domenica 13 febbraio 2011

Pianeta Sgrmdndt chiama Terra!


Talvolta mi sorprendo immerso in pratiche di auto-estraneazione estetica. E’ un attimo ritrovarmici dentro, che quasi non mi sono accorto come. Osservo me stesso, le parti del mio corpo, dal punto di vista che, per dire, potrebbe essere quello di un abitante del pianeta Sgrmdndt.

E già dire punto di “vista”, per gli esseri più evoluti su quel pianeta, è un’imprecisione grossolana, perché non posseggono occhi, mani, braccia, piedi, gambe, accessori fra le gambe, bocca, naso, ecc. D’altronde non respirano nemmeno, ma assorbono radiazioni, delle quali l’instabile tessuto molecolare atmosferico di Sgrmdndt è saturo e che rappresentano il loro ossigeno (se non s’era capito, le sto sparando a caso, ma il senso della cosa quasi lo richiede…).

Certo, anche gli sgrmdndtiani hanno un corpo, se così si può definire. È composto da due cubi di un metallo sconosciuto sulla Terra, esattamente congruenti e sovrapposti, tenuti insieme da un filo sottile posto esattamente al centro delle due facce di dado che si fronteggiano. I nativi di Sgrmdndt deambulano senza toccare il suolo, slittando su di un cuscinetto di differenziale magnetico da essi stessi provocato (invento sempre alla grande…).

Le comunicazioni fra loro non avvengono con emissione di suoni, ma attraverso uno scambio di gas prodotti all’occorrenza.
Il linguaggio degli sgrmdndtiani è costituito da alcuni gas fondamentali, che funzionano come le lettere di un alfabeto, combinando le quali loro ottengono tutte le innumerevoli parole necessarie per capirsi a vicenda. Tutte le connotazioni attribuite sulla Terra alla mimica facciale e all’espressività del corpo, su Sgrmdndt sono affidate alla temperatura dei due “cubi corporali” di ciascun sgrmdndtiano.

Non pensiate, in considerazione di tutto questo, che gli sgrmdndtiani siano un popolo privo di sensibilità e di sapienza emotiva. Al contrario: anche fra di loro si annoverano sublimi poeti e scrittori, soltanto che là sono meglio conosciuti come gasisti; anche su Sgrmdndt esistono ballerini ed attori, e sono individui apprezzati per la loro suprema sensibilità nel saper trattare e combinare le temperature corporee (per la cronaca, il corpo di uno sgrmdndtiano medio può passare da 101 gradi sotto zero a 1759 sopra lo zero).

Non sono suddivisi in maschi e femmine, bensì in 5 diversi generi sessuali (sempre che questa specificazione possa avere un senso nel loro modo di concepire le cose e se stessi…). L’accoppiamento fra di loro sarebbe più corretto definirlo accinquamento: per dare vita ad un nuovo cucciolo di sgrmdndtiano è infatti necessaria l’unione di cinque individui di ognuno dei cinque sessi. Gli sgrmdndtiani amano ritrovarsi in posti che potremmo remotamente paragonare ai nostri bar o discoteche: lì si possono vedere cinquine di “persone” che cambiano di continuo temperatura in armonia fra di loro, emettono variegate gamme di gas e brindano assorbendo cocktail a base di vapori di piombo fuso (temperatura di ebollizione 1749°), del quale vanno ghiotti.

Se volete poi sapere anche qualche aspetto piccante, vi svelo pure che l’accinquamento fisico vero e proprio fra gli sgrmdndtiani tecnicamente avviene per contatto diretto di due facce di cubo di ciascuno di loro: l’individuo di uno specifico dei cinque sessi si mette in mezzo, mentre gli altri quattro tutti intorno fanno aderire due facce di cubo a ciascuna delle otto presentate dal “mezzano”.
In quelle occasioni è tutto un tripudio di gas e di sbalzi di temperature, un florilegio molecolare in piena regola…

Insomma, sono grandi facce di cubo, questi sgrmdndtiani, e si potrebbe andare avanti per ore, attribuendo immaginifiche vaccate di questo genere a potenziali altre forme di civiltà, remotissime rispetto a noi quanto a costituzione fisica ed esistenziale. Ma dove starebbe il vantaggio di tutto ciò? Esso risiede in una sorta di “ginnastica della tolleranza” derivabile da un simile strambo esercizio della fantasia.

