Lo scrittore sa di essere se stesso fino a quando non prende in mano la penna: da quell'attimo in poi, e per l'intero tempo d'incanto durante il quale sta scrivendo parole, diventa anche tutti gli altri...
L’IA “sciacqua i panni in Arno”. Il ruolo della traduzione
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Che impatto ha l’intelligenza artificiale sulla lingua italiana e sulla
traduzione? Se ne discute il 24 febbraio in un convegno con diretta
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1 giorno fa
2 commenti:
Wow! Quant'è vero! Gli altri sono i personaggi che scrivi e il mondo che rappresenti (questo il primo pensiero che verrebbe in mente) ma soprattutto coloro che ti leggeranno (potenzialmente tutti), inevitabile calarsi nei loro panni mentre stai costruendo quella che sarà la loro casa per un po'.
@->Kika: le tue chiose sono senz'altro molto azzeccate, Kika :-) un'altra interpretazione, più "generalissima" :-) di questa frase, potrebbe essere questa: chi scrive puntando a una certa qualità narrativa, lo fa cercando di agguantare realtà universali...attraverso la propria esperienza, prova a raccontare quella di ogni uomo...solo i grandi scrittori, lo sanno fare...ma non per questo, non è concesso a tutti di provarci :-)
Bacini costruttori :-)
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