venerdì 26 giugno 2015

Le muse di Kika van per pensieri: Daphne Ember

"The aviatrix" - Daphne Ember

La muse di Kika ci fanno fare oggi un balzo nella piena contemporaneità, che poi sarebbe un modo piuttosto buffo per dire che rimaniamo fermi al presente. Infatti, nell’adempimento delle sue funzioni di maghetta modaiola, Kika stavolta non ha preso in considerazione l’opera di un autore famoso del passato. Inseguendo tematiche e atmosfere aviatorie, la scelta è caduta invece sulla creazione di una giovane artista, illustratrice e “storyteller” americana: Daphne Ember. L’opera in questione è un acquerello intitolato “L’aviatrice” (dalle mie ricerche, non sono riuscito ad appurare la data di realizzazione, ma è di certo recentissimo).

Trattandosi di un’artista così giovane, le notizie a riguardo non sono tante. Per questa puntata dunque, non mi produrrò in particolari approfondimenti critici, e lascerò che a parlare siano soprattutto le immagini, per poi passare alle numerose somiglianze ispirate dal candido volto della graziosa pilota d’aereo. Parlando di artisti giovani, ci sono tuttavia altri vantaggi. Ad esempio, uno può essere il fatto che curano un proprio blog personale, come succede appunto nel caso di Daphne Ember (basta andare all’indirizzo http://daphne-apictureisworth.blogspot.it/). Un altro vantaggio accessorio è che possiamo vedere il viso dell’artista e persino un suo autoritratto.
Daphne Ember

Daphne Ember lavora molto con acquerello, matita e china, e non disdegna poi di completare le sue realizzazioni con ulteriori interventi di computer graphic. In alcune sue creazioni, c’è una ricerca del tratto che non saprei definire altrimenti se non con l’aggettivo “fumettistica”. La stessa opera “L’aviatrice” mi ha ricordato molto lo stile di un nostro grande disegnatore italiano, Milo Manara. Se l’esempio comparativo che vi propongo vi sembra troppo audace, non vi dico la fatica fatta per trovare una tavola semi-casta, nel gran florilegio “orifiziale” che mi si è sbandierato davanti, ricercando alla voce “Milo Manara” su google immagini. Credetemi amici, la sfacchinata è stata immane, ma quando c’è da sacrificarsi nel nome dell’arte, non sono certo io quello che si tira indietro.
Una rara tavola "castigata" - Milo Manara

Le opere di Daphne Ember, dal punto di vista dei temi, spaziano dall’ambito “narrativo” a quello “misterico” e simbolico. Ecco alcuni esempi di quello che intendo dire:
"Celia the Illusionist" (2012 - Pen and digital paint) - Daphne Ember


"Warrior" (2013 - Ink, pencil and digital) - Daphne Ember


"A New Creation" (2013 - Pen, ink and graphite) - Daphne Ember

Riguardo all’opera di Daphne Ember, non saprei cos’altro aggiungere. Passo dunque ora agli esiti dell’indagine fisiognomica, che si è rivelata in questa occasione particolarmente fruttuosa. Le somiglianze trovate sono ben cinque, con una sorpresa finale. Data la soggettività notevole della materia, immagino che troverete più o meno riuscite queste similitudini. Quello che però ogni volta mi sembra più importante, è immaginare una sorta di ideale fusione fisiognomica di tutti i volti proposti: di ciascuno vanno scelti certi tratti peculiari (anche se specificarvi quali siano, volta per volta, non lo saprei dire di preciso), e tutti messi insieme formano la somiglianza globale vera e propria, con la bionda aviatrice ritratta.

Ecco il primo volto scovato:




Si tratta dell’attrice e showgirl statunitense Sidney Rome, che ha avuto un discreto successo in Italia, in tv e al cinema, negli anni ’70 e ’80.

Passiamo alla seconda somiglianza:




E’ ancora una donna di cinema: se vi dico che all’anagrafe fa Nicoletta Lina Ortensia, magari sulle prime non capirete molto bene, ma se ai tre nomi sostituiamo Nancy, e poi aggiungiamo il cognome, Brilli, credo che le cose diventino più chiare: Nancy Brilli.

Suggestivo anche il terzo volto (almeno, secondo me):



Abbiamo stavolta la cantante australiana Nathalie Imbruglia, famosa soprattutto per un suo successo del 1997, la canzone “Torn”.

