"Un pensiero al giorno"
69 - "L'ombri-mutevole uomo delle margherite"
Alle nutrie capita di ritrovarsi coi pensieri inceppati. Zampettano allora in giardino e sorprendono uno strano bipede con le estremità d'uomo e il corpo d'ombra.
L'animo, ha formato di margherite, e si ritaglia ogni giorno due scampoli di poesia dove può. È lieve come una banderuola, questo MargherYeti. Sembra grande e grosso, ma basta che il sole si offuschi un po', che subito la sua figura si sfalda in una piccola esplosione nucleare di particelle "petulanti" e "corollarie" disperse.
A chi lo volesse riconoscere ancora, in quei momenti, toccherebbe unire i puntini come si è soliti fare nel caso dell'enigmistica ricerca di figure. Per i più pazienti invece basterebbe aspettare il ritorno di un luccichio solare in grado di ristabilire le giuste proporzioni chiaroscurali.
Il MargherYeti, in questa sua peculiarità propria di ogni MargherYeti, ci fa da maestro. A tutti succede, nelle diverse giornate, o addirittura nelle diverse ore della giornata (se non nei diversi minuti), di sentirsi come frantumati in margherite. Si perde di vista il quadro d'insieme di sé, si smarrisce il disegno, anche se si sa che da qualche parte la nostra forma sussiste ancora. Ci sono i puntini delle margherite a ricordarcelo.
Il MargherYeti sembra avere i piedi ben piantati a terra. Due belle fette, anche. Ma gli basta un nonnulla per ritrovarsi a veleggiare nel vento, insieme a nubi, rami, foglioline e fiori.
Fortuna che poi arrivano le nutrie, e riscuotono il MargherYeti dal proprio umbratile smarrimento, unendo i puntini delle margherite e ricordandogli chi è.
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