domenica 21 febbraio 2010

Vade retro, Avatar!


Facendomi forte della mia diversa normalità, con sforzo non eccessivo ho resistito in questi giorni alla flebile tentazione di adempiere al rito collettivo urgentemente protocollare che la moda del momento in misura inderogabile ed imprescindibile detta ai più, ossia la visione di «Avatar».

«…Buuuhhh…büfùn…», si leverà alto lo sdegno coreuta dei miei tre severi lettori, «…sei il solito snob de ‘sta cippa…fai tanto l’intellettuale para-culturale, ma poi nel consumismo ci sguazzi come tutti gli altri…va’ a laurà, barbùn!!!...».
E come darvi torto, amici viandanti per pensieri…Ci sguazzo pure io, non lo nego.
Per dirla tutta infatti, ci sarei anche potuto andare, ad “avatare”.
Perché dice: «…magari la storia non è granché, ma c’è l’effetto treddì, nella multisala con quadruplo dolby surround carpiato e avvitamento della tromba di Eustacchio, moltiplicata dall’eco sesquipedale “ultra-extra-special-gigogì”, per non parlare del futuribile automatismo nel wc, con scrollo automatico dopo la pipì…».

Ma fatti due conti, mi sono detto: nella mia diversa normalità, a me quel che serve non sono tanti gli effetti speciali, ma effetti del tutto normali.
Così ho optato per un film prettamente tradizionale, «Il concerto».
La serata era perfetta, freddo non eccessivo dopo mesi di glaciazione, un cielo bello terso con pure una piccola falce di luna che mieteva una piacevole puntinatura di stelle.
La compagnia era ottima, una carissima amica, i momenti trascorsi con la quale sono sempre stille graziose di fluidità temporale pregiata.
Il cinema era tradizionale a più non posso, una piccola perla rigorosamente (quasi religiosamente direi) mono-sala, un po’ retrò e ben incastonata nel cuore della città, estetica da teatrino inizi ‘900, con tanto di palcoscenico vero e proprio, decorazioni vagamente Liberty su soffitto e pareti, platea avvolgente nelle sue file di poltrone a semicerchio, completa di soppalco con piccola galleria.
Ed è proprio nella venusta piccionaia che decidiamo di andarci a sedere.

Non mi addentrerò nella trama del film, sia per non fare torto alla sacrosanta sorpresa di chi ancora volesse andarlo a vedere, sia perché non è strettamente necessario all’economia del mio racconto. Posso dire solo che merita la visione, è un film delicato, garbatissimo e capace di regalare intensi momenti di poesia.
Quello che mi serve dire, credo sia ormai più che noto. La storia narra di un direttore d’orchestra russo, perseguitato in passato dalla crudele ottusità del regime sovietico, che trova una sua originalissima e picaresca via verso il riscatto umano ed artistico, operato nel nome della Bellezza più pura.
Fin qui, dunque, tutto l’antefatto della mia entrata in sala.

Non erano passati però che pochi minuti dal nostro accomodarci sulle poltrone, in una perfetta prima fila della galleria, a pochi centimetri dalla piccola balaustra con bellissima vista su tutta la sala sottostante, che tutto il dosato meccanismo si è rivelato sin nel fondo della sua diabolica architettura, palesandosi attraverso un impensato, terribile e funesto flagello:
IL ROMPICOGLIONI CINEMATOGRAFICO!!!

Questi si è materializzato come dal nulla e assai subdolamente alle nostre spalle. In compagnia di una tizia, che con ogni probabilità aveva portato al cine col solo malcelato “scopo” di concludere la serata giocando a “scopa”, non teneva chiusa un secondo quella chiavica che si ritrovava al posto della bocca, assillando la tapina con la sua presunta profondità culturale di perfetto tuttologo a 720 gradi.
Non pago del suo molesto operato e bello baldanzoso di astuzia estrema da gran cervo imperiale nel bosco del re (…Geordie, dov’eri?!?!?), il nostro genio boccalone non solo si ostinava nel suo blaterìo, ma nel dare forma alle sue impagabili parole, non accennava nemmeno ad un tono sussurrato, semmai ce ne fosse uno consono a simile insana pratica in ambienti siffatti, bensì parlottava col pacifico mezzo muggito del sereno bovino brado da salotto, assiso in mutande sulla sua poltrona, con tanto di birra in una mano e rimbalzi tecnici di borsa nell’altra.
Insomma, morale della favola, tutto il primo tempo con questo genialoide sul groppone è stato una mezza sofferenza. Chissà per quale forma di insensata educazione o pudore, la mia cara amica ed io abbiamo persistito nell’insana rinuncia dal cacciarlo di sotto, forse solo per rispetto delle teste degli spettatori in platea.

