"Un pensiero al giorno"
93 - "Mondo piccolo rosso di Cina"
Ci sono certi giorni che mi fa ancora male. E oggi è uno di quelli. Aver assaporato insieme soltanto bellezza (seppur in occasioni fugaci) e proprio per questo non capire come mai sia tutto svaporato via.
Magari si trattava solo di una grande illusione, ma non è forse così che il mondo va avanti?
<<..."...Vita e verità non possono coesistere...". Questo è l'annuncio di Schopenhauer...>>. Giochiamo sempre in difesa, abbiamo bisogno di velarci di continuo gli occhi di illusioni nuove. Non per disonestà, non per incoerenza o auto-inganno. Ma solo per sopravvivere.
Cosa importa se non era perfetto, dal momento che mi aiutava a sorridere a ogni giorno nuovo? Non valeva forse già solo questo, le mille perfezioni delle quali alla fine non mi importa assolutamente nulla?
Non era bello esser riusciti a sfiorarsi così nel profondo? Non bastava la forza di questa cosa a farci sopportare gli stridii di tutto quanto competeva all'esteriore disbrigo del quotidiano?
Inutili domande, a questo punto. La sola risposta è che per oggi mi fa ancora male. Inutile scrivere anche tutte queste inutilità che nessuno potrà capire. Ma vengono certi momenti che tenere dentro fa ancora più male.
Soprattutto quando si realizza che in questa fottuta, adorata città, sarà meglio venirci il meno possibile, ormai, dove mi strugge la ciabatta di un vecchio, un'aiuola riarsa sotto il sole, e su ogni superficie si posa la tenerezza sconfinata e devastante dell'incondivisibilità con la persona che vedi sfuggire da tutte le cose, lasciandole insipide di bellezza.
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