Procedendo con la quarta somiglianza, si ritorna in Italia:


Ancora un cantante, Rossana Casale, nota per alcune partecipazioni sanremesi negli anni ’80, e più di recente per l’evoluzione jazz della sua ricerca canora.

Passiamo poi alla quinta e ultima somiglianza “standard”:




Si ritorna nel mondo del cinema, stavolta americano, con un’attrice forse non famosissima, Tyne Daly, ma che gli appassionati della serie di film con protagonista l’ispettore Harry Callaghan (Clint Eastwood) non potranno non riconoscere: l’abbiamo vista infatti al fianco dell’arcigno sbirro di San Francisco nelle vesti della candida sua aiutante, ispettrice Moore (episodio “Cielo di piombo, ispettore Callaghan”, del 1976).

Chiudo la serie, con una somiglianza molto particolare: viene infatti niente meno che dal lontano passato. L’idea di andare a ricercare un volto anche indietro negli anni, me l’ha suggerita indirettamente Kika. Di solito non ci accordiamo mai, su quello che andremo a scrivere, nei nostri rispettivi pezzi. Ci scambiamo solo alcune impressioni via mail e poi ognuno fa per sé. Ma stavolta Kika mi ha vagamente accennato a una possibile suggestione, riguardo alla nostra aviatrice: secondo lei, poteva ricordare la posa di una madonna rinascimentale o medievale. Non ho approfondito l’indizio, ma questo mi ha fatto scattare l’idea di un volto del passato che poteva andare bene per il gioco delle somiglianze. Lascio a voi giudicare se avevo ragione o no:





Si tratta della bellissima e sfortunata Simonetta Cattaneo Vespucci, la donna più fascinosa, a detta dei cronisti dell’epoca, di tutto il periodo rinascimentale. Tanto da ispirare vari artisti, che la vollero come modella in alcune loro opere. Botticelli usò le sue sembianze per la “Nascita di Venere” (1482-85) e anche per il personaggio di Flora, nella “Primavera” (1478). Pare che anche uno dei fratelli Pollaiolo (Antonio o Piero, gli storici non l’hanno ancora appurato), la impiegasse come modella per il “Ritratto di dama” realizzato intorno al 1470-72, e conservato al Museo Poldi-Pezzoli di Milano. Simonetta Cattaneo era ligure d’origine (nata nel 1453). Andò in sposa, a soli quindici anni, a un ricco banchiere fiorentino, Marco Vespucci (della famiglia del famoso navigatore, Amerigo). Frequentò la corte di Lorenzo il Magnifico, diventando una delle dame più ammirate nell’ambiente signorile di Firenze, ma terminò la sua esistenza appena ventiduenne, nel 1476, a causa della tubercolosi.
"La nascita di Venere" (1482-85) - Sandro Botticelli
"La primavera" (1478) - Sandro Botticelli

Con questa singolarità fisiognomica inter-temporale, si chiude anche l’odierna puntata della rubrichetta “Le muse di Kika van per pensieri”. Adesso Kika ci aspetta tutti sul suo blog, per mostrarci nuove magie di moda, ispirate alla giovane aviatrice anni ’30 di Daphne Ember.

2 commenti:

Kika ha detto...

Incredibile, siamo arrivati alla stessa conclusione!! E come sempre, mentre poi io ho lasciato in sospeso l'argomento per dedicarmi alla creazione dell'outfit, tu hai invece preso la strada dell'approfondimento, rivelandoci la storia dell'effimera vita di quella modella antica. Tra tutt'e due formiamo un giardino con tanti vialetti, dove ognuno può passeggiare a suo piacimento andando ora di qua ora di là :)
Un altro bell'angolo del giardino è quello dove tu mostri altre opere dell'artista in questione; è proprio il caso di dire che così si completa... il quadro :))

Gillipixel ha detto...

@->Kika: questa puntata mi è piaciuta molto, Kika :-) non c'era molto da dire, per la parte "critica", ma si sono imposte le immagini, e ogni tanto è bello che sia così :-)

Bella l'immagine del giardino coi vialetti :-) pensa che la somiglianza della posa dell'aviatrice, con quella della Venere di Botticelli, non mi era nemmeno venuta in mente :-) io mi ero concentrato proprio sul volto, per la somiglianza, e avevo trascurato il tutto :-))

Magari i nostri lettori non ci crederanno :-) ma cosa possiamo fare di più, se non ribadire la cosa? E ripetere: non ci eravamo messi d'accordo!!! :-) parola di giovani marmotte! :-) eheheheehehhee... :-)


Bacini increduli :-)