Io tentavo, con vani accenni di messaggi subliminali, di comunicare la mia pienezza “gonadea” al fellone. Mi sporgevo platealmente verso la balaustra, tutto proteso in avanti sul sedile, quando lui vomitava la sua diarrea verbale, e facevo ritorno ad una posizione più composta nei rari momenti di chiusura di quel forno inceneritore di sensatezza che era la sua boccuccia santa. Ma niente da fare: la sua ostinazione era più inflessibile di quella di uno spietato burocrate dell’infrangimento corbezzolare. Era percorso dal fuoco di una sola arte in lui divenuta missione: scassare senza scopo alcuno la minchia altrui!
Inoltre, sarà stato per la lieve incazzatura, sarà stato perché il calore tende salire verso l’alto, in quella piccionaia di lusso faceva pure un’afa boia.
Per completare il quadro, se a sinistra s’udiva il periodico squillo di ‘sto scasamaroni, rispondevano a destra dei colpi di tosse da capra, di quelle tossi urlate di gusto, proprio a due centimetri dai miei auricolari padiglioni.

Nell’intervallo, la mia amica ed io optiamo per la drastica rimostranza a salvaguardia del “nostro” film: dritti giù a piano terra, con tanto di vistosa fuga in barba al blateroscurantismo. L’avrà capita, Blateron de Blateroni? Bah, ne dubito fortemente.
Fatto sta che di sotto, ci attendeva l’eden cinematografico. Una platea di spettatori attenti, in estatico silenzio, che te li immaginavi quasi mansueti reduci dalla visione di una retrospettiva dell’opera omnia di Bergman, Pasolini, Rohmer e Eisenstein, tutti messi insieme.
Così il secondo tempo, col pregio aggiuntivo di un clima temperato e quasi profumato di salotto cultural mondano, è scivolato via, rendendo il giusto merito all’addensarsi della bellezza delle immagini e delle vicende sullo schermo.

Andando poi a letto ieri sera, avevo liquidato l’episodio come una banale avventura che può capitare durante una visione al cinema.
E’ stato solo stamattina che, con sommo stupore, urbanamente esclamando fra me e me: “…Ma corpo di una minchia strabollita in fricassea!!!…”, ho capito quale bislacco scherzo del destino mi aveva riservato una beffarda nemesi storica. La verità che mi si è imposta chiara ed inconfutabile agli occhi, è stata una e cristallina: non si può sfuggire al flagello degli effetti speciali!
Il molestatore blaterante è capitato guarda caso nella prima parte del film, quando nella storia sullo schermo, più severi e pesanti si dipanavano i riferimenti alle angherie del regime sovietico sul nostro direttore orchestrale. La sua ostinazione infastidente cadeva palesemente a fagiolo per riecheggiare la cocciuta spietatezza degli agenti del KGB, mentre la tosse caprina era la perfidia della GPU (Polizia segreta di stato) rimbombata in 3D da altra fonte sonora dietro le mie spalle.
I miei spasmodici e disperati andirivieni dalla balaustra allo schienale erano altrettante entrate ed uscite dal famigerato albergo della Lubianka, camuffata sede di interrogatori stremanti e torture psicologiche inenarrabili, riservate agli oppositori di regime.
La discesa in platea infine, si era intonata al liberatorio crescendo della storia del film, col secondo tempo in cui si riscopre nella bellezza dell’arte, una delle poche vie genuine ed incontaminate forse praticabili per la salvezza dell’anima e dell’umanità.

Alla nemesi non la si fa, mi sono detto così appendendo l'animo al chiodo. Sarà dunque forse il caso a questo punto, con estremo mutismo e rassegnazione, di andarsi a vedere «Avatar»?

29 commenti:

Marisa ha detto...

Sicuramente ti deluderò con questa mia esternazione ma devo dirtelo.
Ho visto i due film, il primo a 3d l'ho visto comodamente a casa davanti al pc su un sito che elargisce gratuitamente film a iosa.
Una elaborazione di Pochaontas di Walt Disney ma fatto bene.
Il secondo, l'ho visto a cinema e ci sono andata senza troppo entusiasmo perchè sapevo che se non fosse stato fatto stra bene mi avrebbe a dir poco annoiato.
L'argomento mi è molto vicino e sapevo che sarei stata iper critica.
Infatti, cattiva recitazione, il direttore d'orchestra non si poteva guardare perchè i movimenti non avevano senso era solo un attore e non un direttore d'orchestra.
Mi è stato totalemente incomprensibile il comportamento degli orchestrali prima del concerto.
Devi sapere che un musicista, specie se bravo e se ha fatto carriera non dimentica di esserlo.
Mai!
Specie se ha una seconda occasione nella sua vita come è accaduto a quella gente.
Impossibile non accordare gli strumenti prima dell'inizio e la cosa mi ha disturbato fortemente.
Mi muovevo di continuo sulla poltrona non perchè ci fosse qualcuno che parlava a voce alta ma perchè era il film che mi disturbava.
Insomma, se non fosse stato per Tchaickovsky non avrei il ricordo di nemmeno un fotogramma.

