sabato 4 luglio 2009

And the murderer is...

Ciao ragazzi!
Già più volte ho dato dimostrazione in questa sede di saper eccellere in misura egregia nella nobile arte del fraseggio sul nulla. Oggi però mi volevo superare, tentando il record mondiale di infrangimento del muro del suono del niente puro.

***

Dunque...ho sentito dire da qualcuno in tv che ogni libro fondamentalmente reca in sè la struttura del giallo, seguendo in sostanza i meccanismi primari di tale genere letterario.
Questo non nei termini di un'affinità in senso stretto con l'arte di Rex Stout ed Ellery Queen, bensì nel nome di una parentela che accomuna ogni opera scritta intorno ad un nucleo di mistero in senso lato, che lentamente viene disvelato nel corso della narrazione-trattazione-disquisizione condotta dall'autore del libro.
Per farla breve, in ogni libro si cela l'«assassino».
Non importa l'argomento affrontato, non importa con quale tecnica, non importa in quale fra i generi del "raccontare" comunemente codificati lo scrivente intenda collocarsi (romanzo, saggio, racconto, articolo di giornale, trattazione scientifica, memoriale, componimento poetico, ecc.).
Chiunque si metta di fronte alla pagina bianca per trasmettere significati attraverso la parola scritta, lo fa nell'ottica di condurre il lettore lungo la lenta scoperta di un piccolo nucleo di sorpresa, nella prospettiva di un cammino che culminerà con lo scoprimento di un arcano angolo di stupore pregiato.
A ben vedere tutto questo è anche assimilabile al "concetto" di strip tease.
Lo scrittore è anche in un certo qual modo un esibizionista e si diverte un mondo a togliersi di dosso velo dopo velo, indumento dopo indumento, concedendo il più ampio agio alle movenze eleganti del proprio argomentare, giocando col lettore a lasciar intravedere, sino a portarlo al coinvolgimento totalizzante finale, alla manifestazione di una nudità concettuale condivisa alla luce del sole della comprensione.
Ogni atto del raccontare implica dunque, in senso figurato, sia indagini che smutandamenti.


Nel caso particolare della mia presente affabulazione, l'indiziato principale l'ho trovato stamattina nell'orto.
Un grosso fiore di un blu quasi artificiale, tendente al viola metallico, vispo di sottili petali a stelo, tanti e dritti come capitava solo sulla chioma di Johnny Rotten ai tempi d'oro. Guardandolo, mi veniva da considerare come faccia strano a volte ritrovarsi sotto gli occhi una cosa che si presenta nella sua forma meno usuale.
Per di più se il suo aspetto meno noto è assai più bello ed affascinante di quello affermato come il più comune.
Chissà, per tanti magari anche il sembiante più generico di questa pianta, legato alla fase in cui il suo frutto è maturo, avrà poco da dire. Io stesso ho sempre associato di più il suo nome a vaghi ricordi di bambino, a non meglio precisate battaglie contro il logorio della vita moderna, a quello stranissimo Carosello che vedeva protagonista un Ernesto Calindri assiso al limitare dell'esagerato traffico cittadino, mentre sorseggiava un bicchierino del ritemprante elisir in questione.
E non solo mi domandavo quale aspetto preciso avesse quel tanto decantato frutto dal quale l'essenza liquorosa era tratta, ma nella mia campagnolità fanciullesca ci rimanevo di sasso e non riuscivo a capire come fosse possibile gustarsi in santa pace un goccetto stando a pochi metri da quella moltitudine motorizzata, io che fino ad allora non avevo mai visto più di 5 macchine tutte in una volta sola, e per giunta con sommo mio turbamento, un pomeriggio afoso di luglio sulla provinciale.
Oggi il testimone pubblicitario è passato di mano ed un po' più prosaicamente tutta la faccenda è divenuta l'ennesima Storia Tesa di quel mattacchione di Elio, ma all'epoca dei miei incanti bambineschi quell'ortaggio si vedeva poco anche dall'ortolano. Nemmeno da lui certi "esotismi" erano ancora sbarcati.
Ma ormai l'incanto dell'ignoto è roba dei tempi andati e quel frutto mi si presenta adesso addirittura sotto casa, per giunta sfoggiando i vari passaggi di tutte le sue forme mutevoli, compresa quella meno nota, ma più graziosa e sfavillante.
Lo si era capito subito insomma. Questo non era tanto un giallo alla Agatha Christie, ma piuttosto un appressarsi al colpevole alla maniera dell'ispettore Maigret, indagando sugli aspetti psicologici e sul vissuto del maggiore indiziato, per coglierlo in fallo, sorpreso fra i risvolti più nascosti delle sue magagne affettive.
E il colpevole stavolta ha un solo, semplice nome: carciofo.



Lo so, lo so, avete perfettamente ragione: stavolta vi ho propinato un fraseggio sul nulla veramente scandaloso, eccessivo...però, se ci pensate su bene, da quale altra parte avreste potuto leggere una storia gialla nella quale i panni dell'assassino sono vestiti dal carciofo?
Come dite?
Cosa stanno mormorando i più discoli dei miei lettori assiepati negli ultimi banchi laggiù in fondo?
Mi accusate di aver lasciato cadere a metà strada la similitudine dello spogliarello, per non arrivare ad ammettere che a fine storia mi sono inevitabilmente ritrovato col carciofo di fuori?
Ahi, ahi, ahi!!! Com'è dura e pungente la verità quando te la ritrovi nuda fra i piedi...


6 commenti:

farlocca farlocchissima ha detto...

Pavese diceva: È bello scrivere perché riunisce le due gioie: parlare da solo e parlare a una folla. e non dico altro....

Gillipixel ha detto...

uhm...mi pare che la prima opzione pavesiana sia quella che più mi si attaglia, allora :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

oppure, dato che io e te e tutti noi siamo una moltitudine valgono sempre e comunque entrambe ;-) ... ecco poi come appassionata giallista mi permetterei di dire che è ora di aggiornare il quadro di riferimento della trama gialla... o violetta a carciofo

Gillipixel ha detto...

Lo so, lo so, Farkly...nei miei fraseggi sul nulla, tento spesso piccoli esperimenti di forma e di sostanza narrativa...non sempre mi riescono, anzi, quasi mai :-) però mi pare che valga sempre la pena provare comunque :-)

Gillipixel ha detto...

aaarrrggghhhhh...ho scritto male il tuo nick :-)
per punizione lo ripeto 10 volte:
Farly, Farly, Farly, Farly, Farly, Farly, Farly, Farly, Farly, Farly
:-)

farlocca farlocchissima ha detto...

aaaah aaah stamattina poco caffé??? baci