Lo scrittore s'immerge nella scrittura perché solo lì gli è concesso di sperimentare eventualmente forme di radicalità pura: può giocare a fare equilibrismi stando in bilico sul tutto; può forzare la propria monelleria sino a sbirciare sotto le gonne del nulla; può tendere il filo del ragionamento come una corda di violino; tutto questo senza avere mai la certezza assoluta che sfracellarsi fra le parole, ricevere un ceffone dalle proprie frasi, o beccarsi una fiondata espressiva di ritorno in un occhio, siano esperienze meno dolorose delle corrispettive reali...
Settembre, novità, laboratori, ecc
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Settembre è arrivato e io torno anche qui. Quest’anno ho fatto uno
staccone, un viaggio lungo che mi ha portata con la testa proprio via.
Nella foto infatt...
1 giorno fa
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