Bella la primavera, vero?
Una delle cose che mi piace di più di questa stagione è il fatto che ti permette di familiarizzare un sacco con una diffusa sensazione di gradualità. Questo, a patto di poter osservare almeno qualche scampolo di natura e impegnandosi un minimo ad osservare le cose intorno a sé.
Il contesto cambia per piccoli graduali incrementi, ora dopo ora, e se si accorda una sorta di sintonia d’animo a questo lento stillicidio di mutevolezze, se ne traggono proprio belle sensazioni.
In questo periodo, gettando un’occhiata ogni giorno verso il giardino, si può valutare la trasformazione dell’esterno in un penetrante palcoscenico calato nel reale. Alle varie profondità, si possono scorgere di volta in volta le diverse quinte, fatte di chiome di alberi, arbusti, siepi, muri e tetti delle case tutte intorno, che si addentrano all’interno della scena, come veri e propri fondali, ciascuno ordinatamente allineato sul livello prospettico di propria competenza.
Il fenomeno si verifica in primavera e non nelle altre stagioni, proprio in virtù delle piccole pennellate aggiuntive che la natura deposita pian piano sulla tela spaziale ogni istante del giorno che passa. Oggi qualche gemma qua; domani la piccola capoccia delle foglioline che fa capolino; poi dopo i fiori, e poi ancora le foglie più grandi, e così via. Alla fine della fase di transizione morfologica, la completezza estiva ridarà all’insieme una sua compattezza volumetrica: primo piano e oggetti in fuga lungo le direttrici prospettiche si ritroveranno a formare un tutt’uno, ma fino a che la primavera, da saggia scenografa, aggiungerà piccoli tocchi di colore e natura in più, i livelli rimarranno scollati e sovrapposti come pagine trasparenti di un libro.
L’effetto è simile a quello reso dalla visione artificiale in 3 dimensioni. L’ho vista una volta in uno di quei mega-bottegoni di apparecchiature elettroniche. C’era esposta una super televisione a tre piazze, quelle che arrivi a casa tutto fiero della tua gran meraviglia tecnologica conquistata, accendi con la speranza di lustrarti gli occhi con chissà quali fantasmagorie, ma ti ritrovi inesorabilmente lo schermo sempre impestato da “Porta a porta”.
“Ad abbindolandum delfini”, nel negozio erano ovviamente a disposizione gli appositi occhialoni da sub. Li ho inforcati e mi ha subito colpito la poca naturalezza di quella profondità di scena. I soggetti apparivano sì alle diverse distanze, ma era come se fossero appiattiti su lastre di vetro progressivamente più lontane, come in una sequela di tante pareti frontali di acquario riecheggiate varie volte.
Strano perché questa innaturale naturalezza me la ritrovo adesso davanti alla finestra che dà sul giardino, offerta proprio da questi gradevoli giorni di cambio d’abito ecosistematico.
La primavera concilia poi con i giretti in bici e se capita di farne qualcuno con un’amica, questa a volte ti invita a bere un tè da lei, a fine pedalata. Il rito è bello, se la cara ospite ci tiene: si annusano i diversi sacchettini con in fondo l’aromatico malloppo delle foglioline di diverse qualità, si sceglie quella che più sa sedurre le narici, si imbustano i sacchetti e si guarda l’infuso intorbidare elegantemente l’acqua bollente nella tazza. Tutto molto piacevole, ma per chi è avvezzo più alle blandizie di Bacco che non alle mollezze tisaneggianti orientali, se la scelta è caduta su una miscela particolarmente corroborata, la notte cui si va incontro sarà fatta di veglia e di vagabondaggio per pensieri non preventivato.
E verso le tre, dopo un’interminabile ed animata discussione col cuscino, ci si ritrova a leggere qualche pagina del libro che va per la maggiore sul comodino in questo scorcio di primavera: «Nel segno della pecora», del beniamino narrativo Murakami Haruki. Il protagonista, ad un certo punto della storia, si ritrova in treno per un viaggio abbastanza lungo, e per ingannare il tempo, prova a vedere quanti titoli di canzoni dei Beatles riesce a ricordare a memoria.
Visto che la pratica si confaceva benissimo alla mia condizione d’insonne part-time, ho provato anche io ad elencare mentalmente le canzoni dei Beatles che ricordavo. Potrà sembrare molto strano che per addormentarmi mi sia messo a contare canzoni, avendo tratto lo spunto da un libro che parla di pecore. Ma se la cosa vi appare insolita, è solo perché forse non avete sufficiente familiarità con le atmosfere surreali del romanziere giapponese. Il personaggio del libro arriva a contarne 73, poi si arrende. Io non so quante ne ho ricordate stanotte. So solo che ad un bel momento, quando il cielo me l’ha concesso, mi sono assopito.
Però l’idea mi era piaciuta ed ho voluto riprovare l’esperimento stamattina. Ovviamente ho bandito ogni possibile aiuto: niente sbirciate a dischi o libri, né tanto meno subdoli ricorsi a strumenti googlellanti o wikipedeschi. Alla fine il personaggio del romanzo l’ho stracciato, perché di canzoni ne ho ricordate 100.
