Lo spamming è una gran seccatura. Come non essere d’accordo…
Tuttavia, un buon viandante per pensieri appassionato della parola e che per di più di tanto in tanto non disdegni di divertirsi con molto poco, potrà cogliere momenti di delizioso diletto anche da questa perniciosa e molesta pratica, usualmente subita con passiva e "scancherante" rassegnazione.
A volte si incappa in messaggi il cui testo, una volta idealmente trasposto sul piano delle arti visive, da un punto di vista linguistico è paragonabile ad un surreale collage buttato su da un cubista ubriaco utilizzando brandelli di dipinti di Boldini e Otto Dix, su cui abbia di seguito sgocciolato un Pollock uscito dal turno di notte all’Italsider, mentre Dalì e Francis Bacon provvedevano a sbocconcellarci sopra maionese e ketchup ingozzandosi con un Big Mac.
Con quali perle non si sono beate le mie pupille nel loro moto para-bustrofedico lungo le parole di un recente messaggio…
Vi riporto di seguito il testo con la fedeltà filologica di un archeologo intento a pulire col pennellino frammenti di una lingua post-avanguardistico-modernista, rinvenuti in un sacchetto della differenziata sotto casa di Leone di Lernia (vedi alla voce: “recchià de’ gggàumma - cccegghia de’ lllàupa”):
“…L'idea e semplice: un paziente nei bisogni di condizione di salute funesti di andare e vedere il dottore primo e poi portera il fornitore di assistenza sanitaria abbastanza del tempo di essere cominciato con la sua ricetta e poi quando lei lo prende finalmente insieme al conto dal suo dottore lei si smarra in quanto a cui fattura si deve pagare primo – l'una per la sua medicina o l'una dal suo dottore!
La spedizione internazionale la permette di ricevere il suo ordine non importa che e il suo recapito, e SSL Ha Codificato l'assegno fuori dalla pagina l'aiutera riposa assicurato che le sue informazioni di carta di credito non andranno svelato.
Ogni prodotto alla farmacia canadese e approvato dall'Associazione di Cibo e Bevanda (FDA)…”
Immagino la scena.
Scantinato di un mastodontico casermone nella periferia di una qualche grande città di chissà quale buco del mondo. Retrobottega di un negozietto di “Ortofrutta & Spurgofogne” gestito dai genitori del più giovane di una coppia di amici hacker sbarbatelli.
Immersi in una foschia bassa affiorante dal pignattone del brodo di cavoletti e montone kirghiso che bolle da due ore sul fornelletto a spirito, smanettano sul pc normalmente usato da mami and papi per fare gli ordini di ravanelli e motopompe a carburo.
Furtivamente escono dal software “Spomabanane 10.1” (service pack 83) e aprono la schermata su “Truffaldware” (versione “hard in cool”). Doppio clic sulla modalità “find the greatest boccalons in the world”. Lo schermo quasi esplode dalla marea di occorrenze risultanti. E’ quasi un pebiscito: ITALIANS!!!
I due giovani pirati sanno tutto di arrembaggi online, sarebbero capaci di levare le mutande via web al custode di Fort Knox lasciandolo nell’illusione di avere ancora su le braghe.
Ma l’italiano non lo sanno.
Mettono una pezza alla lacuna con il traduttore di google, un dizionarietto di italiano di un fratellino che fa le elementari parificate e una vecchia antologia di letteratura del Bel Paese, che in tasca all’uniforme del nonno gli salvò la vita fermando un proiettile vagante sopra una sperduta trincea in qualche battaglia minore della seconda guerra mondiale.
Pigliano il loro testo, lo immergono in quel fantasmagorico brodo traslativo e, come novelli Totò e Peppino stampatori di lire tarocche, con le mollette appendono al filo del web il loro componimento gocciolante copiose stille di genio.
Si sente subito l’aria che tira: già in apertura uno spettacolare e spiazzante “anacoluto imperfetto” suona enigmatico come una poesia di Ungaretti scritta da Magritte: “…L'idea e semplice…”.
Ad un certo punto poi, si arguisce che la pallottola fermatasi ad un cm. dalla pellaccia del nonno doveva essere affondata nell’antologia circa all’altezza del crepuscolo del secolo dei Lumi, con l’ogiva leggermente addentro agli albori ottocenteschi.
Non si spiegherebbero altrimenti i riflessi foscoliani di questo ulteriore drammatico periodare:
“…un paziente nei bisogni di condizione di salute funesti di andare e vedere il dottore …”.