Mi osservo attraverso gli occhi (che per altro, non ha neppure…) di uno sgrmdndtiano, e il mio “orgoglio umano” vola molto più basso. La bellezza che riconosciamo risiedere in una mano, in un volto, in una movenza particolare, appare molto meno assoluta. Ci siamo “messi d’accordo” che una mano è elegante, che un volto è attraente, che una movenza è sinuosa e sensuale. Fra di noi uomini e donne ci diciamo che siamo belli, intelligenti, affascinanti: ma cosa penserebbe in merito uno sgrmdndtiano?

Vedrebbe esseri capaci di emettere soltanto due tipologie fondamentali di gas, per di più considerati zozzoni e maleducati nel caso in cui osino farlo in pubblico nella meno popolare delle due modalità. Vedrebbe individui primitivi, ridotti a poter spaziare in una gamma ridottissima di temperature. Vedrebbe esseri così scarsi di fantasia da limitarsi all’accoppiamento (certo, l’umanità possiede pur sempre il concetto di “orgia”, ma non è niente rispetto ad un’ammucchiata su Sgrmdndt, che funziona solo per multipli di cinque, per cui laggiù è un attimo ritrovarsi aggrovigliati in un centinaio di sgrmdndtiani…).

A rigore, io stesso, nel raccontarvi le caratteristiche degli sgrmdndtiani, per coerenza non dovevo usare frasi e parole, bensì profondermi in copiose emissioni di gas, ma poi come l’avremmo messa in fatto di bon ton narrativo?
Per lo sgrmdndtiano, una mano sarebbe solo una sorta di grinfia molliccia, ridondante rispetto alle sue capacità di afferrare le cose per magnetismo. Un volto umano sarebbe un muto manifesto in grado di assumere qualche sfumatura in più soltanto in caso di una gravissima febbre a 40.

Per farla breve, cosa mi sta a rappresentare, in sostanza, tutto questo sgangherato apologo? A leggerlo in superficie, è tutto una immensa vaccata, non vi do torto.

Ma a saper intravedere fra le righe si potranno cogliere la magia e l’utilità del farsi di tanto in tanto un giretto al di fuori della propria “routine percettiva”. E non parlo solo di un’operazione puramente esteriore.
Mi riferisco piuttosto alla capacità di tenere sempre vivi dentro di noi nuovi orizzonti di bellezza alternativa, di mantenere costante la consapevolezza dell’esistenza di ciò che è abissalmente altro da noi. Questo per altro vale non solo ad un livello di considerazione materiale, ma è importante soprattutto sul piano concettuale e spirituale.
Il nostro punto di vista affacciato sul mondo è una frazione infinitesimale di tutte le miriadi di inquadrature immaginabili. Il nostro limitato sguardo particolare è un dettaglio, circoscritto ad un piccolo spazio e ad un piccolo tempo.

Persino dentro al nostro animo sono presenti cose che non siamo preparati a guardare, tanto sono distanti da ciò che riteniamo normale per la nostra considerazione: sono le nostre paure, i nostri fantasmi, le nostre debolezze e fragilità. In questo senso, allenarsi ad immaginare il totalmente altro da noi, a concedere ad esso la dignità di esistere, è un esercizio di “ecologia psicologica”.

Per concludere, riprendendo per un attimo un tema di qualche articoletto fa, ossia il senso del fare filosofia, mi sento di dire che, non saranno proprio la stessa cosa, ma filosofare e immaginare un viaggio mentale fra gli sgrmdndtiani sono due operazioni di avventura concettuale molto affini.
In entrambi i casi, si tratta sempre di non aver timore ad inoltrarsi sino agli estremi confini della libertà del pensabile.



4 commenti:

farlocca farlocchissima ha detto...

gilly hai superato te stesso! questo post è bellissimo... hai sia fatto dell'altissima filosofia buddista che nobilitato le scuregge... mica è da tutti, anzi è da pochissimi, è grandioso.

sssdhgf (bacino gassoso)

farlocca farlocchissima ha detto...

Ps bibliografia sul tema Memorie di un cuoco di astronave di Mongai

Gillipixel ha detto...

@->Farly: ahahahahahah :-D
Grande Farly, grazie!!!! :-)
Mi sono divertito a scriverlo, e quando succede questo mi vengono fuori le cose migliori (o almeno che a me sembrano tali...e anche a qualcun altro, a quanto pare :-)

Spero non passi solo la parte buffa...c'è sotto un ragionamento importanre, anche se magari non sembra ad una prima analisi :-)

Bacini in-zen-sati :-)

Gillipixel ha detto...

@->Farly: e grazie per la dritta letteraria :-)

sssdhgf :-)