, sembra tu abbia il collarino da prete.., hehehehe

Gillipixel ha detto...

@->Marisa: mmmhhh...ma cosa intendevi, Mari? Non ho capito molto l'allusione :-) forse ti riferisci al fatto che da piccolo sono caduto nel pentolone in cui il druido stava cuocendo l'ablurbu, la pozione del buonismo esagerato?...da allora non mi sono più ripreso e sono rimasto perennemente un windecun, resistendo persino alla tentazione di fumare il thbach, ma mantenendomi sempre in uno stato d'animo leatie e osservando sempre il mondo con occhio da buricat :-D
(nota di servizio: ogni termine esotico è stato gentilmente fornito dalla ditta "Blogspot & Nonsense ltd.")
Bacini scorarw :-)

Marisa ha detto...

Gilli, ma sei tu nella foto?