Quando penso
A tutti i tempi
Del mio personale tempo
Sorprendo me stesso
Incapiente di un recepire
Tutto teso ad un vuotare
Ma fatto sì che a ben
Guardare
Si traveste da riempire
Contento vuol dir quasi felice
Ma anche contenuto
Che si contiene al contempo
Nel trascorrere del tempo
Sono sempre più di me
E un poco meno di io
Si sommano gli anni
Ciò ch’eravamo
Sopravanza quel che saremo
Eppure tradisco l’algebra
Con due lievi cenni di palpebra
E nel meno che pur si muta
Fiorisce il più che non si dica
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