venerdì 12 giugno 2015

Le Muse di Kika van per pensieri: James Tissot (1836-1902)


Le muse di Kika vanno oggi per pensieri inseguendo le tracce di un pittore francese dell’Ottocento, Jacques-Joseph Tissot, detto James (Nantes, 15 ottobre 1836 – Chenecey-Buillon, 8 agosto 1902). L’opera di questo autore scelta da Kika per l’occasione, è un dipinto del 1876, intitolato “La galleria della HMS Calcutta” (intendendo, presumo, con questo nome, la nave sulla quale si svolge la scena ritratta).

Stiamo parlando di un pittore che non ha lasciato un segno particolarmente forte sul secolare libro della storia dell’arte. Gli appunti critici in merito si riducono quindi a poche note. La sua vita si è divisa fra la fondamentale esperienza francese d’origine e, nella seconda parte, il lungo periodo vissuto in Inghilterra. Questa ripartizione biografica si riflette chiaramente anche nelle influenze che il suo stile pittorico ha assorbito. Tra le sue fonti d’ispirazione, troviamo infatti in primo luogo il grande Jean-Auguste-Dominique Ingres, che fu suo maestro “diretto” alla Scuola di Belle Arti di Parigi. Ma nel suo stile si ravvisano anche influenze di Henri Fantin-Latour, Edouard Manet, Edgar Degas. Da parte britannica, fu influenzato soprattutto da un’altra nostra conoscenza, James Abbott McNeill Whistler (autore americano di nascita, ma inglese di adozione, visto nella nostra rubrichetta qualche puntata fa). Passando in rassegna le opere di Tissot, si ha dunque questa curiosa impressione di una pittura che accoglie in misura di volta in volta differente, le diverse tradizioni dell’Ottocento francese, inglese e americano. La cosa ancor più curiosa sta nel fatto che Tissot fu costretto a riparare in Inghilterra intorno al 1870, perché “accusato” di essere comunista (in una fase della storia francese in cui questa non era una delle classificazioni più lusinghiere), ma ad osservare i suoi quadri, tutto si può dire, fuorché si trattasse di un rivoluzionario.

I quadri di Tissot (e “La galleria della HMS Calcutta” non è da meno) sono un inno all’eleganza e alla mondanità. I personaggi ritratti appaiono spesso come un pretesto formale, per rendere omaggio in realtà ad un’atmosfera dominata da una gioia di vivere alquanto superficiale, a tratti vagamente blasè, resa in modo particolare attraverso la copiosità lussureggiante dei particolari e con un uso della luce che, con una “capriola critica” in retrospettiva capovolta, potremmo azzardarci a definire di tipo “cinematografico”. In talune opere, affiorano poi vagamente le tematiche pseudo avventurose dal tipico sapore anglo-nord-americano, che denotano chiaramente il clima artistico assorbito da Tissot durante la sua permanenza in Inghilterra.

 "La Partie carrée" - James Tissot (1870)
  "Seaside" - James Tissot (1870)
"La moglie dell'artista" - James Tissot (1885)
 "On the Thames - A Heron" - James Tissot (1871-72)
  "Il ballo" - James Tissot (1880)
 "La figlia del capitano" - James Tissot (1883)
 "Women of Paris - The Circus Lover" - James Tissot (1883-1885)

L’indagine fisiognomica di oggi è di tipo un po’ particolare. Nel dipinto “La galleria della HMS Calcutta”, i volti dei due soggetti femminili si vedono a malapena. Quello più in evidenza, è il volto del ragazzo col berretto. Alla fine ho deciso di cercare un sosia per tutti, e ne ho scovato uno per ciascun soggetto. Partendo dalla prima donna sulla destra, appoggiata coi gomiti alla balaustra, ecco la somiglianza trovata:



Non c’è nemmeno bisogno che vi spieghi che si tratta di una delle più grandi attrici di tutti i tempi: Meryl Streep. 

La mora ricciolina col cappellino nero, mi ha evocato ancora un altro volto del cinema. Ve lo mostro:




Questa non sarà famosa o blasonata come Super-Meryl, ma la sua immagine è ad ogni modo cara agli appassionati di un film culto di fine anni ’70, “Grease”: il suo nome è Stockard Channing, e tutti la ricorderete nei panni di Rizzo, la brunetta tutto pepe di quel film.

Stavolta ce n’è anche per il giovanotto imberrettato:


Non so se la somiglianza l’ho vista più nel viso o nel berretto, ma sta di fatto che il ricordo è andato proprio a John Lennon.

Termina qui questa puntata in forma ridotta di “Le muse di Kika van per pensieri”. Ora Kika ci aspetta tutti sul suo blog, per svelarci le sue consuete magie modiaole: da non perdere!


2 commenti:

Kika ha detto...

Puntata strepitosa!!
Mi piace proprio tutto, dalle osservazioni biografico/artistiche alla caccia alle somiglianze, che stavolta trovo abbia dato frutti molto succosi. È bellissimo quando riesci a trovare non solo il personaggio similare, ma anche una sua posa del tutto sovrapponibile a quella della figura dipinta: la somiglianza così si fa davvero sorprendente!
Dimenticavo di dire che quella tua interpretazione delle balze della gonna come spuma di mare mi piace molto, io non ci avevo pensato! Altra mia svista (in questo caso comica): avevo trovato anch'io il quadro con la moglie che si gira verso lo spettatore (originale e cinematografico anche quello in effetti!), ma avevo capito che s'intitolasse "LE MOGLI dell'artista"... ora vedo che devo aver sbagliato, quindi posso lasciar perdere tutte le mie successive elucubrazioni su divorzi e/o bigamia nell'Europa dell'800 :)))

Gillipixel ha detto...

@->Kika: eheheheehhe :-) Grazie, Kika, troppo gentile :-))) sì, questa volta nella parte critica non c'era molto da dire, ma alcune cosette illuminanti sono saltate fuori...è un pittore molto interessante, questo Tissot...il suo stile non ha molto d'innovativo, ma emana un fascino particolare, almeno al mio modesto sguardo profano :-) l'aspetto suo più bello, per quanto mi riguarda, è che i suoi quadri attirano l'osservazione prolungata...staresti lì a rimirarteli a lungo, hanno una ricchezza di colori, dettagli e luce, straordinaria...chissà che bello dev'essere poterli ammirare dal vero...in particolare poi, sono pregevoli le composizioni...quella del quadro con i quattro personaggi intenti a fare un picnic in riva al fiume, la trovo portentosa: c'è tutta un'energia visiva che passa da una figura all'altra, uno scambi di forze che sembra elettrizzare tutto l'insieme della composizione...che ti viene quasi da pensare: sarà stato solo un picnic, ma questi qui di erto si sono divertiti da matti :-)

In compenso, la caccia fisiognomica mi ha dato buone soddisfazioni, stavolta :-) è vero, capitano quei casi particolari in cui trovi una foto dove persino la posa è molto simile, e allora la piccola magia della somiglianza s'impreziosisce e diventa tutto più bello :-))

Ehehehhhe :-) che buffa la cosa delle MOGLI :-) capita anche a me, a volte, di leggere di fretta una cosa e partire per la tangente con mille mie suggestioni mentali :-) ma poi mi accorgo dell'equivoco iniziale, e allora non rimane altro che farci su un sorriso :-)

Bacini poligami :-)