Preziosissimo ed impagabile risulta poco più avanti anche il concetto di “…essere iniziato con la sua ricetta…”. Evoca oscuri scenari di affiliazione alla loggia dei cuochi fattucchieri, con tanto di giuramento di fronte al gran calderone del soffritto ribollente.
Che detto fra noi…ma chi credono di prendere in giro ‘sti moderni mediconi con la laurea tirata su coi punti del doppio brodo Star? Hanno un bel dire poi…è quasi naturale che alla fine uno “…si smarra…”.
E dopo essere stati rassicurati circa il fatto “…che le sue informazioni di carta di credito non andranno svelato…” (ed è proprio su questo passaggio che la tua fiducia nelle buone intenzioni del mittente diventa cieca come una talpa), l’impareggiabile brano si chiude col botto.
Con un’ultima zampata d’ingegno, la Food and Drug Administration si muta come d’incanto in una sottosezione del dopolavoro ferroviario di Busgnate di Sotto, divenendo la famigerata “Associazione di Cibo e Bevanda”, dove prima “…sé màgna e dòp’ sé ciàva la Wanda…”.
Ma insomma…Ma dico io… va beh, noi italiani saremo anche dei boccaloni che ad ogni amo si appendono senza pensarci su tanto, ma com’è possibile pensare di fregare la gente con stratagemmi così maldestri?
Un momento…ma…cosa sarà mai quel Tir che sta entrando in retromarcia proprio nel mio stradello di casa? Sulle fiancate c’è scritto una roba tipo Viabra?…Biagra?…e sotto “Stands your life up”…o una cosa del genere…
Boh!!!
Tuttavia, un buon viandante per pensieri appassionato della parola e che per di più di tanto in tanto non disdegni di divertirsi con molto poco, potrà cogliere momenti di delizioso diletto anche da questa perniciosa e molesta pratica, usualmente subita con passiva e "scancherante" rassegnazione.
A volte si incappa in messaggi il cui testo, una volta idealmente trasposto sul piano delle arti visive, da un punto di vista linguistico è paragonabile ad un surreale collage buttato su da un cubista ubriaco utilizzando brandelli di dipinti di Boldini e Otto Dix, su cui abbia di seguito sgocciolato un Pollock uscito dal turno di notte all’Italsider, mentre Dalì e Francis Bacon provvedevano a sbocconcellarci sopra maionese e ketchup ingozzandosi con un Big Mac.
Con quali perle non si sono beate le mie pupille nel loro moto para-bustrofedico lungo le parole di un recente messaggio…
Vi riporto di seguito il testo con la fedeltà filologica di un archeologo intento a pulire col pennellino frammenti di una lingua post-avanguardistico-modernista, rinvenuti in un sacchetto della differenziata sotto casa di Leone di Lernia (vedi alla voce: “recchià de’ gggàumma - cccegghia de’ lllàupa”):
“…L'idea e semplice: un paziente nei bisogni di condizione di salute funesti di andare e vedere il dottore primo e poi portera il fornitore di assistenza sanitaria abbastanza del tempo di essere cominciato con la sua ricetta e poi quando lei lo prende finalmente insieme al conto dal suo dottore lei si smarra in quanto a cui fattura si deve pagare primo – l'una per la sua medicina o l'una dal suo dottore!
La spedizione internazionale la permette di ricevere il suo ordine non importa che e il suo recapito, e SSL Ha Codificato l'assegno fuori dalla pagina l'aiutera riposa assicurato che le sue informazioni di carta di credito non andranno svelato.
Ogni prodotto alla farmacia canadese e approvato dall'Associazione di Cibo e Bevanda (FDA)…”
Immagino la scena.
Scantinato di un mastodontico casermone nella periferia di una qualche grande città di chissà quale buco del mondo. Retrobottega di un negozietto di “Ortofrutta & Spurgofogne” gestito dai genitori del più giovane di una coppia di amici hacker sbarbatelli.
Immersi in una foschia bassa affiorante dal pignattone del brodo di cavoletti e montone kirghiso che bolle da due ore sul fornelletto a spirito, smanettano sul pc normalmente usato da mami and papi per fare gli ordini di ravanelli e motopompe a carburo.
