sabato 18 ottobre 2008

Un giorno che ero pigro...

(Foto di Gillipixel)

Oggi sono andato per pensieri, ma la pigrizia non me ne ha lasciato cogliere. Volevo però dire qualcosa lo stesso, e così lascio la parola ad un tale che ne sapeva:

Sulla Fama
John Keats

E' divorato dalla febbre l'uomo che non sa guardare
I suoi giorni mortali con giusta serenità:
Strazia le pagine tutte del libro della vita,
E il suo nome bello deruba della sua verginità.
E' come se la rosa da sola si cogliesse,
O palpasse la prugna matura la sua eterea lanuggine,
Come se una naiade, credendosi un elfo importuno,
La sua grotta oscurasse di nera fanghiglia.
Ma sul rovo lascia se stessa intatta la rosa,
Che la bacino i venti e se ne cibino le api;
E la sua veste bruna indossa ancora la prugna matura,
Come il lago indisturbato ha il suo spazio di cristallo:
Perchè mai dovrebbe allora l'uomo, cercando favori, porre il mondo in croce
E sciupare così la sua salvezza, solo per un'illusione feroce?

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