Rosa ha detto...

x gil: povero gil, perseguitato dagli effetti speciali! :-) Bel post, ti vedo in forma!

x marisa: Per curiosità, "prove d'orchestra" l'hai visto? E se sì, l'hai trovato realistico?

Marisa ha detto...

no, non l'ho visto ma se vuoi lo cerco e poi ti darò la risposta.

Rosa ha detto...

Non so, vedi tu se ti va di vederlo: a mi pare che dipingesse degli orchestrali assai poco romanticamente avvinti al loro lavoro, elementi da timbro del cartellino, figure tutt'altro che alate insomma...nel "concerto" invece sono una banda di reduci scrocconi e scombinati: non che sia necessariamente realistico, ma ci può stare, dai... a me spiace solo di non averlo visto in originale, che il doppiaggio lo massacra proprio.

Gillipixel ha detto...

@->Marisa: grazie del tuo contributo tecnico, Mari...è una questione estetica sulla quale ho riflettuto spesso: quando il fruitore di un'opera non possiede certi strumenti conoscitivi che completino sino in fondo la sua presa d'atto dell'opera stessa, questo fatto inficia tutta la qualità artistica nel suo insieme?
In tutta sincerità, non saprei dare una risposta...in generale, io propendo più volentieri per l'aspetto emozionale, ma di certo quando le magane tecniche sono eccessive, fanno cadere le braccia, non c'è dubbio...
Questo film mi è piaciuto, e per stavolta sono contento di essere stato ignorante musicalmente :-) ma poi il tema del mio scritto non era tanto dare un giudizio al film, ma parlare in primis del rompigcoglioni cinematografico (figura tanto molesta quanto mitologica :-), e in secundis dire che l'aspetto tecnico di un film (vedi effetti speciali) può essere anche fatto con tutti i crismi super sbalorditivi della Madonna, ma se non c'è un briciolo di cuore o di anima, per me la medesima pellicola super-effettata se pò pure sbatte direttamente "in t'oohh cesso" :-D
Bacini orchestrali :-)

Gillipixel ha detto...

@->Rosalucs: grazie, Rose :-) eh, è stata dura con quegli effetti inattesi :-) per riprendermi, come minimo dovrò rivedermi un sei-sette film di kurosawa di filato, in giapponese con sottotitoli turchi :-)
Bacini con effetti normali :-)

Gillipixel ha detto...

@->Marisa: volevo precisare, Mari: quelli che dicevi tu, ossia i risvolti tecnici riguardanti l'orchestra e i musicisti, ovviamente non li considero fra gli effetti speciali del film :-) quegli aspetti dovevano essere considerati come parte normale del film, e se non sono stati considerati, questa è senza dubbio una mancanza innegabile della pellicola...ecco, niente, ho precisato perchè temevo di essermi spiegato male prima :-)

Poi volevo dire in generale: sono strasicuro che se andassi a vedere Avatar, mi piacerebbe da matti...forse ci andrò pure, non lo so...ma io so solo che sono strano :-) quando mi fracassano i maroni da ogni lato con una cosa, quella automaticamente comincia a starmi sulle cosiddette in misura inimmaginabile :-) so che ha poco senso, e in questo modo probabilmente mi perdo tante cose belle che poi arrivo ad apprezzare dopo tanto tempo, ma io dico: è proprio obbligatorio fare sempre cose che hanno senso? :-)

Chissà...se la presentazione del david di Michelangelo fosse stata preceduta da un battage pubblicitario asfissiante, io forse l'avrei snobbata :-)

Va beh, saluti a baci a tutti :-)

Gillipixel ha detto...

ah...scusate, amici, sono ancora io :-) mi è venuta in mente un'altra riflessione sul rompicoglioni cinematografico :-) pensate un po' alla sua miseria esistenziale, lui che al cinema ci va per finire la serata a "scopa"...e invece pensate alla mia lungimiranza, che ancora vado al cinema solamente per vedere il film :-D
ahahahaha...quando si dice la genialità :-)

