sabato 18 aprile 2015

Ciao mamma, domani mi diplomo…

Da diversi anni ormai sono un lettore di Sette, la rivista abbinata ogni venerdì al Corriere della Sera. La trovo sempre interessante e col passare del tempo mi sono affezionato ad alcune rubriche fisse. Tipo quella dedicata al benessere del corpo e della mente. Nel numero di ieri, si parlava delle spezie e dei benefici che se ne possono ricavare, se vengono inserite in modo appropriato nella nostra dieta (“Sette” n.16 del 17-04-2015 – pagg. 116-117).

Ad un certo punto dell’articolo, dove si parlava del cardamomo nero, m’imbatto in una buffa frase. Si dice infatti che questa spezia, molto apprezzata in tutta l’Asia, «…allevia i disturbi di flautolenza…». Sul momento ho pensato: ma no dai, figurati, sarà un refuso, un errorino di stampa.  

Ho proseguito così nella lettura, ma dopo ancora qualche riga, sono venuto a sapere che anche la noce moscata ha lo stesso vizio: pure lei «…riduce la flautolenza…». Questa sì che è proprio bella, mi sono detto ancora, due sviste uguali in un solo articolo. C’entrerà qualcosa il fatto che oggi è venerdì 17? 

Bah!!!...fa niente dai, ho pensato di nuovo, arriviamo alla fine. Ma non faccio a tempo a formulare il pensiero, che toh! Sorpresa! Ci risiamo ancora una volta: anche l’insospettabile pepe nero «…è utile per disturbi digestivi, flautolenza, costipazione…». Ma pensa un po’, da lui non me lo sarei mai aspettato!

E’ stato a quel punto che ho capito. No, non si trattava di refusi. Se è vero infatti che una flautolenza non fa primavera, quando ne incontri addirittura tre, non puoi non accorgerti che sei stato accolto a braccia aperte nel mondo migliore del doppio senso a strafalcione. E flautolenza sia, dunque. 

Mi sono allora raffigurato questo mondo, un mondo migliore, per l’appunto. Un mondo dove il giovane musicista in erba, potrà dichiarare con orgoglio alla propria mamma: «…Mamma, tutti questi anni di conservatorio…ho studiato sodo, è stata dura, ma domani finalmente mi diplomo in flauto lento…».

Un mondo nel quale ognuno avrà l’opportunità di salire sul palco oscenico della vita e dire la sua. 

Dove il pescatore andrà fiero della sua canna ultimo modello, consapevole di aver fatto una scelta ambientalista fondamentale, scartando il vecchio filo di nylon e sostituendolo con l’innovativa flauto-lenza.

Un mondo in cui regnerà l’armonia nel dialogo fra le coppie, che potranno a ragion veduta affermare di saper praticare dell’ottimo senso orale.

Un mondo che non conoscerà discriminazione, in cui si concederà pari dignità anche alle forme di amore non tradizionali, addivenendo ad accordi sui significati capaci di legittimare anche le relazioni omosensuali.

Un mondo dove, va beh, purtroppo si incontreranno ancora delle teste di minchia per strada, ma almeno, sottraendone con un rapito calcolo la tara, si sarà subito in grado di calcolarne il casso-netto.

Un mondo dove moglie e marito si divideranno finalmente l’onere delle fatiche domestiche, andando d’amore e d’accordo: un mondo dove lei passa lo strofinaccio e lui la scopa. 

Un mondo in cui si comprenderà finalmente il valore b-inusuale e b-alternativo del rapporto banale. 

Un mondo dove anche i provvedimenti del governo saranno accolti con un sorriso, a cominciare dalla promulgazione del “blow-job act”.

Un mondo dove verrà inteso come portatore di pace anche chi dissotterrerà l’ascella di guerra.

Un mondo in cui anche i nerd appassionati di geometria, potranno dichiarare senza vergogna di avere sullo stomaco due spanne di pelo cubico.