Furtivamente escono dal software “Spomabanane 10.1” (service pack 83) e aprono la schermata su “Truffaldware” (versione “hard in cool”). Doppio clic sulla modalità “find the greatest boccalons in the world”. Lo schermo quasi esplode dalla marea di occorrenze risultanti. E’ quasi un pebiscito: ITALIANS!!!
I due giovani pirati sanno tutto di arrembaggi online, sarebbero capaci di levare le mutande via web al custode di Fort Knox lasciandolo nell’illusione di avere ancora su le braghe.
Ma l’italiano non lo sanno.
Mettono una pezza alla lacuna con il traduttore di google, un dizionarietto di italiano di un fratellino che fa le elementari parificate e una vecchia antologia di letteratura del Bel Paese, che in tasca all’uniforme del nonno gli salvò la vita fermando un proiettile vagante sopra una sperduta trincea in qualche battaglia minore della seconda guerra mondiale.
Pigliano il loro testo, lo immergono in quel fantasmagorico brodo traslativo e, come novelli Totò e Peppino stampatori di lire tarocche, con le mollette appendono al filo del web il loro componimento gocciolante copiose stille di genio.
Si sente subito l’aria che tira: già in apertura uno spettacolare e spiazzante “anacoluto imperfetto” suona enigmatico come una poesia di Ungaretti scritta da Magritte: “…L'idea e semplice…”.
Ad un certo punto poi, si arguisce che la pallottola fermatasi ad un cm. dalla pellaccia del nonno doveva essere affondata nell’antologia circa all’altezza del crepuscolo del secolo dei Lumi, con l’ogiva leggermente addentro agli albori ottocenteschi.
Non si spiegherebbero altrimenti i riflessi foscoliani di questo ulteriore drammatico periodare:
“…un paziente nei bisogni di condizione di salute funesti di andare e vedere il dottore …”.
Preziosissimo ed impagabile risulta poco più avanti anche il concetto di “…essere iniziato con la sua ricetta…”. Evoca oscuri scenari di affiliazione alla loggia dei cuochi fattucchieri, con tanto di giuramento di fronte al gran calderone del soffritto ribollente.
Che detto fra noi…ma chi credono di prendere in giro ‘sti moderni mediconi con la laurea tirata su coi punti del doppio brodo Star? Hanno un bel dire poi…è quasi naturale che alla fine uno “…si smarra…”.
E dopo essere stati rassicurati circa il fatto “…che le sue informazioni di carta di credito non andranno svelato…” (ed è proprio su questo passaggio che la tua fiducia nelle buone intenzioni del mittente diventa cieca come una talpa), l’impareggiabile brano si chiude col botto.
Con un’ultima zampata d’ingegno, la Food and Drug Administration si muta come d’incanto in una sottosezione del dopolavoro ferroviario di Busgnate di Sotto, divenendo la famigerata “Associazione di Cibo e Bevanda”, dove prima “…sé màgna e dòp’ sé ciàva la Wanda…”.
Ma insomma…Ma dico io… va beh, noi italiani saremo anche dei boccaloni che ad ogni amo si appendono senza pensarci su tanto, ma com’è possibile pensare di fregare la gente con stratagemmi così maldestri?
Un momento…ma…cosa sarà mai quel Tir che sta entrando in retromarcia proprio nel mio stradello di casa? Sulle fiancate c’è scritto una roba tipo Viabra?…Biagra?…e sotto “Stands your life up”…o una cosa del genere…
Boh!!!
4 commenti:
grandissimo gil!!! ma cosa hai sotto la penna uno skateboard?
e nella testa un velocimetro che va a tremila minimo?
mi hai deliziata e divertita tantissimo con le tue pennellate dalle mille tinte.
bacio bacio
@->Maria Rosaria: ehehehe :-) grazie EmRose sei sempre troppo carina nei tuoi commenti :-) non lo so, io mi metto lì e do libero sfogo al cazzatoforo e poi tutto viene di conseguenza :-D
E' sempre un grande piacere sapere che un mio scritto ha suscitato i tuoi sorrisi preziosi :-)
“Associazione di Cibo e Bevanda”, dove prima “…sé màgna e dòp’ sé ciàva la Wanda…”
Ecco questa è una meraviglia :-D avevo bisogno di un po' di risate. direi che sei in gran forma gatto di romagna baci farlocchi
@->Farlocca: ehehee :-) grazie, Farly...quando la mia altra metà di chimera ride, sento il beneficio che si ritrasmette lungo tutto il chimerico insieme e questo è molto bello :-)
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