«…Va beh, adesso cosa vuoi, che ti diamo un premio?...», mi direte voi. No. Mi basta già essermi divertito a fare questo gioco, e magari, volendo, ciascuno potrà provare e ripeterlo. Magari, se non proprio con i Beatles, anche con un altro gruppo o cantante prediletto.
Ecco la lista di canzoni dei Beatles che sono riuscito a buttare giù, andando semplicemente a memoria. Non inganni il fatto che siano grosso modo raggruppate in ordine di uscita dei diversi album: ho fatto così solo per avere un orientamento mnemonico a cui appigliarmi. Eventuali errori ortografici stanno lì a testimoniare esattamente la mia buona fede.
1. I saw her standing there
2. Please please me
3. A taste of honey
4. P.S. I love you
5. Chains
6. Little child
7. It won’t be long
8. Till there was you
9. All my lovin’
10. Love me do
11. I wanna hold your hand
12. With love from me to you
13. Eight days a week
14. Ticket to ride
15. Girl
16. In my life
17. You’re gonna loose that girl
18. I need you
19. Run for your life
20. Michelle
21. If I fell
22. I follow the sun
23. A hard days night
24. And I lover her
25. You’ve got to hide your love away
26. Help
27. Nowhere man
28. Eleanor Rigby
29. The night before
30. Drive my car
31. Day tripper
32. Paperback writer
33. We can work it out
34. Yesterday
35. I feel fine
36. I’ve just seen a face
37. For no one
38. Doctor Robert
39. Got to get you into my life
40. Here, there and everywhere
41. Gooday sunshine
42. I’m only sleeping
43. Tomorrow never knows
44. Magical mistery tour
45. Strawberry fields
46. Hello goodbye
47. The fool on the hill
48. I am the walrus
49. Yellow submarine
50. Hey bulldog
51. All together now
52. All you need is love
53. Sargeant Pepper’s lonely hearts club band
54. Fixin’ a hole
55. Lovely Rita
56. Being for the benefit of Mister Kite
57. A day in the life
58. Within you or without you
59. When I’m sixty four
60. She’s leaving home
61. Good morning
62. With a little help from my friends
63. Here comes the sun
64. Something
65. Come together
66. Because
67. Golden slumbers
68. Carry that weight
69. She came in through the bathroom window
70. Polithene Pam
71. Cry baby cry
72. Rocky Raccoon
73. Glass onion
74. Dear Prudence
75. Happiness is a warm gun
76. Julia
77. Honey pie
78. Revolution
79. I’m so tired
80. Don’t pass me by
81. Piggies
82. Helter Skelter
83. Rain
84. Lady Madonna
85. Sexy Sadie
86. Yer blues
87. Blackbird
88. I will
89. While my guitar gently weeps
90. Why don’t we do it on the road?
91. The continuing story of Bungalow Bill
92. Mother nature son
93. Obladì-obladà
94. Good night
95. The ballad of John and Yoko
96. Hey Jude
97. Let it bee
98. Don’t let me down
99. Get back
100. The long and winding road
4 commenti:
Bello!!la mente gilliandante fantasiosa.Ho ripensato a quei libri per bambini ,belli belli! che piaccono anche a me . Quelli fatti con tanti fogli trasparenti,sovrapposti disegnati ,vedo non vedo .. sfasati nelle loro composizioni . che sai quello che c'è sotto ,si immagina ma è sempre una sorpresa .insomma un pò come questo mio commento
L'ora legale mi ha sfasata
@->Ross: ehehehhe :-) grazie, Ross...non ero sicuro di essermi spiegato tanto bene, ma il tuo commento mi conforta: qualcosa sono riuscito a trasmettere :-) ai libri per bambini non avevo pensato precisamente, ma era proprio una cosa simile che intendevo :-) tipo i libri di Bruno Munari, quelli a strati trasparenti e sorprese sovrapposte, vero :-)
L'ora legale sbalestra sempre anche me...non oso pensare le stramberie gillipixiane che scriverò prossimamente :-)
Bacini trasparenti :-)
Mi sono limitata a godermi il video che non conoscevo e che è fantastico, e a chiedermi di cosa potrei ricordarmi così bene per arrivare fino a cento.
Anche pensando all'attività che 'svolgo' maggiormente, cioè leggere, non sono sicura di arrivare a ricordare tanti titoli. Ma potrei provarci, non adesso però, caro Gill. Adesso è primavera...
Ciao!!!
Lara
@->Lara: ehehehehe :-) era solo un'idea così, Lara :-) certo che la primavera è più importante :-) magari, conoscendo un po' la tua passione per la natura ed il giardinaggio, il gioco si potrebbe spostare verso l'elencazione di nomi di fiori :-) ma sempre non adesso...adesso c'è da godersi la primavera :-)
Bacini primevi :-)
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