Cari amici viandanti per pensieri, anche stavolta è giunto il momento del mio discorso ai gillipixiani.
In qualità di presidente di Gillipixiland, uno Stato che mai non è stato ma sempre sarà, mi sento in dovere di fare il ciuffo con qualche vaccata di fine anno alla valanga di spropositi con la quale vi ho investito durante questo 2009.
Facendo dell'estetica numerologica a basso costo, avevo riflettuto a suo tempo su quella zampetta posta sotto il numerino terminale dell'anno che stiamo per salutare.
Il "9" di coda, con quel suo piedino, che dai più maliziosi poteva anche essere visto come altra propaggine anatomica dalle ben più minacciose implicazioni, metteva quasi in guardia nei confronti di eventuali sgambetti, o nel peggiore dei casi, avvertiva che sarebbe stata cosa fortemente rischiosa, abbassarsi a raccogliere la saponetta nel corso dei 365 giorni ai quali stiamo dando il commiato oggi.
Col senno di poi, debbo dire che per me il pronostico non si è poi rivelato così fuori dal mondo: un paio d'entrate a gamba tesa il 2009 me le ha riservate, e per essere franco fino in fondo, ha pure cercato di farmi posizionare in alcune occasioni sulla "novantiera" (non posso spiegare bene nei dettagli che cosa sia, perchè non ho attivato il filtro "adults only", ma penso si immagini bene ugualmente...).
Ora, questo 2010, numerillicamente parlando, mi pare si presenti con un musetto più simpatico. Ha una sua simmetria paciosa e rotondetta, che fa pensare a faccende intime e familiari. Voglio esagerare, ed aggiungo che si profila quasi con fattezze da anno materno e femmineo, grazie alla gradevole matrioskalità del 10 che si attaglia con giustezza formale dentro l'accogliente capienza del 20.
Potrebbe dunque essere un anno fecondo di bellezza, questo che ci si para innanzi: starà un po' anche a noi tuttavia saperla scovare laddove essa si nasconde, magari in luoghi impensati ai più, ma sempre alla porata del viandante per pensieri che sappia lasciarsi cogliere dallo sprovveduto candore della propria fantasia.
Ora vi saluto, care amiche ed egregi amici, lasciandovi con un caloroso a risentirci presto e augurandovi un anno ricco di tante mirabolanti forzature di concetti: fate all'amore ogni qual volta ed ogni qual quando avete occasione, con una donna, con un uomo oppure anche da soli.
Con i più cari auguri anche da parte del mio sasso perfetto al 100%.
In qualità di presidente di Gillipixiland, uno Stato che mai non è stato ma sempre sarà, mi sento in dovere di fare il ciuffo con qualche vaccata di fine anno alla valanga di spropositi con la quale vi ho investito durante questo 2009.
Facendo dell'estetica numerologica a basso costo, avevo riflettuto a suo tempo su quella zampetta posta sotto il numerino terminale dell'anno che stiamo per salutare.
Il "9" di coda, con quel suo piedino, che dai più maliziosi poteva anche essere visto come altra propaggine anatomica dalle ben più minacciose implicazioni, metteva quasi in guardia nei confronti di eventuali sgambetti, o nel peggiore dei casi, avvertiva che sarebbe stata cosa fortemente rischiosa, abbassarsi a raccogliere la saponetta nel corso dei 365 giorni ai quali stiamo dando il commiato oggi.
Col senno di poi, debbo dire che per me il pronostico non si è poi rivelato così fuori dal mondo: un paio d'entrate a gamba tesa il 2009 me le ha riservate, e per essere franco fino in fondo, ha pure cercato di farmi posizionare in alcune occasioni sulla "novantiera" (non posso spiegare bene nei dettagli che cosa sia, perchè non ho attivato il filtro "adults only", ma penso si immagini bene ugualmente...).
Ora, questo 2010, numerillicamente parlando, mi pare si presenti con un musetto più simpatico. Ha una sua simmetria paciosa e rotondetta, che fa pensare a faccende intime e familiari. Voglio esagerare, ed aggiungo che si profila quasi con fattezze da anno materno e femmineo, grazie alla gradevole matrioskalità del 10 che si attaglia con giustezza formale dentro l'accogliente capienza del 20.
Potrebbe dunque essere un anno fecondo di bellezza, questo che ci si para innanzi: starà un po' anche a noi tuttavia saperla scovare laddove essa si nasconde, magari in luoghi impensati ai più, ma sempre alla porata del viandante per pensieri che sappia lasciarsi cogliere dallo sprovveduto candore della propria fantasia.
Ora vi saluto, care amiche ed egregi amici, lasciandovi con un caloroso a risentirci presto e augurandovi un anno ricco di tante mirabolanti forzature di concetti: fate all'amore ogni qual volta ed ogni qual quando avete occasione, con una donna, con un uomo oppure anche da soli.
Con i più cari auguri anche da parte del mio sasso perfetto al 100%.