martedì 25 dicembre 2012

Questa decisamente non “mi piace”…

Lo so che adesso vi verrà spontaneo dire: «…Ma il giorno di Natale, non c’avevi proprio niente di meglio da fare?...». D’accordo, d’accordo…

Però quando certe notizia ti fanno leggermente girare i ciglioni (che sarebbero i “coglioni” dopo esser passati sotto la censura correzionale di word), non ci sono feste che tengano. Non è propriamente quella che si dice una notizia dell’ultima ora, ma sapete com’è, qui in campagna le cose si sanno sempre dopo.

Quello che ho scoperto con ritardo insomma, è che i grandi colossi di internet, quelle super-mega-ultra-società multinazionali che fanno incassi da cinema, giungendo ad accumulare capitali in qualche caso di gran lunga superiori a quanto contenuto nelle casse stesse di molti Stati, non pagano le tasse. Abbiamo voglia noi, cari miei, a lamentarci dell’IMU e di Monti…Qui si parla di evasioni ultramilionarie, se non miliardarie.

Cito una fonte al di sopra di ogni sospetto, la Guardia di Finanza (il brano è tratto da una relazione presentata ad inizio novembre al Ministro dell’Economia e delle Finanze Vittorio Grilli):

«...Siamo dell’opinione che alcuni soggetti economici si sottraggano al pagamento delle imposte in misura adeguata rispetto alla loro effettiva capacità contributiva, sfruttando l’inidoneità delle attuali norme tributarie a sottoporre a giusta tassazione i redditi e i patrimoni dei soggetti, imprese o individui, che sfruttano opportunità offerte dalla globalizzazione. A riscontro di quanto andiamo affermando citiamo i risultati di una recente inchiesta dalla quale è emerso che grandi colossi come Google, Facebook, Amazon e Starbucks hanno versato negli ultimi quattro esercizi, nel Regno Unito, solo 36 milioni  di imposte a fronte di un fatturato di oltre 3 miliardi e 800 milioni di euro. Sempre nel Regno Unito, nel 2011, Mc Donald’s, con un fatturato di 1 miliardo e 248 milioni di sterline, ha di fatto pagato imposte con un’aliquota del 3,4%. Con riferimento a Google, analoga situazione pare profilarsi anche in Francia. Apple, negli USA, su un utile estero di 36,7 miliardi di dollari ha versato imposte per soli 713 milioni, con un  tax rate dell’1,9%...».

Minchia, mi sono detto…e ‘sti megabyte!!!
Il fatto è che a questo punto non so se prevalga di più il giramento di ciglioni o la tristezza. Cosa possiamo fare infatti noi, modesti spippolatori web, per contrastare questa vessazione globale? Esattamente una sega farcita, è la risposta. Siamo immersi fino al collo in uno spropositato sciacquone planetario che munge soldi a manetta per tutto l’orbe terracqueo ed il nostro ruolo è precisamente il meno nobile da recitare in siffatto scenario, ossia quello degli stronzi che non possono fare altro che lasciarsi tirare giù dallo scroscio, quando viene tirata l’acqua. Siamo tutti lì belli belli a pigiare “mi piace” sulla foto degli amici, a sbocconcellare panini colanti maionese, a gustarci l’ultimo giochetto sensazionale scaricabile sullo smartphone, a ricercare il nome del cugino scemo di napoleone, e intanto qualcuno trangugia e divora alle nostre spalle ingenue, e travasa all’impazzata pecunia nei paradisi fiscali.

Il colmo del mio ragionamento è che io stesso vi scrivo queste cose da un servizio di Google, e sentite come mi rassicura in proposito proprio il padrone di casa:

“...Un meccanismo che «sfrutta le leggi in vigore» e «noi siamo orgogliosi di questo schema». Anche perché «evitare di pagare le tasse fa parte del capitalismo». Eric Schmidt, presidente di Google, non fa misteri di quello che pensa. Anzi. Di fronte ai diversi Paesi europei che gli chiedono di pagare più tasse, rilancia. «È sempre stato tutto alla luce del sole. Abbiamo usato gli incentivi che i governi ci hanno offerto». E poco importano i controlli, la Guardia di Finanza che bussa alla porta della sede italiana, perché per Schmidt «è tutto legittimato»...”.

Caro mister Schmidt, e scusa se te lo vengo a dire proprio in casa tua: per te sarà tutto a posto così, ma a me, forse ancora più di noi, per primo sei tu stesso a farmi una gran tristezza. Va mo’ là!!! Noi minuscoli smanetta-mouse non ci potremo fare nulla, lo so. Ma la cosa è veramente molto squallida. Altro che “orgogliosi di questo schema”...

Adesso sì che capisco il vero senso della frase più famosa di questo scorcio d’inizio secolo. Nessuno mi aveva mai detto che ne mancava un pezzo. Per la precisione infatti, suonerebbe così:
«...stay hungry, stay foolish...but stay a little bit also inculish...».

4 commenti:

Marisa ha detto...

...e chiamali fessi!
Mio caro Gilli, questa è la legge del più forte, gli anni sotto le varie dittature hanno spinto gli stati a ricercare una democrazia libertaria che altri eccessi hanno deteriorato. Pian piano il sistema sociale si sta trasformando in un nuovo feudalesimo in cui l'iniqua disparità di trattamento diventa sempre più marcata.
Caro Giulli ti auguro un buon Santo Stefano, il primo martire cristiano.
Curioso che il nostro calendario si riferisca giornalmente solo a personaggi religiosi massacrati con truculenta violenza.

Gillipixel ha detto...

@->Marisa: proprio così, cara Mari, le forme di vessazione si fanno sempre più raffinate e subdole, ma non smettono di esistere...come ci possiamo difendere? Non è una cosa facile...forse un po' si può, continuando a tenere alto lo spirito critico, a pensare con la propria testa...ma anche questo diventa arduo, talvolta, quando le forze in campo dell'omologazione sono così potenti e penetranti...

E' vero, sono pochi i santi che non ricordino martirii e fini violente...ad ogni modo, se dovessi dire un santo che mi piace, direi sant'Agostino, che si è distinto non per la sua fine, ma per la finezza intellettuale... :-)

Buon proseguimento di feste a te, cara Mari :-)

Bacini con la coda :-)

Marisa ha detto...

perchè come è finito Sant'Agostino?

Gillipixel ha detto...

@->Marisa: a dire il vero, Mari, non lo sapevo nemmeno io...ma non mi risultava fosse martire...infatti, ho verificato: è morto di malattia...

"Le confessioni" sono una grande opera di filosofia, di riflessione sulla vita e su tantissime questioni...una lettura avvincente, anche per chi non crede...

Bacini ad informazione retroattiva :-)