"Un pensiero al giorno"
146 - "Pensierini nutrienti"
Nella classe di nutriette di terza elementare, oggi è un giorno emozionante. La maestra Nutriveffa ha dato da fare un tema. Titolo: "La mia strada racconta...".
Nutrifolino, allievo un po' vivace della classe, ha presentato questo svolgimento:
<<...Lungo il nostro fosso di famiglia c'è la strada provinciale. Mio zio NutriSchietto mi ha spiegato che si chiama così perché ci passano sopra degli stronzi provinciali. Ci sono anche gli stronzi nazionali, gli auto-stronzi e i superstronzi, ma quelli viaggiano su altre strade, mi ha detto sempre lo zio. Ma già lo avevo mezzo immaginato anche da solo.
Basta infatti stare lì lungo il ciglio, osservare con un po' di pazienza, e subito si vedranno passare tanti coglioni (forse lo zio ha detto "ciglioni", perché li vedi dal ciglio...ma non ricordo bene) che guidano reggendo il cellulare in una mano e il volante nell'altra, a volte addirittura fumando nel frattempo; che, sempre senza mollare il telefono, fanno manovre impegnative con trattori e rimorchi giganteschi, camion, tir; che gettano dal finestrino cartacce, buste di plastica, lattine, bottiglie di vetro, bottigliette, involti in cellophane delle sigarette, contenitori in tetrapak. Meno la cosa è biodegradabile, più la buttano in giro.
Sempre lo zio NutriSchietto, mi ha raccontato che fanno così perché sono dei contestatori, ribelli e frettolosi.
Devono correre a casa, a piazzarsi davanti alla tele, a maledire il governo, l'opposizione, a inveire contro la Chiesa, il Papa, gli immigrati, gli stranieri, il sindacato, il patronato, l'abigeato, il bue muschiato...che rovinano l'Italia...che invece loro (gli stronzi provinciali) no, che sono bravi cittadini, e che pagano le tasse...
"...E dove andremo a finire..." dice sempre lo stronzo provinciale, agguerrito tribuno assiso sul suo scranno ante-televisivo, "...se nessuno rispetta più le regole e fa quello che gli pare? Una volta andava molto meglio, c'era meno per tutti, ma la gente si voleva più bene, era più unita...".
Che alla fine, lo stronzo provinciale è un gran sentimentale, e quando gli scatta la gran nostalgia dei bei tempi andati, per sfogarsi deve salire in macchina e girare intorno, gettando rifiuti dal finestrino e parlando al cellulare con tanti altri stronzi provinciali, raccontandosi a vicenda che razza di brutto mondo è diventato, e come si stava meglio quando si stava peggio.
Devo dire che ci sono affezionato, alla mia strada, perché sopra ci puoi veder passare tanti stronzi provinciali. E non mi interessa nemmeno di andare a conoscere quelli nazionali...>>.
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