domenica 11 settembre 2016

"Un pensiero al giorno" 167 - "Brodesìa"

"Un pensiero al giorno"

167 - "Brodesìa"

M'è caro solo
il cavolfiore che non digerii,
la rima cuore-estintore,
l'orsetto lavatore
che eterno in me sentii
e il presente, e vivo,
e la centrifuga di lui.
Ognuno sta, piolo,
sul gran scalone della terra,
ed è subito gruviera.
Tanto cortile e tanto Ernesta pare
la donna mia
quando non mi saluta
che ogni cagnara divien,
tremando, muta.
Fosti non fatte a rider come duchi...
Fotti voi faste a seder come buchi...
Fatti voi foste a viver come fuchi
e a inseguirle tutte...e resilienza.
Dagli altri muscosi
dai fori che han denti
scemiamo in gran schiera
noi tutti perdenti.
Chi dice "m'ha"
gran cornuto è, si sa.
Chi non lo dice
si fa la Bice.
Trenta nonni ha Nettuno,
tutti gli altri trotterellano in uno.
Si vispa Teresa, para bellum,
absit anguria verbis,
penuria non olet,
ma fa male se la pigli.
Il cielo è sempre più giù,
chinarsi non conviene
se alle terga un po' si tiene.
Io vorrei, non vorrei, ma se buoi,
paesi e suoi che stan sulla collina,
distesi come un secchio
addormentato, ti lascio, piglio, vado
via, ma preferivo baciar tua zia.


3 commenti:

Occhi blu ha detto...

Non mi piace.
:(
D'altra parte, non si può piacere sempre e non si può piacere a tutti.
;)

Occhi blu ha detto...

P.S. non mi piace neppure la foto! sembra il cadavere di un animaletto peloso ibernato ...
:(

Gillipixel ha detto...

@->Occhi Blu: era una cosa un po' buttata su, in effetti...grazie lo stesso per aver letto, Ou Bee :-)

Bacini ibernati