venerdì 14 dicembre 2018

Massa critica


Il “nostro mondo” interiore è un paesaggio.

Le idee, i pensieri, le sensazioni, la conoscenza, le emozioni, i sentimenti, il sapere, la cultura: sono questi i suoi elementi geografici significativi.

Fra questi elementi, ci metterei volentieri tutto quanto possiamo trovare nei libri.

Di riflesso, i libri, li immagino dunque formare una sorta di distribuzione delle altitudini del paesaggio: gli argomenti dei libri sono le valli, le colline, gli appennini, le alpi, le vette, che la nostra curiosità può visitare ed esplorare.

Alcuni libri formano l'Himalaya del sapere. La loro scalata ci si presenta tanto ardua e avventurosa da spaventare, e al tempo stesso ci affascina in modo estremo.

Un libro, che è una vera “cima ottomila” del sapere, mi sfida da qualche tempo dalle quote più impervie del mio comodino. Si intitola “Massa e potere” e l’ha pubblicato nel 1960 Elias Canetti (Nobel letteratura 1981), dopo averlo elaborato per almeno tre decenni.

Come chiaramente si evince già dal titolo, si tratta di una lunga (571 pagine!!!) e molto articolata trattazione riguardo a un unico argomento: la “massa”.

Canetti racconta con un registro espressivo che si pone a metà strada fra la narrativa e il saggio sociologico. Questo fatto, se da una parte dà alla trattazione più profondità, aggiunge difficoltà alla “scalata”.

Si dice che viviamo in una società “di massa”. Questo è vero, nel senso che siamo esposti a venire coinvolti in fenomeni di massa, molto più di quanto non lo fossero i nostri nonni o antenati lontani.

Ma il concetto di massa è molto antico, non fosse altro perché risiede nella realtà stessa. È addirittura parte integrante dell’organizzarsi di vari meccanismi naturali, come ad esempio gli sciami, i grandi stormi, le vaste reti vegetali, tipo boschi o foreste.

Nella massa, l'individuo si annulla, con tante sue prerogative. Il singolo viene assorbito, e da questo inglobamento possono derivare vantaggi oppure perdite di valore.

Della massa si è occupata la grande letteratura. La massa può presentarsi sotto sembianze fisiche, oppure come un “aggregato informativo”, ossia come somma di tante opinioni o idee, fuse insieme.

La massa può allora arrivare a formare quasi una unica grande mente pensante, non più controllata dalle singole menti da cui ha tratto origine.

Un esempio molto luminoso  (anche se non citato da Canetti) si trova nel capolavoro di Virgilio, “Eneide”.

È sorprendente pensare come in questo testo di circa duemila anni fa, fossero già previste situazioni che con l’avvento di internet sono divenute di una attualità stringente.

Nel quarto libro della sua opera, Virgilio introduce una figura mitologica denominata “Fama”.

Sotto le sembianze di un perfido uccellaccio che vola sopra le città gonfiandosi di “sentito dire” e di notizie trasmesse di bocca in bocca in modo disordinato, la Fama sta a impersonare l’idea della “diceria di massa”.

Virgilio la descrive così: “…E subito va la Fama per le città grandi [d’Africa], la Fama, di cui nessun'altra peste è più rapida. Nel movimento è il suo crescere, andando acquista le forze: piccola prima, e timida: ma già s’alza per l’aria, e cammina sul suolo, e il capo ha già tra le nuvole…[…]…celeri i piedi e l’ali ha mobilissime, prodigio orrido, immenso, che quante piume ha sul corpo, tanti vigili occhi ha di sotto (cosa a dirla mirabile), tante lingue: tante bocche ripetono, tanti orecchi si drizzano…[…]…tenace a narrar menzogne maligne, così come il vero…”.

Non avete anche voi l’impressione, scorrendo queste righe virgiliane, di sentir parlare di alcuni degli aspetti “meno esaltanti” di internet?

Ma il tema della “massa” è talmente vasto che dilungarsi oltre, qui, non sarebbe possibile.

Così mi accingo a indossare gli scarponi del desiderio di sapere, sfodero la piccozza dell'attenzione, mi premunisco coi moschettoni del piacere della lettura, e parto per la scalata dell’Everest di “Massa e potere”.

Se cammin facendo mi capiterà di ammirare qualche scenario particolarmente fascinoso, magari vi terrò informati con un nuovo reportage di viaggio.

4 commenti:

CirINCIAMPAI ha detto...

Oh viaggiatore ore ore ore
Mi senti enti enti
Sono arroccata a metà strada sull'Annapura urna urna urna
(Spe' che abbasso l'eco, bella bella ma dopo un po'...)

La massa c'entra eccome, non esplicitamente, è un romanzo, mica in saggio.
Ma pesa, uh se pesa.
Le benevole.
Te lo passo???

Gillipixel ha detto...

Cincia :-D sei una sagoma :-D le benevole? Uhm...lo tengo presente per futuri viaggetti :-) nel frattempo, mi sta incantando "L'anno della lepre"...delizia per cuori teneri, cialtroni e sentimentalmente intorcinati :-)

CirINCIAMPAI ha detto...

:-D grazie, mi alleggerisco il fardello di queste quasi-mille pagine dense dense dense.

Grazie per il consiglio, lo tengo presente!
Perché "le benevole", come lettura natalizia, non lo voglio.
Non ce la posso fare, voglio viaggiare alto fra le nuvole insieme a quel panzone di babbo natale :-D

Gillipixel ha detto...

Forse L'anno della lepre può essere un buon alleggeritore, allora :-) Le benevole è un iper tomo, Minchia :-/ al momento mi limito a Massa e potere, allora :-)