Marisa ha detto...

beh, considera che ad oggi non ho ancora visto Titanic con il Leo internazionale, proprio per il bombardamento di cui parli.
L'hanno trasmesso più volte in tv ed io fedele a me stessa come in tante cose (sono una integralista e spesso mi faccio male per questo), non l'ho visto ancora, perciò ti capisco bene.

p.s.
per quanto riguarda la seratina a "scopa", so bene che ad una "certa età" si perdono i colpi e la fantasia, oppure quei baffetti e l'alito pesante con annessi odori ascellari della tua accompagnatrice proprio non ti convincevano vero? ahahahahhaha

Gillipixel ha detto...

@->Marisa: ma veh che sei tremenda, Mari :-D
Macchè, macchè...non ho nemmeno quell'alibi, purtroppo...guance di pesca, alito di miele e profumo soave mi trovavo affianco...son solo io che sono imbranato come un vecchio violoncellista russo rintronato :-)

Marisa ha detto...

Vorrà dire che hai bisogno di ripetizioni, so che ci sono dei corsi accelerati che durano un giorno dove la fanciulla incaricata ad infonderti una mega dose di autostima, sgrana gli occhi e ti guarda ammirato ripetendoti di continuo quanto sei bello, quanto sei intelligente ed eccezionale e quanto sei bravo a "scopa".
Detto tra noi, pare insegni anche a barare... ihihihiihihihi!!!!!

Gillipixel ha detto...

Uhm...mi sa che se dice così a tutti, è proprio questa prof di recupero lì che bara :-)
...e poi non mi piace tanto barare, Mari, anzi, diciamo che non ne sono tanto capace...preferisco presentarmi nel pieno fulgore della mia normalità, perchè le bugie hanno le gambe corte, chi va piano va sano e lontano, campa cavallo che l'erba cresce, donne e buoi dei paesi tuoi, chi ben comincia è a metà dell'opera, chi fa da sè fa per tre, chi non se la fa l'aspetti, e chi non la dà se la tenga :-D

(volevi un ritorno a tematiche svagate...mi sa che ci siamo ricaduti alla grande :-D

Marisa ha detto...

sì, sì, vista la mia attitudine buffonesca basta poco per rimettermi in rima burlesca.

p.s.
sei sicuro di poterne fare a meno????
;o)

Gillipixel ha detto...

No, accid... :-) non ne sono per nulla sicuro :-) infatti, nella sequela dei proverbi, dimenticavo di citare lo sconforto di chi ha i denti ma non il pane :-)

Marisa ha detto...

mi sembra tu stia esagerando... mi sa che dobbiamo fare qualcosa per tirarti su... il morale. ahahhahahhaa

Gillipixel ha detto...

Eh no, eh no, Mari... :-) è proprio a questo punto che mi s'impone lo scivolamento in un nuovo gorgo proverbiale, perchè è giusto giusto qui che casca l'asino...infatti, il problema è esattamente l'opposto, ossia che il morale sta su anche troppo :-D

...teribbbile questa...sto scadendo ai livelli della caserma terzo battaglione alpini "Ugo Credolin", Codroipo :-)

Urge rimediare con qualche citazione dal Foscolo, o dal Monti...al limite un Metastasio :-)

Marisa ha detto...

oramai avrai capito che più ti lasci andare e più ti amiamo....

Gillipixel ha detto...

Eheheheh :-) grazie Mari...faccio un po' quel che posso, una botta di serietà di quà, una facezia di là, e si tira avanti :-)
school mi dice blogspot, ricordandomi che nella vita c'è sempre da imparare ogni giorno :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

ehm ecco io una volta per zittire un parlatore indefesso seduto proprio dietro di me, avendo la fortuna di avere con me un cappello spropositato, me lo misi in testa. quando lui mi chiese infastidito di toglierlo perché lui non vedeva più una mazza, risposi tranquilla "solo se lei mi promette di stare zitto." promise. :-)
baci cinematografici

ps. io sono ignorante come una zappa, quindi ho visto tutti e due i film, avatar in 3d in cinema multi-dolby-terremoto pieno di ragazzini e il concerto in luogo da intellettuali-chic... mi sono divertita come una matta in entrambe le occasioni :-)

Gillipixel ha detto...

@->Farly: eheheheheh :-) bellissima la tua strategia anti rompiglioni, Farly :-)

Però protesto fermamente: io sono molto più ignorante!!! :-)
Blogspot mi viene in soccorso, persino: drymen mi dice, uomo arido...sono io!!! :-)
Grazie per aver suggellato questo scrittino; Farly :-) senza il tuo commento non sono mai completi :-)
Bacini lungometraggici :-)

scodinzola ha detto...

