Per chiudere proprio l’anno con futilità suprema, volevo raccontarvi una cosetta che mi capita con gli anni nuovi. Ci metto sempre un po’ ad abituarmi alla grafia di quello entrante. Non sto parlando della mera difficoltà mnemonica, né di quella numerica, né della forza dell’abitudine che pure gioca il suo ruolo fondamentale nel farti sbucare in mente sempre il numero vecchio, usato giusto giusto per dodici mesi interi.
Quello che invece voglio dire è che io al numerino dell’anno mi ci affeziono.
Il 2008 ad esempio per me era bello cicciotto, con tutte le sue gradevoli rotondezze che mi evocavano la formosità di un’affascinante donna giunonica. A pensarci bene, la cosa stride notevolmente con l’effettiva dimensione di crisi che si è vissuta, ma il mio è più un gioco di impressioni “visivo-numeriche” pure.
L’8 finale del 2008 mi ricordava pure la guance di un buongustaio: da una parte lo vedevi che si stava godendo appieno il boccone di cibo appena infornato, e dall’altra sembrava che volesse anche dirti qualcosa, ma finiva per bofonchiare un simpatico gramlò senza capo né coda.
Il 2007 era stato più scattante e sportivo, con quella gambetta in fondo, che le mancava solo la scarpetta e poi era uguale a quella di un’ala destra discesa lungo la fascia, colta proprio nel momento in cui si accingeva a crossare la palla in area.
Il 2009 non so bene ancora come sarà dal punto di vista “numeric-affettivo”. Per ora l’ho scritto solo poche volte, in qualche robetta per l’ufficio e poi anche qui adesso: stiamo ancora facendo conoscenza. Mi preoccupa un po’ quella piccola propaggine puntuta che gli spunta di sotto: mica avrà brutte intenzioni, vero? Boh, nel dubbio accettate un consiglio: tanto per cominciare, camminiamo sempre rasente ai muri e non diamogli la schiena, che non si sa mai.
Quello che invece voglio dire è che io al numerino dell’anno mi ci affeziono.
Il 2008 ad esempio per me era bello cicciotto, con tutte le sue gradevoli rotondezze che mi evocavano la formosità di un’affascinante donna giunonica. A pensarci bene, la cosa stride notevolmente con l’effettiva dimensione di crisi che si è vissuta, ma il mio è più un gioco di impressioni “visivo-numeriche” pure.
L’8 finale del 2008 mi ricordava pure la guance di un buongustaio: da una parte lo vedevi che si stava godendo appieno il boccone di cibo appena infornato, e dall’altra sembrava che volesse anche dirti qualcosa, ma finiva per bofonchiare un simpatico gramlò senza capo né coda.
Il 2007 era stato più scattante e sportivo, con quella gambetta in fondo, che le mancava solo la scarpetta e poi era uguale a quella di un’ala destra discesa lungo la fascia, colta proprio nel momento in cui si accingeva a crossare la palla in area.
Il 2009 non so bene ancora come sarà dal punto di vista “numeric-affettivo”. Per ora l’ho scritto solo poche volte, in qualche robetta per l’ufficio e poi anche qui adesso: stiamo ancora facendo conoscenza. Mi preoccupa un po’ quella piccola propaggine puntuta che gli spunta di sotto: mica avrà brutte intenzioni, vero? Boh, nel dubbio accettate un consiglio: tanto per cominciare, camminiamo sempre rasente ai muri e non diamogli la schiena, che non si sa mai.
2 commenti:
mdò che pessimismo! va be' le fregature ma proprio sempre rasente ai muri mi fai andare? blotiedi di buon anno da una farlocca già stremata dai preparativi!
ehehehhehe :-) mah, non era tanto per pessimismo, Farly...era più per amor di battuta, che in quel modo riusciva discreta :-)
blotiedi di buon anno anche a te :-)
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