giovedì 22 settembre 2011

Rigenerati ciclici a rotazione periodica ripetitiva e miticamente cadenzata nei suffissi diagonali che lambiscono le temporalità umane zigzaganti...

Rigenerati ciclici a rotazione periodica ripetitiva e miticamente cadenzata nei suffissi diagonali che lambiscono le temporalità umane zigzaganti fra il non fare e l’aspettare

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Se penso che sono dovuti passare 38 anni perché mi accorgessi di questa canzone sublime, da una parte provo un po’ di delusione, per essere stato sordo sino a questo punto e per le infinite occasioni perse di poterla godere in età precedenti.

Per altri aspetti invece, non posso che provare gioia.

Gioia, nel constatare ancora una volta come l’essenza della vita sia costituita fondamentalmente di stupore inatteso. Gioia, nel pensare che, anche se ora non me le aspetto con precisione, né le conosco ancora, tante altre rivelazioni simili attendono di scaturire dal magma del domani.

Persone nuove da scoprire e da avere per amiche, altri libri in cui immergersi, altri sorrisi di donna nei quali annegare lo sguardo, altri film meravigliosi, altri scritti da inseguire, nuove idee dalle quali sentirsi avvolti ed avvinghiati sino all’ultimo neurone, sino al più intimo sospiro d’incanto.

Per oggi questo articoletto finisce qui, perché pur volendo in teoria essere una degna trasposizione in parole della bellezza provata attraverso l’epifania che questa canzone mi ha regalato, di fatto, esso medesimo articoletto, si sente inadeguato allo scopo.

Tutto quello che c’era da dire, se mai qualcosa da dire ci fosse stato, lo potete trovare nel titolo.

4 commenti:

farlocca farlocchissima ha detto...

Oddio gilly, la sapevo a memoria e non mi ricordavo come si intitolava!!! grazieeeee la canto dalla mia adolescenza e forse propio non lo sapevo il titolo... quel "non mi svegliate vene prego..." mi accompagna da anni, una richiesta, un lasciatemi qui con i miei sogni, lasciatemi evitare la realtà ancora per un po' "c'è ancora tempo per il giorno"... non ci sono parole per dire cosa evoca o forse ce ne sono troppe. il calore del sogno, il gelo di certe realtà che al mattino ti assalatano, il desiderio di restare dove ci sente sicuri pur sapendo che anche questa è solo un'illusione... va be' taccio e ti rilancio con un altro brano che mi segue/persegue da sempre, sempre del banco
http://www.youtube.com/watch?v=ZV9MUvXC9A0

bacini grati

Gillipixel ha detto...

@->Farly: eheheheh :-) allora si è trattato proprio di una doppia epifania incrociata e chimericamente risaltata, cara Farly :-)

Pensa che l'ho intra-sentita per la prima volta mentre ero in macchina, solo un mesetto fa...poi l'altro giorno, la risento in tv e mi ha folgorato :-) stranezze epifaniche :-)

Il brano che mi segnali è più rockettaro, ma gliel'ammolla pure lui :-) il Banco, come gruppo, lo conosco fin da bambino, ma solo le canzoni più famose (ad es. Moby Dick...)...però nel mio immaginario hanno sempre avuto un'aura particolare, soprattutto anche per l'immagine del cantante, con quel barbone e la sua pinguedine a suo modo elegante :-) ...e poi, che voce...

Secondo me, nelle parti più "melodiche", sono dei grandi veramente...anche nel tuo brano c'è un passaggio di una delicatezza poetica notevole...

Niente, grazie a te per la tua segnalazione: molto apprezzata :-)

Bacini del mutuo soccorso :-)

Paolo ha detto...

Un saluto al Gill Esistenzialista ... C'è in questo post uno spruzzo lieve di Heidegger (Essere e Tempo),con pizzicate di Jaspers e Kierkegaard (postulati psicologici), e in finale si sente la vena di Camus (l'esistere dell'uomo alla ricerca di un senso dell'esistere stesso)

Cicerone ringrazia! per la somiglianza del micio, leggermente alterato dalla presenza scocciante del fotografo, che evidentemente non aveva nient'altro di meglio da fare che fotografare, senza permesso, il felix:-)

Gillipixel ha detto...

@->Paolo: caro Paolo, se ci hai visto tutte quelle sfumature culturali, vorrà dire che ci saranno state :-) mi fido di te :-)...però mi sorge un dubbio: non è che fra le righe si saranno nascosti anche due pizzichi di Alvaro Vitali e una shakerata di Aldo Biscardi? :-) Trattandosi di me, tutto è possibile :-)

I mici hanno sempre l'aria un po' scocciata, se ci hai fatto caso :-) O meglio, ci fanno sempre sentire come se ci concedessero un privilegio, quando stanno in nostra presenza...per questo sono fenomenali: noi li accudiamo e gli vogliamo bene, ma loro la mettono giù come se fosse sempre merito loro :-)

Un caro saluto a te e a Cicerone :-)