Un mondo dove nemmeno il black-out sarà in grado di raffreddare la passione fra gli amanti, e mentre lei attirandolo a sé nell’oscura loro alcova, gli sussurrerà: 
«…Amore, mi ero dimenticata com’erano grandi i tuoi abbracci…», lui senza false modestie potrà finalmente risponderle: 
«…Cara, ehm…non è un ab-braccio…è solo che sono contento di rivederti…»
«…Rivedermi? Ma come fai, con questo buio…»
«…Va beh, fa niente dai…capirai fra un attimo…».

Un mondo dove non si avrà timore di andare al bar a raccontare agli amici ogni dettaglio di una grande abbuffata amorosa, spiegando a tutti che razza di esperienza magni-fica che è stata.

Un mondo migliore insomma, come vi dicevo. Un mondo in cui si potrà alla buon ora dire: flauto al flauto e lenza alla lenza.


11 commenti:

Marisa ha detto...

Ma...ma...ma...
La tua flauto-scienza sottile mi ha veramente colpito al punto che vado di corsa a prepararmi qualcosa con la noce moscata e pepe nero.
Gilli, mannaggia a te!

Gillipixel ha detto...

@->Marisa: ehehehhehe :-) grazie del buffo commento, Mari :-))) stavolta mi sono sbizzarrito in un divertissement verbal-goliardico pecoreccio :-) è così bello giocare con le parole che on ho resistito :-)

Flauto-scienza è bellissimo :-))))

Bacini sperimentali :-)

CirINCIAMPAI ha detto...

e però, io amo le flautofonie...
ci cincischiavo ieri

volevo aggiungere un link ma GNENTE, non sono capace :-(

tu cerca flautofonie, il resto lo fa goooooogle

Gillipixel ha detto...

@->CirINCIAMPAI: ho capito di cosa parli, Cincia...quelle sono pratiche vocali fantastiche, ci dimostrano ancora una volta che usiamo le capacità del nostro corpo in modo parziale e limitato...

Grazie per avermi segnalato questo termine, conoscevo un po' il lavoro di Stratos, ma non sapevo che quel tipo di sperimentazione si chiamasse così...

Certo, le flautosità di cui tratto io in questo scrittino pecoreccio, sono altra cosa :-) era per fare due sorrisi giocando con le parole...

Bacini flautofonici :-)

Kika ha detto...

Ho ricominciato a leggere il tuo blog partendo da questo titolo che mi aveva incuriosito ed ecco che salta fuori una sfilza di giochini verbali da scom-pisciarsi :))
Grazie per avermi fatto svoltare la serata! :))
(ma chi scrive la rubrica di benessere su Sette? !)

Gillipixel ha detto...

@->Kika: ehehheehe :-) lieto di averti fatto fare qualche sorriso serotino, Kika :-))) no, il nome di chi scrive non l'ho voluto mettere...primo, perché può darsi che si tratti davvero di refusi...secondo, se così anche non fosse, può capitare a tutti di sbagliare...lo spirito del mio scrittino non voleva essere quello del maestrino che fa le pulci :-) era solo lo spunto per giocare un po' con le parole :-)

Bacini lenti :-)

Kika ha detto...

La mia era una domanda retorica :) ma tu sei stato molto gentile, bravo! Io invece a volte devo trattenermi dal fare la "maestrina con la penna rossa", se non commento certi strafalcioni è più per pigrizia che per buon cuore ;))

Gillipixel ha detto...

@->Kika: a volte ci si può divertire a lanciare strali, Kika :-))) però, quando lo si fa, l'importante è tenersi pronti, nel caso, a riceverne a nostra volta :-) altrimenti il gioco non funziona :-)...mi viene in mente un ragionamento tutto complicato, riguardo a come siamo abituati a concepire l'errore commesso...fin da bambini, siamo abituati a vederlo solo come fatto negativo, invece dovremmo considerarlo di più come opportunità di migliorarci, che ci viene offerta...niente, piccola digressione estemporanea :-))) ehehehe...

Bacini erronei :-)

Marisa ha detto...

Gilli sei un cuor gentile!!

Marisa ha detto...

Gilli sei un cuor gentile!!

Gillipixel ha detto...

@->Marisa: ehehehheeh, grazie, Mari :-) non sempre lo sono, in verità...ma quando posso, volentieri :-))

Bacini a cuoricino :-)