Mi sono messo a guardare le goccioline di pioggia che sferzavano il vetro della finestra.
Subito ho pensato: che bello, chissà quante metafore e suggestioni filosofiche mi suggeriranno. E invece no: più le osservavo, più mi sembravano solo piccole gocce d’acqua. Però mi sono accorto che la cosa stava prendendo una piega molto ipnotica. Una volta concentrato lo sguardo sul vetro, sottile membrana tra il fuori sfocato all’orizzonte e il dentro riparato e asciutto, non riuscivo a distoglierlo dalle piccole scudisciate d’umidità frastagliata.
Mi è venuto in mente Joseph Conrad con la sua frase riguardo alle difficoltà di spiegare alla moglie che anche mentre guardava fuori dalla finestra, in realtà stava lavorando. Intanto le goccioline continuavano, e non faceva una grinza: se un grande scrittore poteva ambire allo sguardo lungo oltre la finestra, uno scribacchino come me doveva per forza fermarsi contro il vetro.
Eppure qualche altro potente suggerimento poetico doveva pur venire fuori da quelle goccioline. Mi sono sforzato di più, ho lasciando andare l’ipnosi a mille, ed ecco: il cielo è come una specie di Jackson Pollock portato al grado ennesimo di perfezione. Se il pittore americano aspirava a cancellare la propria volontà conscia, mentre operava sulla tela, il cielo raggiunge quello scopo al massimo grado. Il cielo non sa nulla, fa soltanto. E’ puro fare. L’esito delle sue pennellate è tutto nella mente e nella fantasia di chi le osserva.
Bah…non mi sembrava poi quella gran conclusione da eccelso poeta. Ho guardato ancora un po’ le goccioline e alla fine mi sono detto: va beh, fa niente dai, lasciamo perdere.
E sono andato a fare una bella pisciata…
4 commenti:
sempre acqua è :-)
partecipi al grande circolo e ricircolo della vita
@->CirINCIAMPAI: hai colto in pieno l'intenzionalità ciclica della mia poetica, Cincia :-) ehehehehe...
Grazie della tua sempre gradevole simpatia fulminante :-)
Bacini ri-ciclici :-)
Mi sa che sia inutile rivangare Conrad per giustificare un tuo bisogno di evasione dal lavoro...ahahahaha
Comuque è bellissimo guardare l'acqua sferzare il vetro di una finestra e le nuvole gonfie in cielo, qui invece il mio cielo è tappezzato uniformemente di nuvole bianchicce, meno bello e sicuramente meno poetico del tuo.
P.s.
Permettimi questa battutaccia: ti sei poi lavato le mani?
Ahahaha
@->Marisa: ovviamente, Mari, quando mi dedico a questi vagabondaggi poetici, tengo sempre presente la massima raccomandata dai retori latini: post cospicuam sgrullationem, abundare in ablutione :-)
Un po' di poesia la si può leggere in tutte le nuvole, credo :-) guarda meglio, anche le tue bianchicce hanno sicuramente tanto da raccontare :-)
Grazie dei tuoi simpatici commenti impertinenti, Mari :-)
Bacini sgrullati :-)
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