Che emozione!!!!!!!! Hai visto "Il Concerto"... Sei riuscito ad allontanarti da Gillipixiland per andare al cinema!
Che dire del "manzo-da-cinema"... viviamo in un mondo di maleducati. Nonostante tutto continuo a meravigliarmi che le persone anzichè progredire diventano sempre più maleducate. Dove sono finiti gli uomini che ti aprono la porta? E quelli che ti fanno passare per prima? E al cinema, quelli che sgranocchiano popcorn in modo compulsivo... vogliamo parlarne?
Buffetti felini con coda ritta

Gillipixel ha detto...

@->Scodinzola: ehehhee, ciao Scodi :-) sì, l'ho visto ed è proprio la parola giusta che hai usato: emozione :-) l'emozione dei perdenti che si prendono una rivincita spettacolare grazie alla bellezza della musica, l'emozione più preziosa insomma :-)
Dove sono finiti gli uomini di una volta? Ma ci saranno mai stati, in effetti? :-) Di certo in generale c'è poca attenzione in giro, poca sensibilità e poco tatto...per questo alla fine non mi piace tanto intrappolarmi nei posti affollati...ma non è così dappertutto, alcune brave persone si trovano ancora di tanto in tanto :-)
Bacini a vibrissa vigile :-)

Yossarian ha detto...

Non ho visto ne' l'uno, ne' l'altro, quindi mi astengo.

Pero' ieri sera ho rivisto Predator sulla BBC e posso riconfermare:

Grandissimo.

:-)

Gillipixel ha detto...

@->Yossarian: Yoss, cosa mi dici allora di "Lettere da Iwo Jima"? Ce l'ho sul piatto del dvd pronto pronto per la visione :-)
Di Schwarzi invece mi sono piaciuti i due terminator, conan (più il secondo) e gemelli :-)

Ma se vogliamo parlare di film ad argomento militar bellico (da te prediletto :-) "Full metal jacket" fino in fondo, non ho dubbio alcuno :-)

Yossarian ha detto...

Gilli, di Eastwood, che amo parecchio, ho apprezzato tantissimo "Gran Torino".

Splendido.


:-)

Gillipixel ha detto...

@->Yossarian: Gran Torino l'ho visto, l'ho visto, Yoss, concordo col giudizio, proprio un bel film...
però solo dopo mi pare di aver capito la tua tattica di ieri: tirando in ballo Predator, volevi forse fare un'incursione come gran maestro dei populisti? beh, allora sappi che ieri sera mi sono rivisto per la 34esima volta "Altrimenti ci arrabbiamo", e sono andato immancabilmente in estasi sulla scena del coro con il killer falloppo nei dintorni :-D

Ciao :-)

Yossarian ha detto...

@Gillipixel

"tirando in ballo Predator, volevi forse fare un'incursione come gran maestro dei populisti?"

Assolutamente no Gilli, Predator e' un gran bel film d'azione, girato molto bene e decisamente originale.

Piu' che populismo lo chiamerei eclettismo.

Apprezzo alla stessa maniera, sebbene per motivi diversi, sia Jules et Jim, sia Predator.

Mi permetto umilmente un modesto consiglio letterario: leggi The Road, di Cormac McCarthy.

E' davvero molto bello.

:-)

Gillipixel ha detto...

@->Yossarian: l'eclettismo è una propensione che adoro pure e io, e la ritengo fondamentale, Yoss...è bello saper gustare tutto della cultura, quando è veramente tale...
Grazie mille della dritta narrativa...in proposito avevo già drizzato le orecchie sul buon Corman dopo la segnalazione di Basta con La Droga fra i tuoi commenti...lo metto senz'altro nella lista dei miei autori di imminente lettura...
Tra l'altro, sono ancora impegnato con Shirer, sono arrivato all'operazione barbarossa: goduria culturale suprema :-)

Ciao Yoss :-)

Gillipixel ha detto...

@->Cinque Quadrati: benvenuto, Cinque...non sono sicuro di aver capito fino in fondo l'articolazione del tuo concetto...mi ha colpito soprattutto quell'inciso doppio, dove viene reiterata una triplice quadratura delle idee...Forse è espressione dell'esigenza di una maggior quadratura morale della nostra società attualmente troppo ovaloide se non addirittura eccessivamente poligonale?
Pregevole anche la chiusa tutta improntata al dubbio esistenziale ......................
Grazie della visita e buone quadrature a te e famiglia :-)